CAMERA: DELEGA CODICI MILITARI SLITTA A PROSSIMA SETTIMANA - SIT-IN CONTRO REVISIONE CODICI MILITARI - SENATO: VIA LIBERA DEFINITIVO A LEGGE COMUNITARIA 2004 - MONTEZEMOLO: FRONTIERE SEMBRANO GROVIERE

domenica 17 aprile 2005

 

CAMERA: DELEGA CODICI MILITARI SLITTA A PROSSIMA SETTIMANA

CASINI, MA ORA BASTA CON PANTOMIMA SLITTAMENTI

 

   (ANSA) - ROMA, 12 APR - ''Il testo di delega al governo per la revisione delle leggi penali militari di pace sara' il primo punto dell'ordine del giorno della prossima settimana: e' il caso che finisca questa pantomima in base alla quale ogni settimana c'e' un problema su almeno un provvedimento''. Lo ha detto nell'Aula della Camera il presidente Pier Ferdinando Casini dopo che il presidente della commissione Difesa di Montecitorio Luigi Ramponi ha chiesto uno slittamento dell'esame del testo, su cui c'e' poco accordo tra le forze politiche.

   Osservando che solo qualche ora prima era stato deciso di far slittare a domani l'esame del decreto in materia di agricoltura ''anche in presenza di un contrasto tra il ministero del Lavoro e quello delle Politiche agricole'', Casini ha rilevato che il provvedimento sui codici militari di pace ''e' stato sollecitato dal ministro della Difesa. Per cui - ha ribadito - sia chiaro che la prossima settimana esso sara' il primo punto del nostro ordine del giorno''.   (ANSA).

 

DIFESA:CODICI MILITARI;PACIFISTI,E' PATRIOT ACT ALL'ITALIANA

 

   (ANSA) - ROMA, 12 APR - La riforma dei codici militari e' un ''patriot act all'italiana, che militarizza la democrazia e tutela il governo dalla diffusione di verita' scomode''. Lo affermano i pacifisti che oggi hanno tenuto un sit in davanti a Montecitorio per protestare contro il progetto di riforma.

   Si tratta, affermano, di un ''provvedimento fortemente criticato non solo dal movimento pacifista e dalle opposizioni, ma da tutti i settori interessati (dal Cocer e da settori degli Stati Maggiori, da costituzionalisti e da gran parte della magistratura militare, dalla Federazione nazionale della stampa e dalle Ong). Le linee guida di questo rozzo restyling dei codici del '41 non tengono conto del dettato della nostra Costituzione e delle modifiche avvenute nelle forze armate con l'abolizione della leva obbligatoria''. Da una parte infatti, sostengono i pacifisti, ''si ampliano i reati militari, militarizzando reati comuni e facendo diventare reati quelle che erano considerate semplici infrazioni disciplinari'' e dall'altra parte ''si aggira l'articolo 11 della Costituzione prevedendo l'applicazione automatica del codice di guerra a tutte le missioni all'estero''.

   Cosi', concludono, ''le leggi di guerra, in missioni definite 'di pace' si applicheranno non solo ai nostri contingenti, ma anche al personale civile, ai giornalisti, agli operatori delle Ong impegnati in quel territorio. Verra' punita tra l'altro 'l'illecita raccolta, pubblicazione e diffusione di notizie militari', affibbiando un colpo mortale alla liberta' di informazione e all'attivita' degli operatori umanitari''.(ANSA).

 

GIORNALISTI: DOMANI SIT-IN CONTRO REVISIONE CODICI MILITARI

 

   (ANSA) - ROMA, 11 APR - ''Attiviamoci con un SIT-IN davanti a Montecitorio, dalle 15:00 alle 19:00, per fermare il processo di limitazione delle libertà dei cittadini''. Lo chiede il Comitato per la liberta' e il diritto all'informazione.

    ''Dopo il rinvio di mercoledi' scorso - spiega una nota - domani ritorna in discussione alla Camera la Delega al Governo per la revisione dei Codici Penali Militari che prevede, nei luoghi oggetto di missione militare italiana, l'applicazione della legge penale militare di guerra, punendo, tra l'altro, ciò che viene ritenuto illecita raccolta, pubblicazione e diffusione di notizie militari, a danno di giornalisti, membri di ONG e chiunque decida di diffondere 'verita' scomode'''.

