DIFESA: COCER CC, SI RIFORMANO CODICI MA NON RAPPRESENTANZA - DIFESA: CODICI MILITARI; SILP, GOVERNO RISPETTI DIRITTI
DIFESA: COCER CC, SI RIFORMANO CODICI MA NON RAPPRESENTANZA
(ANSA) - ROMA, 18 APR - In Parlamento si vota la riforma dei codici militari, che ''va a favore di pochi'', mentre la ''agognata riforma della rappresentanza militare, attesa da circa 13 anni da 500.000 uomini con le stellette, e' ferma chissa' dove''. Lo afferma il Cocer dei carabinieri.
Il Parlamento, spiega il Cocer, ''per approvare una riforma della rappresentanza militare ha prorogato di un anno il mandato dei delegati dei Cocer, ma anziche' provvedere alla tutela degli interessi dell' elettore con le stellette sul piano dei diritti,
trascura la discussione della legge e la sostituisce con la riforma dei codici penali militari, preoccupandosi di ampliare i doveri e sanzionare penalmente cio' che prima era di competenza disciplinare''.(ANSA).
DIFESA: CODICI MILITARI; SILP, GOVERNO RISPETTI DIRITTI
RIFORMA SAREBBE ENORME PASSO INDIETRO PER PERSONALE FORZE ARMATE
(ANSA) - ROMA, 19 APR - ''Se la riforma dei codici militari, predisposta dal Governo, dovesse essere approvata oggi alla Camera, farebbe fare un enorme passo indietro alla condizione del personale militare, e determinerebbe ingiustificate discriminazioni rispetto al personale civile delle forze di polizia''. Lo sostiene il segretario generale del Silp-Cgil, Claudio Giardullo.
''Infatti - spiega Giardullo - trasformare le mancanze disciplinari in reati militari e istituire una giustizia separata, per fatti che se commessi da personale delle forze di polizia civili verrebbero giudicati dai tribunali ordinari, vuol dire cancellare quella tutela professionale che in questi anni si e' riusciti faticosamente a garantire al personale militare, e determinare una nuova e ingiustificata condizione di separatezza per queste fondamentali e delicate istituzioni dello stato''.
''Se il Governo vuole andare veramente verso un nuovo modello di difesa ed una piu' avanzata condizione del personale militare - prosegue il segretario del Silp - sospenda oggi l' iter di approvazione della riforma ed apra un confronto politico e con gli organi di rappresentanza, perche' riforme di questa portata non si possono fare, nell' interesse del Paese, senza un ampio consenso''. (ANSA).
DIFESA:CODICI MILITARI;ACCAME,RIFORMA BAVAGLIO INFORMAZIONE
PERICOLI PER SICUREZZA FORZE ARMATE
(ANSA) - ROMA, 19 APR - ''Il bavaglio all' informazione previsto dalle modifiche che si stanno portando ai codici militari crea pericoli per la sicurezza delle nostre forze armate. Si impongono infatti vincoli gravissimi all'informazione su quel che succede nelle operazioni militari''. Lo afferma Falco Accame, presidente dell' Associazione nazionale vittime arruolate nelle forze armate (Anavafaf).
''E' gia' accaduto purtroppo - ricorda Accame - che siano stati tenuti nascosti i pericoli delle armi all' uranio. Le norme di protezione sono state emanate con sei anni di ritardo rispetto a quelle emanate dagli Usa il 14 ottobre 1993 (le nostre sono state emanate il 22 novembre 1999). Cosi' i nostri militari sono stati esposti a gravi rischi''.
''Gia' in Iraq - prosegue il presidente dell' Anavafaf – sono state coperte dal segreto le zone del bombardamento con armi all' uranio. Le nostre restrizioni gia' in vigore fino ad ora, hanno celato i pericoli della caserma di Nassiriya non protetta dall'esterno (solo dopo la morte di 20 persone si e' assicurata la protezione esterna), i pericoli nel trasporto (solo dopo incidenti mortali si sono fatti venire mezzi corazzati), i pericoli dell' impiego di elicotteri (solo dopo un incidente mortale si e' proceduto a far venire elicotteri protetti). La restrizione ulteriore di informazioni - conclude – comporta percio' un accrescimento di rischio per i nostri militari''. (ANSA).
DIFESA: BULGARELLI, DA NUOVO CODICE CENSURA A INFORMAZIONE
CIAMPI FERMI RIFORMA
(ANSA) - ROMA, 18 APR - Secondo il deputato dei Verdi Mauro Bulgarelli ''la censura all'informazione prospettata dal nuovo Codice militare e' esattamente l'opposto di quanto si aspettano gli italiani che, in questo periodo turbolento, chiedono maggior informazione e trasparenza sull'operato dei nostri militari e dei loro alleati''.
''In un Paese sconvolto dalla morte dell'agente Calipari - sottolinea il deputato dei Verdi - in cui restano in vigore accordi militari segreti su questioni delicatissime come la presenza di arsenali nucleari su di cui lo stesso Parlamento non ha mai avuto delucidazioni, una riforma come quella proposta dal Polo che sanziona con pene assurde e liberticide l'operato dei giornalisti in zone di guerra, appare quanto mai inopportuna''.
Bulgarelli si augura infine che il presidente della Repubblica Ciampi fermi ''il cammino di questa riforma che strangola un diritto, come quello della corretta informazione, che gia' fatica a farsi valere''. (ANSA).
DIFESA: TERRE DES HOMMES, FERMIAMO CENSURA PREVENTIVA GUERRA
ASSOCIAZIONE ITALIANA ADERISCE A CAMPAGNA
(ANSA) - ROMA, 20 APR - In vista della prossima votazione alla Camera della riforma dei codici penali militari, Terre des Hommes Italia aderisce alla campagna 'Fermiamo la censura preventiva sulla guerra' e invia ai parlamentari un appello invitandoli a fermare con il proprio voto l'approvazione della delega per la revisione delle leggi penali militari (di pace e di guerra).
Nell'appello, Terre des Hommes sottolinea quello che l'approvazione della proposta di legge delega provocherebbe in Italia ''stravolgendo i fondamentali principi costituzionali: lesione del diritto all'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge (art. 3 Costituzione); normalizzazione della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti (violazione art. 11 Costituzione); sottrazione al Parlamento della funzione sancita dall'art. 78 della Costituzione, relativa alla delibera dello stato di guerra, a tutto vantaggio dell'Esecutivo che attraverso decreto potra' dichiarare il 'tempo di guerra'; impossibilita' di esercitare il diritto di informazione, di cui all'art. 21 della Costituzione in 'tempo di guerra' e lesione del diritto a essere informati da parte dei cittadini italiani; introduzione di incisive modifiche nell'ordinamento giudiziario militare, che incrementerebbe la competenza della giurisdizione militare (abolita in tutti i paesi Nato a eccezione della Turchia e dell'Italia) attraverso la militarizzazione dei reati comuni commessi da militari''.
Secondo l'organizzazione non governativa, inoltre ''ci sarebbero anche conseguenze indirette, comunque gravi, come quella derivante dal codice penale ordinario che prevede, 'in tempo di guerra', che la 'somministrazione al nemico di provvigioni', oppure la 'partecipazione a prestiti a favore del nemico' o 'commercio col nemico' possano essere considerati reati da attribuire, discrezionalmente, ai volontari delle Ong''. (ANSA).