SUI TAGLI STIPENDIALI IL COCER MARINA INVOCA LA RUSSA : “AL NOSTRO MINISTRO CHIEDIAMO DI CONTINUARE A BATTERSI PER TUTTI NOI FINO ALLE ESTREME CONSEGUENZE POLITICHE. I MILITARI SONO EDUCATI AL SACRIFICIO PER IL BENE DELLA NAZIONE PERCHà‰ SPECIFICI"

venerdì 11 marzo 2011


Comunicato del Co.Ce.R - Sezione Marina
Consiglio Centrale di Rappresentanza

"Il Cocer Marina, con condivisione unanime dei rappresentati delle basi, convocati nella sede di Roma, esprime profonda delusione per l’ambiguità  del Governo nei confronti dei militari". E' quanto di legge in una nota del Consiglio centrale di Rappresentanza della Marina militare di concerto con i Comitati intermedi confluenti.

"Le promesse e rassicurazioni formali e solenni che il Governo ha espresso ai militari e alle Forze di Polizia - prosegue la nota - , riguardo l’applicazione della manovra economica estiva (legge 122/2010), sono ad oggi totalmente disattese. Anche la chiara promessa del Capo del Governo, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico presso la Scuola Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, dove ha dichiarato che 'al 99,9% le richieste provenienti dal Comparto Difesa/Sicurezza saranno accolte', non ha ancora avuto seguito".

"I militari sono educati al sacrificio per il bene della Nazione, perchà© 'specifici' e pagando anche con la vita. Da luglio scorso subiamo il blocco dei contratti e la sottrazione delle risorse già  stanziate nel riordino delle carriere. Ulteriori tagli sulle voci stipendiali sono, quindi, inaccettabili. Quali rappresentanti della Marina riteniamo improcrastinabile un incontro urgente con il Governo, Ministero dell’Economia compreso, visto l’insostenibile stato di malessere del personale militare e delle loro famiglie. Quest’ultimo percepisce lo stato di indifferenza del sistema Paese verso le funzioni svolte e il sacrificio sostenuto. Tale stato di rabbia è ancor più acuito dal costante impegno delle nostre navi e delle motovedette della Guardia Costiera, nel garantire gli obblighi per la stabilità  internazionale e la difesa nazionale".

"Se non ci sarà  un concreto e risolutivo intervento politico/legislativo - sottolinea il Cocer - non potremo che prendere atto della continua indifferenza verso il mondo militare e a trarre le dovute conseguenze politiche. I marinai non escludono di invocare la via giudiziaria per verificare la costituzionalità  o meno dei tagli applicati ai loro stipendi. Infine, esprimiamo anche forti preoccupazioni per le azioni spontanee che si potrebbero manifestare a terra, a bordo e nei porti nazionali; comprensibili espressioni del malessere del mondo militare".

"Al nostro Ministro chiediamo - concludono i marinai del Cocer - di continuare a battersi per tutti noi fino all’estrema conseguenza politica. Non vorremo che a queste condizioni il premier Silvio Berlusconi, nel compimento dei 150 anni dall’Unità  d'Italia, sia ricordato come il primo Capo del Governo che ha realmente messo le mani in tasca ai militari".


Roma, 10 marZO 2011

 

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