   Per questo, per il Comitato, ''e' necessario fermare la revisione dei Codici Penali Militari per tutelare la liberta' di informare, essere informati e svolgere liberamente il proprio lavoro nel rispetto dei principi costituzionali. Domani il centro destra potrebbe, con un maxiemendamento, riportare il testo alla forma iniziale, annullando il lavoro svolto in commissione giustizia e difesa''. (ANSA).

 

SENATO: VIA LIBERA DEFINITIVO A LEGGE COMUNITARIA 2004

 

   (ANSA) - ROMA, 13 APR - L'assemblea di Palazzo Madama ha dato il via libera definitivo alla Legge Comunitaria 2004 con 169 voti favorevoli, 2 voti contrari e 17 astenuti. La Legge Comunitaria recepisce 32 direttive della Comunita' Europea che in questo modo diventano Legge anche nel nostro Paese.

A favore della legge comunitaria si sono pronunciati tutti i gruppi parlamentari ad esclusione di Rifondazione comunista, che ha votato contro, e dei Verdi che, insieme a Pdci, si sono astenuti.

    Le norme contenute nella legge comunitaria 2004 riguardano 32 direttive Ue che vengono recepite ed immesse nel nostro ordinamento. Esse riguardano i prodotti cosmetici, gli alimenti per i lattanti, l'uso e il trasporto di alcune sostanze pericolose, la protezione degli animali, l'etichettatura dei prodotti di consumo, la classificazione dei frigoriferi, il recupero dei crediti, i dazi, i contributi e molti altri temi.

   Il ricorso alla legge comunitaria per ''versare'' nel nostro ordinamento tutte le direttive comunitarie emanate in un intero anno e' nato nel 1989 quando e' stato individuato questo strumento cardine per adeguare la nostra legislazione nazionale ai principi stabiliti dal cuore dell'Europa.

   La norma piu' rilevante nella legge comunitaria appena approvata definitivamente riguarda senz'altro la Consob, alla quale vengono attribuiti piu' poteri e la capacita' di irrogare sanzioni penali e amministrativi per gli abusi. Viene recepita la disciplina comunitaria sul ''market abuse'', operando un primo intervento in risposta ai crack finanziari che hanno colpito il mercato italiano e in particolare i risparmiatori. Ancora a favore della Consob, si autorizza l'assunzione di 150 dipendenti mentre essa potra' anche avvalersi della Guardia di finanza. Avra' la facolta' di accedere per i suoi accertamenti alla centrale rischi della Banca d'Italia. Lo stesso articolo della legge comunitaria colpisce chi abusa di informazioni privilegiate per alterare il mercato. La punizione prevista e' la reclusione da uno a sei anni e una multa che puo' arrivare a tre milioni di euro, sempre che il giudice non elevi la sanzione fino a un massimo di dieci volte il profitto illecitamente conseguito.(ANSA).

 

MONTEZEMOLO TELEFONA PREMIER,OK PER IRAP E AGEVOLAZIONI/ANSA

SOGNO ITALIA CON PIU' INNOVAZIONE CONCORRENZA E SOLIDARIETA'

 

   (ANSA) - MONTEBELLUNA (TREVISO), 15 APR - Due telefonate in due giorni con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, - la piu' importante oggi mentre era in volo da Sofia a Treviso - hanno fatto ben sperare il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo sui temi che sono cari a lui, ma soprattutto ai suoi associati: Irap, cuneo fiscale e defiscalizzazione per le fusioni di piccole e medie aziende.

   ''Mi ha detto che il Governo e' intenzionato a condividere le nostre posizioni'' rivela Montezemolo agli oltre 3 mila imprenditori veneti arrivati a Montebelluna (Treviso) per l'assemblea generale di Unindustria Treviso svoltasi in una tensostruttura sponsorizzata da Veneto Banca.

