CALCIO: AFFONDO FISCO SU TOTTI, CHIESTI 400MILA EURO - SICUREZZA: A3, PARTE GIOVEDI' VIGILANZA ESERCITO IN CANTIERI

lunedì 07 febbraio 2011

ANSA/ CALCIO: AFFONDO FISCO SU TOTTI, CHIESTI 400MILA EURO
IL COMMERCIALISTA DEL N.10: SERIE DISGUIDI, SOMMA A DISPOSIZIONE
(ANSA) - ROMA, 5 FEB - Anche Francesco Totti entra nel mirino
del fisco. Ultimo di una lunga serie di sportivi a cui sono
arrivate cartelle esattoriali per pagamenti non effettuati, il
capitano della Roma ha ricevuto dall'Agenzia delle Entrate la
richiesta di versare 400mila euro, tra imposte dovute, sanzioni
e interessi. Ma il suo commercialista assicura che e' gia' tutto
risolto e che la somma e' in banca, a disposizione.
Come ha anticipato Il Corriere della Sera, il fisco ha
presentato al numero 10 giallorosso due cartelle esattoriali che
riguardano due accertamenti per irregolarita' relative alla
stagione 2002-2003. La richiesta da parte del fisco di maggiori
versamenti sarebbe collegata ad alcuni benefit ricevuti dal
capitano della Roma, che non sarebbero stati dichiarati; anche i
termini per il pagamento delle cartelle, inoltre, sarebbero
scaduti, tanto che gli uffici fiscali avrebbero avviato alcune
procedure esecutive per assicurarsi la riscossione.
''Il pagamento e' sostanzialmente fatto'', ribatte il
commercialista di Totti, Adolfo Leonardi, spiegando che ''la
questione e' vecchia'' e nasce da una serie di disguidi:
''Quando e' arrivato l'avviso di accertamento non era
stato possibile contestarlo, come hanno invece fatto altri
giocatori, perche' si era persa la notifica''; poi ''una volta
emessa la cartella per un errore non e' stata pagata nei termini
previsti. Ora pero' la somma e' depositata in banca a
disposizione dell'Agenzia delle Entrate per saldare il dovuto''.
Il commercialista di Totti ricorda comunque che ''due o tre
anni fa, e comunque dopo il 2002-2003, la Guardia di Finanza ha
effettuato una verifica generale sulle attivita''' del capitano
della Roma ''senza trovare nulla da eccepire''.
La somma chiesta a Totti, per la verita', e' esigua rispetto
ad altri contenziosi che hanno riguardato negli anni scorsi
sportivi di fama mondiale. Il caso forse piu' celebre fu quello
di Valentino Rossi, che nel 2007 si vide contestare dal fisco 60
milioni di euro di imponibile non dichiarato e risolse tutto con
una bella stretta di mano e un esborso milionario. Altre vicende
eclatanti furono quelle di Diego Armando Maradona e di Alberto
Tomba. Del primo, inseguito dal fisco per una cifra di oltre 35
milioni di euro, e' rimasto celebre il sequestro dell'orecchino
di diamanti venduto all'asta per 25mila euro al bomber del
Palermo Fabrizio Miccoli. Il secondo fu accusato alla fine degli
anni '90 di aver portato denaro all'estero: l'inchiesta si
risolse con l'assoluzione dello sciatore, che aveva pero'
intanto provveduto a sanare i suoi debiti col fisco pari a 10
miliardi di vecchie lire.
(ANSA).

SICUREZZA: A3, PARTE GIOVEDI' VIGILANZA ESERCITO IN CANTIERI
PREFETTO REGGIO:FIDUCIOSI CHE MISURA SCONGIURERA'NUOVI ATTENTATI
(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 5 FEB - Partira' giovedi prossimo,
10 febbraio, la vigilanza fissa da parte dell'Esercito in tre
cantieri per l'ammodernamento dell'autostrada A3 Salerno-Reggio
Calabria.
La vigilanza sara' attuata giorno e notte e riguardera', in
particolare, tre cantieri del tratto reggino dell'autostrada,
due nel quinto macrolotto, a Bagnara e a Scilla, e uno nel
sesto, a Campo Calabro.
Nel servizio saranno impiegati, complessivamente, sessanta
militari. La vigilanza da parte dell'Esercito si affianchera' a
quella che gia' viene attuata dalle forze dell'ordine.
I soldati, secondo quanto e' stato spiegato dal prefetto
Varratta, nel caso in cui rilevino azioni intimidatorie, non
interverranno direttamente ma lo segnaleranno alle centrali
operative delle forze di polizia, che disporranno le necessarie
azioni repressive.
''Siamo fiduciosi - ha detto all'ANSA il prefetto di Reggio,
Luigi Varratta - che questa misura si rivelera' sufficiente per
scongiurare nuovi episodi intimidatori ai danni delle imprese
impegnate nei lavori di ammodernamento''.
L'Esercito viene gia' utilizzato dal 18 ottobre scorso a
Reggio Calabria, con l'impiego di ottanta militari, per la
vigilanza fissa davanti agli uffici della Dda, della Procura
generale, della Corte d'appello e dell'abitazione del
procuratore generale, Salvatore Di Landro. Una misura decisa
dopo gli attentati verificatisi nel corso del 2010 contro la
sede della Procura generale, l'abitazione del procuratore Di
Landro e dopo il ritrovamento di un bazooka davanti la sede
della Dda. (ANSA).


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