PROROGA RAPPRESENTANZA MILITARE: PERCHE' DELEGATI E CITTADINI CHE HANNO A CUORE I DIRITTI DEI MILITARI NON POSSONO NON CHIEDERE CON FORZA L'IMMEDIATA CONVOCAZIONE DELLE ASSEMBLEE PLENARIE - di Giuseppe Fortuna, Francesco Solinas e Antonio Roberti

mercoledì 23 marzo 2011

Con il decreto milleproroghe, il Governo ha ulteriormente procrastinato la scadenza degli attuali Organismi della rappresentanza militare, sottraendo così tutti i delegati, per la seconda volta consecutiva, al giudizio naturale del loro elettorato.

 

Abbiamo già  detto che si tratta di una decisione antidemocratica che vìola palesemente il disposto dell’articolo 52 della Costituzione e i principi fondamentali di uno stato di diritto.

 

Tale opinione, d’altra parte, non è soltanto di chi scrive ma appartiene anche ad esponenti di vertice delle istituzioni militari. Basti ricordare che già  in occasione della prima proroga, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica aveva formalmente dichiarato che <<l’iniziativa - cioè, lo spostamento del termine del mandato con decreto-legge - oltre a costituire una deroga al principio democratico della elettività  dei delegati, sancito dall’articolo 18 della legge n. 382/78, comporterebbe comprensibili perplessità  e malumore tra il personale che intenda candidarsi per tale delicata funzione rappresentativa>>.

 

Ma cosa si muove, in realtà , dietro tale manovra?

 

Innanzitutto, ci sono, a nostro avviso, i diversi (troppi) delegati degli attuali Cocer interessati a rimanere in sella nonostante la scadenza del mandato. Alcuni di loro aspirano apertamente alla rieleggibilità  piena o almeno alla possibilità  di cumulare altri due mandati consecutivi grazie alla annunciata riforma della legge 382 del 1978. Per questo, i medesimi delegati sono dichiaratamente favorevoli a un sistema di (pseudo) tutele che si mantenga interno alle amministrazioni, rimanga ovviamente a totale carico del bilancio dello Stato (e non dei presunti rappresentati) e sia basato sugli attuali (e poco democratici) meccanismi di elezione e di funzionamento dei Consigli.

 

In secondo luogo, c’è l’attuale Governo, che, in un comparto così delicato per la sua stessa sopravvivenza politica, non potendo controllare i sindacati delle polizie civili, cerca di blandire e di farsi amici i delegati dei Cocer. Che sono gli unici che contano davvero, perchà© parlano in rappresentanza di tutto il personale e possono diffondere comunicati agli organi di informazione.

 

Poi, ci sono gli uomini politici e i vertici militari, diciamo così, "tradizionalisti", quelli che perseguono il solito obiettivo antico e antieuropeo: contrastare ogni apertura, seppur minima, verso l’associazionismo esterno, autonomo e indipendente dagli stati maggiori. Costoro sanno che l'attuale è IL PRIMO COCER INTERFORZE DOPO DECENNI favorevole, sebbene a maggioranza, al disegno di legge del senatore Ramponi che da tre legislature si sta cercando di far passare e quindi non vogliono rischiare che sia mandato a casa dai legittimi elettori.

 

Infine, c’è il mare magnum delle ignavie, delle incertezze, delle incapacità  di comprensione dei fenomeni, delle debolezze più o meno in buona fede, delle piccole e grandi ipocrisie. Dove tutti finiscono per dire la stessa cosa: valutiamo, non dividiamoci, facciamo attenzione … aspettiamo.


Il fatto è che non c’è proprio niente da aspettare. Le proroghe di organismi elettivi sono sempre illegittime e inaccettabili. E qui stiamo parlando di Costituzione, di democrazia, di diritti di centinaia di migliaia di uomini e donne che svolgono funzioni vitali per il paese.

 

Ecco perchà© tutti i cittadini, militari e comuni, che hanno a cuore il miglioramento e l’attuazione della Costituzione devono impegnarsi DA SUBITO per rigettare, senza se, senza ma e senza forse, i tatticismi, le indecisioni e le ipocrisie. Noi crediamo che si debba pretendere, si debba chiedere con insistenza e ad alta voce che siano al più presto convocate le ADUNANZE PLENARIE, che sono gli unici soggetti legittimati, allo stato attuale, a discutere quanto accaduto e a decidere il da farsi. Si devono chiedere perchà© tra breve si riaprirà  la partita della riforma delle legge sulle tutele collettive e individuali dei militari, sulla quale L'ATTUALE E COMPLETAMENTE DELEGITTIMATO COCER INTERFORZE VOTERà€ CERTAMENTE A FAVORE.

 

Non è neppure accettabile il tentativo di quei delegati Cocer che stanno cercando di farsi rilegittimare dai rispettivi Coir e Cobar con delibere più o meno "ad personas". La loro elezione, infatti, è stata determinata da tutti i delegati Coir, che a loro volta rispondono a tutti i delegati Cobar che li hanno scelti, e non soltanto dai Consigli dai quali ciascuno proviene.

 

Per tutti questi motivi la parola va data al più presto alle adunanze plenarie. E dovrà  essere chiaro che, se non ne verrà  richiesta la convocazione, gli attuali delegati Cocer rappresenteranno soltanto sà© stessi. Se non il Governo che li ha prorogati.

 

  

GIUSEPPE FORTUNA

Direttore del sito www.ficiesse.it

Vicepresidente del Direttivo nazionale Ficiesse

g.fortuna@ficiesse.it

 

ANTONIO ROBERTI

Segretario nazionale Ficiesse

a.roberti@ficiesse.it

 

FRANCESCO SOLINAS

Segretario Sezione Ficiesse Trieste

Componente Direttivo nazionale Ficiesse

f.solinas@ficiesse.it

 


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