IL COCER GDF SUL DECRETO LEGGE DEL 23 MARZO: FONDAMENTALE RISULTATO DELLE RAPPRESENTANZE MILITARI E SINDACALI PER TUTELARE I DIRITTI E GLI INTERESSI DEL PERSONALE

sabato 26 marzo 2011

COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA
Consiglio Centrale di Rappresentanza


COMUNICATO AI COLLEGHI RELATIVO AL DECRETO LEGGE 31 MAGGIO 2010, n. 78 “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività  economica.

Il Consiglio dei Ministri nella seduta del 23 marzo u.s. ha approvato il decreto legge che mira a limitare l’impatto della manovra finanziaria di cui al d.l. n. 78/2010 nei confronti del personale del comparto sicurezza – difesa e dei vigili del fuoco.

Il decreto costituisce un ulteriore, fondamentale, risultato dell’azione sviluppata dalle rappresentanze militari e dalle organizzazioni sindacali per tutelare i diritti e gli interessi del personale rappresentato, percorso che si è sviluppato attraverso:

l’introduzione di emendamenti al testo originale del d.l. 78/2010 riguardanti, tra l’altro:

- mantenimento del pagamento dei compensi dovuti al personale che partecipa a feste e manifestazioni, art. 6 comma 8;

- mantenimento della diaria di missione, art. 6, comma 12;

- esclusione dal blocco stipendiale di talune voci precedentemente ricomprese, art. 9, comma 1, e previsione di un tetto di amministrazione e non individuale per i compensi accessori, art. 9 comma 2 bis;

- previsione di un fondo di 80 milioni di euro, per gli anni 2011 e 2012, da destinare a misure perequative per il personale, art. 8 comma 11 bis;

- l’approvazione di ordini del giorno parlamentari in sede di conversione del suddetto decreto che impegnavano il Governo a escludere una serie di istituti dal blocco stipendiale;

- la reiterazione di tale impegno al Governo a latere della sigla dell’ultimo rinnovo contrattuale con ulteriore impegno a ricercare nuovi fondi.

Il testo del nuovo decreto legge, disponibile peraltro ancora in versione non ufficiale, prevede la corresponsione a tutto il personale (per l’anno 2011) anche dell’assegno funzionale, dell’omogeneizzazione, degli incrementi parametrali stipendiali non connessi a promozioni; istituti che, come evidenziato da questo Consiglio nonostante interpretazioni emerse in sede di conversione, risultavano non coperti dal precedente fondo che era destinato esclusivamente alla copertura degli effetti economici delle promozioni e delle classi e degli scatti.

Tutti i predetti istituti, pertanto, avranno effetti economici a partire dal 2011 attraverso la corresponsione di misure “una tantum” a tutto il personale interessato. Quest’ultima dizione utilizzata pare presagire al fatto che tali misure potrebbero non avere effetto ai fini pensionistici. Al riguardo, il Consiglio avvierà  ulteriori approfondimenti per verificare la circostanza e cercare di definire in senso positivo la specifica problematica, stante la prevedibile sottoposizione a prelievo contributivo di tali emolumenti.

Il decreto legge assicura la piena copertura finanziaria per l’anno 2011 attraverso l’utilizzazione del suddetto fondo di 80 milioni di euro integrato con 115 milioni di euro a suo tempo stanziati per il riordino delle carriere. Per gli anni successivi, le risorse disponibili, ma non ancora sufficienti a coprire l’intero fabbisogno, sono:

- anno 2012: 80 milioni del fondo integrati dei 115 milioni;

- anno 2013: 115 milioni.

Al riguardo, il decreto prevede la possibilità  di integrare le dotazioni mancanti attraverso il ricorso:
per il settore difesa, a risparmi sulla spesa per le missioni internazionali;

per il settore sicurezza e i vigili del fuoco, da disponibilità  derivanti dal fondo nel quale confluiscono i beni confiscati alla criminalità .

Sulla eventuale carenza di fondi, per la totale copertura per gli anni 2012 e 2013 del reale fabbisogno, il Consiglio avvierà  approfondimenti in vista della conversione del provvedimento.

In merito al riordino delle carriere, va evidenziato che, dopo il prelievo forzoso dei settecento milioni operato con l’ultima manovra finanziaria, il Decreto impegna i fondi all’uopo stanziati per l’integrazione del fondo perequativo di 80 milioni. Tuttavia, la previsione di spesa continua a sussistere e quindi sarà  possibile utilizzare tale somma a partire dal 2014 per questa finalità , a patto che entro tale data sia definito l’iter che dovrebbe prevedere l’emanazione di una legge delega e di uno o più decreti delegati. Non può, peraltro, sottacersi che dal 2003 ad oggi non è stato possibile procedere al riordino non ultimo per l’insufficienza dello stanziamento e che mantenere non impegnate queste somme avrebbe reiterato il rischio di vederle sfumare un’altra volta con la prossima manovra correttiva dei conti pubblici, così come avvenuto con quelle accumulatesi a partire dal 2003, riassorbite al bilancio dello Stato proprio per effetto del d.l. 78/2010. In questa direzione, il Consiglio proseguirà  la sua azione volta a pervenire ad un effettivo riordino delle carriere, sottolineando, comunque, per evitare di ingenerare ingiustificate aspettative, che senza un significativo miglioramento dei conti pubblici non sussistono spazi per operare un riordino che comporti effettivi e diffusi miglioramenti economici.

Altresì, il Consiglio, al pari delle altre rappresentanze ed organizzazioni sindacali, ha ribadito la richiesta di apertura del tavolo tecnico per la definizione della tematica della previdenza complementare.

Roma, lì 25 marzo 2011

IL COCER DELLA GUARDIA DI FINANZA

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