COCER MARINA: PRONTI A CONCORRERE CON LA TREDICESIMA PER COPRIRE I TAGLI
venerdì 11 febbraio 2011
Co.Ce.R Marina: "Non bastano più le attività  di facciata"
Ieri l'incontro con il Capo di Stato Maggiore della Marina.
La Spezia. “Non bastano più le attività  di facciata. Oggi i militari chiedono attenzioni positive e certezze. Più il tempo passa più si diffonde un malessere strisciante e una forte delusione verso quei legislatori che si erano presentati quali amici del comparto Difesa-Sicurezza.” Questo quanto si legge in una nota del Co.Ce.R della marina che ieri ha incontrato ha incontrato il Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Bruno Branciforte, per fare un punto di situazione sulla condizione del personale a seguito degli interventi legislativi attuati dal Governo nel corso del 2010 e che hanno “punito” particolarmente il mondo militare. La Rappresentanza Militare ha avuto modo di esprimere le forti preoccupazioni che vengono dalle basi.
In una nota del sindacato si legge: “La manovra economica correttiva votata il 30 luglio scorso, ha imposto al personale delle Forze Armate duri sacrifici e rinunce economiche, con il blocco per un triennio degli aumenti legati a promozioni, assegni funzionali, omogeneizzazioni stipendiali e scatti di anzianità  , penalizzando in particolare i gradi più bassi della scala gerarchica. Si tratta di tagli drastici e inaccettabili per l’intero comparto Difesa-Sicurezza, basti pensare che un militare che cambia status nel triennio si potrebbe trovare, per il grado conseguito, a svolgere incarichi più gravosi e di maggiore responsabilità  senza godere dei benefici economici correlati. Il momento, però, sarà  particolarmente sentito da coloro che dopo una vita di sacrifici, conseguita la promozione, saranno collocati in quiescenza nel triennio. A questo sembrava che il Governo, in fase di approvazione della legge di conversione 122/2010, avesse in qualche modo trovato rimedio sia con il pur parziale finanziamento di un “fondo” apposito sia con gli ordini del giorno votati, “a latere” della stessa, dalla Camera dei Deputati”
Il sindacato prosegue: “Purtroppo però i buoni intenti e gli impegni relativi, a oggi, non hanno ancora trovato applicazione sostanziale e il personale vive uno stato di grande incertezza e timore. Ecco, quindi, che il mondo militare - orfano di reali attenzioni politiche - s’interroga se non sarebbe più opportuno riconsiderare la questione addivenendo a un nuovo concordato con il “Tesoro” - anche nel solco di quanto già  fatto dai Magistrati per gli scatti di anzianità  , ripristinando per decreto i compensi soppressi - recuperando la necessaria copertura economica, oltre agli 80 milioni di euro oggi disponibili, e attingendo in primo luogo dalle somme destinate all’Amministrazione Difesa per il funzionamento della stessa ed eventualmente con la partecipazione anche del personale che, in base alle necessità  delle varie categorie, Ufficiali, Sottufficiali e Graduati, potrebbe anche concorrere come estrema risorsa con una percentuale di tredicesima quale contributo solidale. Soluzione questa, che pur dolorosa, sarebbe, oltre che un bel segnale di mutuo soccorso cameratesco, tra colleghi, anche un contributo accettabile dal personale in nome di uno sforzo comune con il “Sistema Paese” necessario per superare l’attuale congettura economica del Paese stesso."
Il Co.Ce.R. Marina conclude la nota con un’esortazione ai legislatori utilizzando le parole di un grande Ammiraglio Birindelli: “Noi, tutto ciò che era possibile farlo lo abbiamo fatto; se dobbiamo fare altro, non avrete che dircelo e noi lo faremo. ”
10/02/2011
http://www.cittadellaspezia.org/La-Spezia/Cronaca/Co-Ce-R-Marina-Non-bastano-piu-le-77931.aspx
In una nota del sindacato si legge: “La manovra economica correttiva votata il 30 luglio scorso, ha imposto al personale delle Forze Armate duri sacrifici e rinunce economiche, con il blocco per un triennio degli aumenti legati a promozioni, assegni funzionali, omogeneizzazioni stipendiali e scatti di anzianità  , penalizzando in particolare i gradi più bassi della scala gerarchica. Si tratta di tagli drastici e inaccettabili per l’intero comparto Difesa-Sicurezza, basti pensare che un militare che cambia status nel triennio si potrebbe trovare, per il grado conseguito, a svolgere incarichi più gravosi e di maggiore responsabilità  senza godere dei benefici economici correlati. Il momento, però, sarà  particolarmente sentito da coloro che dopo una vita di sacrifici, conseguita la promozione, saranno collocati in quiescenza nel triennio. A questo sembrava che il Governo, in fase di approvazione della legge di conversione 122/2010, avesse in qualche modo trovato rimedio sia con il pur parziale finanziamento di un “fondo” apposito sia con gli ordini del giorno votati, “a latere” della stessa, dalla Camera dei Deputati”
Il sindacato prosegue: “Purtroppo però i buoni intenti e gli impegni relativi, a oggi, non hanno ancora trovato applicazione sostanziale e il personale vive uno stato di grande incertezza e timore. Ecco, quindi, che il mondo militare - orfano di reali attenzioni politiche - s’interroga se non sarebbe più opportuno riconsiderare la questione addivenendo a un nuovo concordato con il “Tesoro” - anche nel solco di quanto già  fatto dai Magistrati per gli scatti di anzianità  , ripristinando per decreto i compensi soppressi - recuperando la necessaria copertura economica, oltre agli 80 milioni di euro oggi disponibili, e attingendo in primo luogo dalle somme destinate all’Amministrazione Difesa per il funzionamento della stessa ed eventualmente con la partecipazione anche del personale che, in base alle necessità  delle varie categorie, Ufficiali, Sottufficiali e Graduati, potrebbe anche concorrere come estrema risorsa con una percentuale di tredicesima quale contributo solidale. Soluzione questa, che pur dolorosa, sarebbe, oltre che un bel segnale di mutuo soccorso cameratesco, tra colleghi, anche un contributo accettabile dal personale in nome di uno sforzo comune con il “Sistema Paese” necessario per superare l’attuale congettura economica del Paese stesso."
Il Co.Ce.R. Marina conclude la nota con un’esortazione ai legislatori utilizzando le parole di un grande Ammiraglio Birindelli: “Noi, tutto ciò che era possibile farlo lo abbiamo fatto; se dobbiamo fare altro, non avrete che dircelo e noi lo faremo. ”
10/02/2011
http://www.cittadellaspezia.org/La-Spezia/Cronaca/Co-Ce-R-Marina-Non-bastano-piu-le-77931.aspx