LE LINEE POLITICHE E LE VISIONI STRATEGICHE DI FICIESSE, PUBBLICHIAMO DUE RECENTI INTERVENTI SUL FORUM A FIRMA "DOTTORE" E "FRANCO SIMONI"

martedì 10 maggio 2005

DAL FORUM PUBBLICO DEL SITO WWW.FICIESSE.IT

 

INTERVENTO A FIRMA “DOTTORE”

DEL GIORNO 9.5.2005, ORE 21,48

OGGETTO: “RILANCIO?”

Non me ne vorrà il direttivo nazionale di ficiesse se mi permetto alcune osservazioni circa il suo rilancio. Si evidenzia un aumento marcato di poltrone che più di un potenziamento mi pare il segnale di un grande indebolimento e una marcata carenza di idee. Una segreteria raddoppiata per quali iniziative? Leggendo il comunicato mi pare di capire per:”incoraggiare il dibattito ed il confronto sereno e costruttivo tra cittadini e finanzieri e di aiutare la Guardia di Finanza e i suoi appartenenti al miglioramento continuo.” Però non si fa cenno su che cosa finanzieri e cittadini devono dibattere. Vedo in questo atteggiamento molta tattica e pochissima strategia. Che messaggio culturale lancia un’associazione culturale ai cittadini per dibattere? Non pensate che in questo momento politico i cittadini siano presi da problemi molto, ma molto, più impegnativi? E di quali miglioramenti si discute per questo fumoso, fantomatico, miglioramento degli appartenenti alla G. di F.?

Per i rapporti con il Mondo politico che seguirete con particolare attenzione con tutti gli esponenti di ogni parte politica. Me lo spiegate come fate a coniugare le opinioni nazionali e locali, interessanti alle tematiche di Ficiesse tra un deputato di Rifondazione Comunista ed uno di Alleanza Nazionale? Mi viene difficile capirlo. Anche in questo caso rilevo molta tattica e pochissima strategia. Un piede in tantissime scarpe. In troppe credo.

Per ultimo due parole sulla presa di posizione circa i tagli di bilancio subiti dalla G. di F. Una mano tesa al Comando Generale che, nella persona del suo Comandante Supremo, difficilmente farà la voce grossa con il Ministro che lo ha nominato Comandante Generale ma che, da ora in poi, può “usare” un’associazione culturale come “Leva”. E’ un passo inutile, un pochino azzardato. Poco culturale e molto politica. La GUARDIA DI Finanza è un duplicato delle altre forze di Polizia che hanno una propria, indiscussa identità ed è più semplice incidere maggiormente sulle sue spese che su quelle di Polizia e Carabinieri. Inoltre tagli alla spesa pubblica sono stati effettuati alla scuola, alle università, alla ricerca, ai servizi, agli enti Locali, alle Regioni. E sono stati tagli significativi che davvero incidono sulla vita quotidiana dei cittadini. Ma questo è un altro discorso.

Auguri comunque…. Ah! Dimenticavo. Sono rimasto molto colpito dalle dimissioni del presidente dell’Associazione date e ritirate con tanta leggerezza. Tattica??

Rinnovo gli auguri comunque.

 

RISPOSTA A FIRMA “FRANCO SIMONI”

DEL GIORNO 10.5.2005, ORE 23,32

OGGETTO: “LINEE POLITICHE E VISIONI STRATEGICHE”

Provo a rispondere a Dottore, che ringrazio per gli auguri che ci ha fatto in chiusura del suo intervento, concentrandomi su quella che mi sembra l’unica vera critica mossa all’associazione, e cioè la presunta mancanza di una linea politica e di una visione strategica.

Effettivamente, il resoconto che abbiamo pubblicato domenica scorsa sugli esiti del direttivo è stato scarno e forse un po’ troppo ermetico. Ma se lo si rilegge attentamente si possono cogliere diversi aspetti che indicano l’esistenza di una rotta definita e precisa.

Innanzitutto, vi si legge che Ficiesse si pone come una forza di proposta e di costruzione. Il suo metodo e le sue finalità non prevedono lo scontro, la denuncia o la critica a ogni costo, ma il confronto delle idee, l’ascolto costante delle ragioni altrui, il dibattito composto e responsabile. Per noi la gerarchia militare non è fatta da avversari e anche quando non ne condividiamo assolutamente le scelte (vedi il caso della circolare del Consiglio di Stato diffusa ad aprile del 2002) cerchiamo di non smettere mai di argomentare per far capire anche ai più “tradizionalisti” che le associazioni come la nostra non sono una minaccia, bensì una ricchezza, un motore, un’opportunità per conoscere meglio la realtà dell’organizzazione, per riuscire a interpretarla in modo corretto e per riuscire a creare condivisione, consenso e coesione. I nuovi vertici della GDF questo lo hanno immediatamente compreso e infatti non è stata più manifestata alcuna chiusura preconcetta nei confronti di Ficiesse e dei finanzieri che vi aderiscono.

Il massiccio turnover nel direttivo, poi, e l’ingresso di tre nuovi segretari nazionali sono un segnale importante di novità e di vitalità per il sodalizio, perché non si tratta di gente qualunque, raccattata dove capita ma di persone che hanno dimostrato capacità di lavoro e di iniziativa di eccellente livello. Nella stessa Ficiesse, in altre associazioni di volontariato, negli organi della rappresentanza militare.

Quest’ultimo aspetto va messo in particolare rilievo: quasi tutti i componenti militari di Ficiesse sono o sono stati delegati della rappresentanza militare di tutti i livelli. Non è un caso. Tale carattere, infatti, è essenziale per la nostra visione, per la quale associazioni e consigli della rappresentanza sono entità tra loro giuridicamente e ontologicamente distinte, che però devono essere formate nella misura più larga possibile dal medesimo “materiale umano”. Insomma, ruoli e funzioni distinti, tra consigli e associazioni, ma complementari tra loro, in modo tale che la loro sommatoria corrisponda più o meno a alle attribuzioni dei sindacati dei lavoratori.

Ciò che è indispensabile, infatti, con una concorrenza così accesa nel mercato del lavoro, è riuscire ad approntare per i cittadini militari un livello di tutela collettiva e individuale non troppo distante, nella sostanza, a quello dei cittadini comuni, eliminando le attuali discriminazioni che rendono non appetibile la carriera militare e che, in istituzioni professionalizzate come la Guardia di finanza, impediscono la “retention” delle professionalità migliori.

Ecco perché, come si accenna nel resoconto, per l’associazione è determinante tornare sul territorio, far ripartire le sezioni provinciali e subprovinciali e anche affidare a un soggetto esterno il compito di coordinare a livello nazionale le attività consulenziali e di supporto legale.

E’ determinante perché il "progetto intermedio", in attesa che si creino le condizioni per arrivare senza strappi a un sindacato pieno anche per i militari, è quello di dimostrare che un sistema del genere si può realizzare e può avere successo, come avviene in Germania e in molti altri paesi europei. E se questo non sarà possibile, ci impegneremo, con la consueta compostezza, serenità e determinazione, per attivare per la GDF l’opzione smilitarizzazione.

Mi scuso se ho dovuto semplificare un po’ il discorso. Ma spero almeno di esser riuscito a far capire che qualche piccola visione strategica ce l’abbiamo. Anche perché, se così non fosse, non staremmo certo qui a perder tempo, considerando che le “poltrone” di Ficiesse non danno diritto a emolumenti, gettoni o prebende di sorta.

Un caro saluto

FRANCO SIMONI


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