NUOVO DURISSIMO ATTACCO DELL'ON. TURCO AL COCER CARABINIERI: SATRAPI RICOMPENSATI DAL GOVERNO CON LA PROROGA, MA SFIDUCIATI DALLA BASE

domenica 27 febbraio 2011



XVI LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 440 di venerdì 25 febbraio 2011


PRESIDENTE. L'onorevole Maurizio Turco ha facoltà  di illustrare il suo ordine del giorno n.
9/4086/5.


MAURIZIO TURCO. Signor Presidente, il mio intervento è la risultanza di una delibera, la n. 391 del 22 febbraio 2011, che ha per oggetto la sfiducia al CoCeR dei carabinieri che, per la seconda volta, il Governo sta prorogando. Tale delibera è stata adottata dal consiglio di base di rappresentanza del comando legione carabinieri Veneto. Il Cobar dice: da otto mesi ad oggi vi sono state promesse, impegni e ordini del giorno, ma il tutto è stato puntualmente disatteso. Non so se il Governo ha capito: i carabinieri mandano a dire che, da otto mesi, avete disatteso tutte le vostre promesse nei provvedimenti adottati, compreso l'attuale «milleproroghe», che, come ciliegina sulla torta, concede l'ulteriore proroga all'attuale mandato, evidentemente considerato dalla controparte come un ottimo interlocutore.
I carabinieri di base hanno capito che quelli che voi avete ormai ridotto a dei satrapi (i satrapi del CoCeR) sono d'accordo con voi, contro gli interessi legittimi della base dei carabinieri, ed è per questo che deliberano di far conoscere al personale la più sentita sfiducia per l'operato posto in essere dal CoCeR, in particolare negli ultimi due anni, quelli in cui voi li avete prorogati. Avete prorogato proprio coloro che oggi sono riusciti a farsi eleggere grazie ad un ricorso!
Ecco perchà© oggi, da qui, noi vogliamo mandare un messaggio alle rappresentanze militari di base: siamo a disposizione per tutti i ricorsi possibili e immaginabili, in qualsiasi sede, a qualsiasi titolo, anche personale, contro oggi sta violentemente cancellando il diritto costituzionale alla democratizzazione delle Forze armate e alla lotta per la sindacalizzazione, anche della rappresentanze militare e, in particolare, dei carabinieri (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico).
Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale del mio intervento.

MAURIZIO TURCO. Per illustrare l'ordine del giorno dei deputati radicali contro l'ulteriore proroga della rappresentanza militare - ovvero contro il diritto dei militari di potersela liberamente scegliere - darò lettura di alcuni brani della delibera del Consiglio di Base di Rappresentanza (CoBaR) del Comando Legione Carabinieri «Veneto» n. 391 del 22 febbraio scorso.
Delibera che ha proprio ad oggetto la «Sfiducia al CoCeR (Consiglio Centrale di Rappresentanza) dei Carabinieri.
Delibera nella quale si premette: «che, solo a leggere l'elenco qui sotto riportato, delle restrizioni negative subite dal personale negli ultimi due anni, il sentimento di sfiducia nei confronti del CoCeR CC è il minimo della pena...:
articolo 71 del decreto Brunetta 112/2008 (i giorni di malattia che decurtavano lo stipendio il periodo iniziale di attuazione della norma è stato sanato con i soldi del contratto);
contratto scaduto e rinnovato dopo trenta mesi per un importo medio di 50 euro per 6 anni (in pratica dal 1/1/2008 al 31/12/2013);
per il personale avente il calcolo della pensione con il sistema misto e contributivo, i 50 euro sopraccitati daranno un montante contributivo pensionistico da fame.... Pag. 82
Il valore dell'ora di straordinario che è fermo al 2001 e che è stato aggiornato di 0,25 centesimi (per ogni ora) nell'ultimo contratto, in quanto si era creato il paradosso che l'ora in argomento era addirittura di valore inferiore a quella ordinaria;
Il blocco del contratto per i prossimi tre anni;
Il limite del tetto retributivo in possesso nel 2010 che non potrà  essere superato per i prossimi tre armi (maggior lavoro senza essere remunerati);
Blocco degli scatti, avanzamenti ed assegni funzionali per i prossimi tre anni, senza possibilità  di recupero economico (anzianità  e maggiori responsabilità  non pagate);
Aggiornamento in negativo del coefficiente di trasformazione della pensione (tra due anni sarà  ribassato ulteriormente);
Aumento dei requisiti per l'accesso alla pensione e riduzione della buonuscita (vedi primo PREMESSO), in pratica più si rimane e meno si prende;
Riordino delle carriere: le trattative sono state annullate, si riparte da zero con l'aggravante che le somme faticosamente ottenute per attuarlo (700 milioni di euro) sono ritornate nelle casse dello Stato;
Il mancato avvio della previdenza complementare (16 anni di ritardo), «......mentre Roma discute, Sagunto viene espugnata......» cioè... il personale che andrà  in pensione dopo 41 anni nell'Arma dei Carabinieri dovrà  trovarsi un altro lavoro perchà© l'assegno pensionistico sarà  insufficiente a garantirgli una tranquilla e serena vecchiaia, come invece oggi la Costituzione Italiana prevede;
àˆ stata approvata la norma sulla specificità , che sulla carta ci riconosce i meriti dei nostri sacrifici e della differenza dalle altre tipologie di lavoro, ma che in pratica proprio con il suo riconoscimento ha messo in evidenza che i danni nei confronti del personale delle Forze dell'ordine e delle Forze Armate sono maggiori ed esclusivi rispetto agli altri... (incredibile);
Da otto mesi ad oggi ci sono state promesse, impegni, ordini del giorno, tesi a stemperare l'enorme danno sopraccitato, ma il tutto è stato puntualmente disatteso, compreso l'attuale «Milleproroghe» che, come ciliegina sulla torta, concede l'ulteriore proroga all'attuale mandato evidentemente considerato dalla controparte un ottimo interlocutore, non solo per quanto appena descritto, ma forse anche per ulteriori novità  negative;
che questo CoBaR negli incontri avuti in Padova nel mese di aprile e maggio 2010 con una delegazione del CoCeR, aveva lanciato l'allarme sul provvedimento Governativo molto penalizzante nei confronti del Comparto Sicurezza e Difesa (Arma Carabinieri compresa), richiedendo a più riprese riunioni congiunte, ma puntualmente disattese, e ottenendo dal Consiglio Centrale solo un imbarazzante silenzio, fino all'inaspettato comunicato stampa dell'11.02.2011;
che il CoCeR, con la nota informativa datata 9 dicembre 2010, «... ritiene doveroso chiarire al personale rappresentato che gli 80 milioni di euro per il 2011 (più 80 milioni di euro per il 2012), per il pagamento degli emolumenti relativi alle promozioni, verranno regolarmente impiegati con un decreto della PCM in via di predisposizione», palesava certezze oggi però smentite dalla Ragioneria Generale dello Stato e dall'ultimo provvedimento ordinario (Milleproroghe), privo di ogni emendamento utile a sanare le problematiche citate precedentemente;
che quanto appena citato evidenzia e conferma la poca incisività  dell'Organismo Centrale nell'esercitare il ruolo negoziale riconosciuto con la specificità  (articolo 19 comma 3 legge 183/2010);
che la fotografia attuale della Rappresentanza Militare fa emergere la poca consistenza del CoCeR, nel rappresentare i problemi e difendere i diritti del personale tanto da indurre i Carabinieri a rivolgersi ad organismi esterni all'Arma, come per esempio i neo costituiti partiti (PSD e PDM);
che, come si evince dall'apposita sezione in area intranet, il CoCeR, risulterebbe da mesi non essere in grado di deliberare (altrimenti non si capisce perchà© non pubblicizzi il proprio lavoro a favore del personale rappresentato);
che, il sito del CoCeR, tanto richiesto per una informazione precisa e puntuale, risulta privo di efficacia, dato che lo stesso non viene aggiornato ed alimentato, nonostante i delegati siano ad incarico esclusivo;
è possibile che ci siano impegni più importanti che informare il personale rappresentato, ma sarebbe gradito che i delegati centrali, che scrivono relazioni esplicative in siti non istituzionali (non si capisce se a titolo personale o in nome del CoCeR CC) non creino poi incomprensioni con gli altri Sindacati di Polizia, tanto da far chiedere a questi ultimi le dimissioni del CoCeR, difficili da spiegare in periferia sia ai colleghi dell'Arma che a quelli della Polizia di Stato;
che si potrebbe continuare all'infinito con i «premesso» per parlare di questo CoCeR e della sua inefficienza a tutela del personale».
Si prende atto: «che con comunicato stampa dell'11-2-2011 il Co.Ce.R indica chiaramente di aver «...dato ampia dimostrazione di serietà , equilibrio e moderazione in tutte le circostanze in cui si è trattato di aiutare il Governo nella ricerca di quelle soluzioni che potessero permettere al paese di mitigare i negativi effetti della attuale sfavorevole congiuntura finanziaria che purtroppo dura ormai da diversi anni, ....», dimenticando forse che sono stati eletti per risolvere i problemi normoeconomici dei colleghi rappresentati e non del Governo.
Infine, tra l'altro, si delibera di «far conoscere al personale che questo Organismo esprime la più sentita sfiducia per l'operato posto in essere dal CoCeR CC, in particolare negli ultimi due anni per non aver tutelato in maniera incisiva il personale rappresentato, per la mancata capacità  di analisi e lungimiranza nel prevenire la perdita dei diritti e ancora oggi per la poca reattività  e mancanza di progettualità  nel coinvolgimento del personale e nelle controproposte da mettere in atto per affrontare e risolvere in maniera professionale tale situazione.
E si auspica che »per nessun motivo venga concessa ulteriore proroga al X Mandato della Rappresentanza Militare e se invece (come sembra) questa venisse data, ciò faccia nascere un problema di legittimità  (verrebbe meno il fondamento che il Consiglio promani dal mandato elettorale) che dovrebbe essere posto come primo argomento da affrontare in Roma, in un'Assise Plenaria».
Il Governo ha ormai trasformato i delegati del CoCerR in satrapi che ricambiano il potere ricevuto dal Governo stesso e non dalla base, come previsto per legge, impedendo ai militari di poter ottenere i loro legittimi diritti.


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