   Evocando Martin Luther King, il numero uno di Confindustria dice di sognare ''un'Italia con piu' innovazione, piu' concorrenza e  piu' solidarieta'. Perche' un paese competitivo, innovativo, concorrenziale - spiega - deve farsi carico dei problemi di chi ha piu' bisogno''. Applausi di consenso calibrati e sentiti perche' questa assemblea, in un certo senso, ricompatta gli industriali nel Nord-Est, in una provincia in cui risiede l'ex vice presidente di Confindustria e rivale sconfitto da Montezemolo al vertice dell'associazione, Nicola Tognana che aveva un forte seguito. Luca Cordero chiarisce subito alcuni concetti basilari e sui quali non intende scendere a patti: l'esigenza di ''una politica alta che abbia il senso dello Stato, con una coscienza civica diffusa, bipartisan, sui grandi temi di questo paese''. ''Governare questo paese - ammette – non e' facile. Non dobbiamo creare problemi a chi governa pero' dobbiamo pretendere che chi lo fa governi realmente, prenda delle decisioni, crei del consenso, conosca le priorita' di intervento. Un Governo che accetti la sfida di governare, di scegliere negli ultimi mesi della legislatura – azzarda Montezemolo - otterra' un riconoscimento da parte degli elettori. L'auspicio e' che si trovi una soluzione rapida, decisa, definitiva a questa crisi perche' il Paese non puo' permettersi mesi di indecisioni, di stallo''.

   Montezemolo spera che non si cada in un vecchio vizio di questo paese, cioe' quello ''di fare sempre un dibattito sul passato, di chi erano le colpe che sono di tanti. Ora - spera - dobbiamo guardare avanti e fare un dibattito per dire dove saremo nel 2020, non dove eravamo nel 1993''. E ribadisce che ''l'economia moderna non e' ne' di destra ne' di sinistra, non sta con il governo ne' con l'opposizione e non ama l'eccesso di polemica politica''. Per superare questo momento buio c'e' la necessita' ''di riprendere fiducia, con l'opposizione corretta e che non faccia una campagna elettorale'', ma che agisca in maniera ''costruttiva nell'interesse del paese''. Un paese con tanti difetti ma ''questa terra, questa nostra societa' con tutti i suoi limiti  - ricorda - e' anche quella che ci ha permesso di essere quello che siamo e di diventare la sesta potenza economica mondiale. Noi siamo figli di questa terra bella, Treviso, il Veneto, il Nord-Est, l'Italia''.

   Mai quindi dimenticarsi che l'industria ''e' il core business di questo paese. L'Italia - avverte - non puo' diventare una Disney World, un parco a tema''. L'industria manifatturiera e' sempre un settore importante, ma ''di questo gli ultimi tempi, almeno negli ultimi due anni da questo governo non ho mai sentito parlare di industria, di competitivita' ho sentito invece palare di tanti temi che non interessano al mondo dell'impresa. C'e' stato un vuoto della politica nel suo complesso sia della maggioranza che dell'opposizione''.

   Che qualcosa non andava si avvertiva gia' in passato, racconta Montezemolo, e ora ''tanti nodi stanno venendo al pettine e non mi dimentico, per esempio, le follie delle 35 ore di qualche governo''. Nel suo intervento Montezemolo evidenzia fra l'altro che l'impresa italiana non cerca sussidi, non cerca incentivi a fondo perduto, ''chiede solo migliori condizioni per fare il proprio mestiere, con meno gravami, con meno pesi con gli industriali pronti ad andare a sfidare il mercato con armi pari. E la crescita delle piccole imprese e' fondamentale come e' basilare il supporto a queste ultime da parte delle banche (''puntare su chi non ha i soldi, su chi ha delle idee'' dice), soprattutto all'estero. Montezemolo dal palcoscenico confida infine di essere ''affascinato dalla globalizzazione. Per noi imprenditori si aprono mercati e prospettive: non pensiamo pero' solo alla Cina all'India o al Giappone guardiamo anche ai mercati dell'Est al nord del Mediterraneo''.

   Ma per il futuro il presidente di Confindustria confida ''di voler contare di piu' in Europa. Chiediamo quindi al governo, al presidente del Consiglio, ai ministri, ai parlamentari europei italiani di maggioranza e opposizione - conclude - di esigere il rispetto delle regole del gioco, la concorrenza reale e l'introduzione di regole''. Poi l'ultimo pensiero di Montezemolo va al ministro Siniscalco, alla guardia di finanza perche' siano fatti ''dei controlli forti e sistematici alle frontiere che sembrano delle groviere aperte a tutto e a tutti''.(ANSA).

 


Tua email:   Invia a: