ASSENTI IN ORARIO LAVORO, INDAGATI 33 A BOLOGNA - SICUREZZA: SAP, NO A SINDACI SCERIFFI - FISCO: QUOZIENTE FAMIGLIA, RISPARMIO MEDIO 800 EURO - FISCO:LOMBARDIA TOP EVASIONE SCOVATA, POI LAZIO-CAMPANIA

lunedì 11 aprile 2011

ASSENTI IN ORARIO LAVORO, INDAGATI 33 DIPENDENTI MINISTERO
A BOLOGNA. ASSISTENTE AMMINISTRATIVA SI RECAVA IN CENTRO FITNESS
(ANSA) - BOLOGNA, 9 APR - Trentatre' dipendenti della sede
di Bologna del Ministero dello Sviluppo economico-dipartimento
comunicazioni ispettorato regionale dell'Emilia-Romagna sono
indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato con
violazione dei doveri inerenti la pubblica funzione: secondo
l'accusa, si allontanavano dall'ufficio durante l'orario di
lavoro senza autorizzazioni o giustificazioni, alcuni
timbrandosi reciprocamente il cartellino segnatempo, in modo da
risultare comunque in servizio. In questo modo riuscivano in
molti casi anche a maturare il buono pasto.
I 33, in un ufficio composto da un quarantina di persone,
hanno ricevuto l'avviso di fine indagine dopo un'inchiesta
condotta dal Pm di Bologna Antonella Scandellari e dal nucleo di
polizia tributaria della Guardia di Finanza.
A mettere in moto le indagini e' stata la denuncia-querela
di uno dei dipendenti, che si era sentito disgustato dal
comportamento di sei colleghi, quelli che hanno maggiormente
approfittato della situazione. Poi sono partite le indagini: una
telecamera nascosta ha filmato gli allontanamenti e sono stati
coinvolti anche gli altri 27 dipendenti (per molti di loro la
posizione appare meno grave) finiti indagati. In totale i casi
piu' significativi sono diventati otto. Molti approfittavano per
andare a fare la spesa e c'e' anche il caso di una assistente
amministrativa, 46 anni, che figurava in servizio mentre
frequentava un vicino centro di estetica e fitness. Nei giorni
di frequentazione della palestra riusciva anche ad accumulare
diversi minuti di eccedenza lavorativa. (ANSA).

SICUREZZA: SAP, NO A SINDACI SCERIFFI
BENE HA FATTO CONSULTA A BOCCIARLI, DECISIONE PREVEDIBILE
(ANSA) - ROMA, 10 APR - ''I problemi dell'Italia sono altri e
non si sente davvero il bisogno di avere sindaci sceriffi alla
guida delle nostre citta'. Ci auguriamo che, dopo la sonora e
prevedibile bocciatura della Consulta, non si vogliano
riproporre provvedimenti che, oltre ad essere inutili per la
sicurezza dei cittadini, rischiano pure di intralciare il lavoro
delle forze dell'ordine''. E' quanto afferma Nicola Tanzi,
segretario generale del sindacato di polizia Sap.
''Del resto - afferma - non era difficile prevedere la
decisione della Corte Costituzionale e se la classe politica
avesse ascoltato i suggerimenti e i rilievi che gia' tre anni fa
mettemmo in evidenza, criticando in maniera argomentata le norme
del 'pacchetto sicurezza 2008' che assegnavano maggiori poteri
ai sindaci trasformandoli in una sorta di 'sceriffi', il Governo
e la maggioranza avrebbero evitato una figuraccia''.
(ANSA).

