PER IL G8 PAGHIAMO TUTTI: CON UNA LEGGINA DEL 2010 A CARICO DELLO STATO I RISARCIMENTI CHE I POLIZIOTTI DOVEVANO PAGARE ALLE VITTIME DELLE VIOLENZE (Famiglia Cristiana)

domenica 23 gennaio 2011

Da www.famigliacristiana.it

 

PER IL G8 PAGHIAMO TUTTI

 

Un'aggiunta ben camuffata in una leggina del 2010 rimetterebbe a carico dello Stato i risarcimenti che i poliziotti condannati avrebbero dovuto pagare alle vittime delle violenze.

20/01/2011

. Le aggiunte sono state inserite giusto alla vigilia del voto in aula, all’interno del Decreto legge 187 del 12 novembre 2010, dal titolo “Misure urgenti in materia di sicurezza”, al Capo 1: “Misure per gli impianti sportivi”.

Ben camuffata, l’aggiuntina. Occorre andare all’articolo “2 bis”, dall’innocuo titolo “Fondo di solidarietà  civile”. Che dice: «A favore delle vittime di reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive ovvero di manifestazioni di diversa natura, è istituito, presso il Ministero dell’interno, il Fondo di solidarietà  civile». L’aggiuntina è nelle parole: «ovvero di manifestazioni di diversa natura».

Non sportive, quindi? E allora di quale natura? Il testo non lo dice. Nà© lo specifica in seguito. Il Decreto legge, dopo aver chiarito che tale Fondo di solidarietà  serve a risarcire – nella misura del 30 per cento – «a) le vittime di reati commessi con l’uso della violenza su persone o cose in occasione o a causa di manifestazioni sportive e dei soggetti danneggiati dagli stessi reati», inserisce la seconda magistrale chiosa: «Il Fondo, nell’ambito delle risorse annualmente disponibili, provvede nella misura del 70 per cento, a interventi di solidarietà  civile nei confronti delle vittime di azioni delittuose avvenute in occasione o a causa di manifestazioni diverse da quelle di cui alla lettera a), per le quali la vigente normativa non prevede altre provvidenze, comunque denominate, a carico del bilancio dello Stato» e «finalizzato anche alla definizione transattiva di liti concernenti il risarcimento dei danni alla persona e l’eventuale pagamento delle somme disposte dal giudice». Infine, terza e ultima variazione del testo, il Decreto specifica che «All’elargizione delle somme e agli interventi di cui al comma 2 (cioè i risarcimenti per le manifestazioni non sportive, ndr), nonchà© all’individuazione delle modalità  relative all’esercizio del diritto di rivalsa o all’eventuale rinuncia ad esso, provvede il Ministero dell’interno».

Ecco fatto. Risolto il problema. Con queste poche frasi è stato ritagliato un abito su misura. Per cosa? Per i risarcimenti legati alle violenze di Genova 2001, in occasione del Forum sociale mondiale. I processi per i fatti avvenuti all’interno della caserma Bolzaneto e per l’irruzione notturna alla scuola Diaz hanno portato alla condanna, nel corso del 2009 e 2010, di oltre settanta agenti e dirigenti della Polizia di Stato, nonchà© alla condanna per falsa testimonianza dell’ex responsabile della Digos ligure Spartaco Mortola e dell’ex capo della Polizia Gianni De Gennaro (oggi al vertice dei Servizi segreti).

Sentenze che sono giunte al secondo grado di giudizio (si attende l’esame della Cassazione) e che complessivamente comportano risarcimenti alle vittime delle violenze e spese processuali per diversi milioni di euro. Lo Stato aveva già  provveduto a ricollocarli tutti (diversi dei quali all’interno dei Servizi di sicurezza). Con la manciata di righe dedicate alle “misure per gli impianti sportivi” ha risolto anche il problema rimasto aperto: il denaro che avrebbero dovuto risarcire, le spese legali, gli oneri collegati alle condanne.

Somme che avrebbero dovuto pagare i colpevoli. E che invece pagheranno in gran parte tutti i cittadini italiani. Insomma, sembra tutto sistemato. Giusto in vista del decennale che fra pochi mesi ricorderà  i drammatici giorni di Genova. E – non dimentichiamolo – la morte di un giovane: Carlo Giuliani.

 

LUCIANO SCALETTARI 

 

 
Sono state introdotte all’ultimo momento, alla chetichella. Piccole varianti al testo, nella migliore delle tradizioni italiane delle leggine camuffate e inserite all’ultimo istante per farle passare inosservate
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