"NO ALLA PROROGA DELLA R.M.", LA PRIMA DELIBERA E' DEL COBAR GDF CTE DI ROMA CHE CHIEDE AL COCER: 1) DI PRENDERE IMMEDIATAMENTE POSIZIONE CONTRO IL MILLEPROROGHE, 2) CONVOCARE UNA NUOVA ADUNANZA PLENARIA DEGLI ORGANISMI
mercoledì 23 febbraio 2011
Ieri è stata firmata la prima delibera di un Consiglio di base della Guardia di Finanza. àˆ quella del Comando Tutela Economia di Roma, i cui contenuti riportiamo di seguito.
DELIBERA N. -----
OGGETTO: richieste al COCER:
presa di posizione in ordine alla seconda proroga del mandato prevista nel testo del D.L. “milleproroghe” già approvato dal Senato;
immediata convocazione dell’adunanza plenaria della rappresentanza militare della Guardia di Finanza e
IL COBAR
PRESO ATTOche nell’adunanza plenaria della rappresentanza militare della Guardia di Finanza tenutasi a L’Aquila in data 22-23 gennaio 2008, veniva approvato all’unanimità il documento “Per una moderna rappresentanza” con il quale si dava mandato al COCER - sezione GdF di farsi portavoce, in tutte le sedi, della richiesta di superamento dell’attuale strumento della rappresentanza militare rinetuto ormai non più idoneo a soddidfare le esigenze di rappresentantività e tutela del personale militare, attraverso l’introduzione di un nuovo strumento esterno ed autonomo dall’amministrazione;
TENUTO CONTOche la pur effettiva, coerente ed apprezzabile attività del COCER – sezione GdF, finalizzata a sostanziare gli intendimenti contenuti nel documento “Per una moderna rappresentanza”, è stata resa purtroppo vana dalla contrarietà del contesto interforze in cui lo stesso è costretto ad operare e dalla refrattarietà della maggior parte dei vertici militari e delle attuali forze politiche alle richieste di maggiore democratizzazione delle istituzioni militari;
PRESO ATTOche la proposta di riforma della rappresentanza militare avanzata, quale testo base, dal relatore Sen. Galioto in Commissione Difesa del Senato, nulla concede alle richieste espresse nel documento unitario “Per una moderna rappresentanza”;
TENUTO CONTOdei rilevanti, irragionevoli e incostituzionali tagli apportati dal D.L. 78/2010 al trattamento economico e previdenziale di militari e poliziotti nonchà© delle reiterate e mai mantenute promesse di esclusione del comparto di sicurezza e difesa dagli stessi tagli, più volte, solennemente prodotte dall’attuale governo;
PRESO ATTOche al Senato, in sede di conversione del D.L. 225/2010 c.d. “milleproroghe”, sono state respinte tutte le richieste di esclusione del comparto sicurezza e difesa dai tagli stipendiali previsti dal D.L. 78/2010, mentre è stata inserita la seconda proroga del X mandato della rappresentanza militare;
CONSIDERATOche l’attuale Governo in data 24.02.2010 accogliendo come raccomandazione l’o.d.g. nr. 9/03210/003 della Camera dei Deputati, si era impegnato a non prorogare il mandato della rappresentanza militare;
CONSTATATOche l’art. 52 della Costituzione, l’abrogato art. 1 della Legge 382/1978 e l’art. 1 comma 2 della Legge 331/2000, stabiliscono che l’ordinamento delle amministrazioni militari deve essere conforme ai principi costituzionali;
CONSIDERATOche la proroga “ope legis” di un istituto, come quello della rappresentanza militare, a carattere elettivo, che quindi trova la sua sola ed unica legittimazione nel mandato conferito ai delegati dai rappresentati elettori, presenta evidenti elementi di antidemocraticità stridendo inevitabilemente con quanto sancito dall’art. 52 della Costituzione;
TENUTO CONTOche la legge conferisce ai Consigli di rappresentanza, a vari livelli, il ruolo di “portavoce” delle istanze del personale rappresentato e non di autonomo ed indimpendente organo delle amministrazioni militari e che, di conseguenza, è ai propri rappresentati che deve rispondere del proprio operato, attraverso democratiche elezioni;
CONSIDERATOche un Consiglio di rappresentanza, di qualsiasi livello, prorogato “ope legis” risulta, di fatto, delegittimato, non avendo, alla base, il mandato dei rappresentati elettori;
TENUTO CONTOche un Consiglio Centrale di rappresentanza prorogato “ope legis” dal Governo che, seppur indirettemente, rappresenta la sua naturale contoparte, risulta, di fatto, in una posizione di evidente soggezione tale da non poter autonomente e liberamente porre in essere la propria attività ;
TENUTO CONTOche tale seconda proroga del X mandato, così come la prima proroga, viene giustificata con la necessità di addivenire alla riforma della rappresentanza militare, il riordino delle carriere e la riforma delle Forze Armate militare, quando la la riforma della rappresentanza militare è ferma in Commissione Difesa del Senato da tempo immemore, il riordino delle carriere è stato definanziato dei 770 mln all’uopo accantonati;
RITENUTO inopportuno che argomenti di fondamentale importanza come la riforma della rappresentanza militare vengano trattati da Consigli Centrali di Rappresentanza, di fatto, deligittimati;
POSTO che disorganiche dimissioni di singoli delegati “a macchia di leopardo” non appaiono idonee e sufficienti a garantire un effetto immediato tale da ottenere risultati soddisfacienti, almeno a breve termine e, tra l’altro, comporterebbero l’evidente rischio di lasciare campo a delegati pronti a recepire qualsiasi forma di condizionamento;
TENUTO CONTOche il testo del “milleproroghe” appena licenziato dal Senato, sarà presto calendarizzato e discusso alla Camera per la definitiva approvazione, visto che il D.L. 225/2010 deve essere convertito in legge entro il 27.02.2011;
D E L I B E R A
di invitare il COCER – sez. Guardia di Finanza a:
1. prendere immediatamente ed inequivocabilmente posizione avverso la seconda proroga del mandato prevista dal testo del “milleproroghe” licenziato dal Senato;
2. quindi, interessare le istituzioni, affinchà©, alla Camera, venga espunta dal testo del “milleproroghe” la norma che prevede la proroga della rappresentanza militare, al fine di consentire nuove l’elezioni di organi della rappresentanza legittimati dalla base, ristabilendo così la legittimità dei Consigli di rappresentanza ed i principi costituzionali e di democrazia;
3. convocare entro breve tempo - qualora la proroga dovesse essere approvata definitivamente - una nuova adunanza plenaria della rappresentanza militare, per discutere, in quella sede, le eventuali iniziative da intraprendere.