FISCO: QUOZIENTE FAMIGLIA, RISPARMIO MEDIO 800 EURO
(ANSA) - ROMA, 9 APR - Un fisco a dimensione famiglia con la
tassazione del reddito divisa, e quindi alleggerita, per il
numero dei familiari. La proposta, da anni al centro del
dibattito politico, viene rilanciata oggi dal premier, Silvio
Berlusconi, che promette che il fisco per le famiglie debuttera'
entro l'anno prossimo.
Al quoziente, uno dei cavalli di battaglia del Pdl (ma anche
dell'Udc e del Fli) che lo ha indicato anche nel programma
elettorale, si lavora da anni. Ultimo tentativo in Parlamento e'
stato quello di introdurlo attraverso il Milleproroghe in
Senato. Tentativo pero' naufragato per problemi 'politici' (lo
proponeva il 'futurista' Mario Baldassarri) ma anche per
problemi di copertura. La misura non sarebbe infatti a costo
zero traducendosi in notevoli minori introiti per l'erario.
Il quoziente familiare resta comunque tra gli obiettivi del
governo anche se i costi (si ipotizza tra i 10 e i 12 miliardi
di euro) farebbero optare per versioni piu' 'morbide' rispetto
alla tassazione sul modello francese. Nell'ambito del cantiere
della riforma fiscale avviato dal ministro dell'Economia, Giulio
Tremonti, si parla infatti piuttosto di 'razionalizzazione'
dell'attuale regime delle detrazioni (''una giungla'', l'ha
definita Tremonti). Come nel caso delle famiglie con figli o dei
disabili. La via potrebbe essere quella della concentrazione
degli aiuti, magari in capo al Welfare. Da studiare, in questo
caso, come non penalizzare gli autonomi. Quindi non il quoziente
come in Francia dove, ad esempio, un dipendente con moglie e
quattro figli e un reddito di 36.500 euro paga zero tasse.
Difficile dare un ordine di grandezza esatto sui risparmi per
le famiglie perche' dipende dal tipo di simulazioni che vengono
prodotte: ad esempio secondo uno studio, ma datato (2004),
dell'Isae i vantaggi per le famiglie variano a seconda delle
simulazioni ma al massimo a trarre vantaggio dal quoziente
sarebbe il 46,5% dei nuclei familiari (circa 12 milioni). Il
beneficio medio ottenuto dalle famiglie varierebbe da 740 a
1.500 euro. Piu' di recente i calcoli li ha rifatti l'Eurispes
che ha individuato un risparmio medio per le famiglie di 800
euro annui.
Ma in attesa che la politica decida se sostenere o meno le
famiglie attraverso il quoziente la proverbiale fantasia
'italica' si e' gia' data da fare: sono infatti sempre piu' -
rivelava tempo fa l'Associazione per la legalita' e l'equita'
fiscale'' (Lef) - i coniugi che, per pagare meno tasse, decidono
di percorrere la strada della falsa separazione matrimoniale
realizzando una sorta di 'quoziente familiare 'fai da te'. Nel
''gioco'' fiscale delle detrazioni, una famiglia monoreddito
puo' cosi' realizzare un risparmio anche notevole in termini di
Irpef, al quale si aggiunge la possibilita' di trasformare una
seconda casa in ''abitazione principale'' con ulteriori sconti
fiscali.(ANSA).

FISCO:LOMBARDIA TOP EVASIONE SCOVATA, POI LAZIO-CAMPANIA
NEL 2010 A TRENTO AUMENTO RECORD (+71,6%)
(di Manuela Tulli)
(ANSA) - ROMA, 9 APR - Gli accertamenti fiscali diminuiscono
ma diventano piu' fruttuosi. Nel 2010 l'Agenzia delle Entrate ha
effettuato seimila controlli in meno rispetto all'anno
precedente ma ha aumentato il 'bottino', almeno in termini di
evasione scovata anche se resta un certo scarto tra quanto
accertato e quanto poi viene effettivamente riscosso.
La maggiore imposta accertata si attesta a 27,8 miliardi di
euro, il 5,7% in piu' rispetto al 2009. In alcune aree del Paese
i controlli sono stati particolarmente incisivi: a Trento la
maggiore imposta accertata e' aumentata, dal 2009 al 2010, del
71,6%, a fronte di un numero di controlli che e' rimasto
costante: 7.251, solo 2 in piu' rispetto all'anno precedente.
Anche in Lombardia la caccia agli evasori ha fatto registrare un
aumento della presunta evasione: +48,6% rispetto all'anno
precedente, per un ammontare di 8,2 miliardi di euro. In
crescita invece la fedelta' fiscale in Emilia Romagna, dove i
controlli del 2010 hanno fatto emergere un calo dell'evasione
(sempre in termini di maggiore imposta accertata) del 54,9%. E'
quanto risulta dai dati della lotta all'evasione nel 2010
dell'amministrazione fiscale, divisi regione per regione.
In termini assoluti e' ancora la Lombardia in cima alla
classifica per accertamenti e imposta accertata. E' evidente
pero' che sul dato incide il peso che la Regione ha
nell'economia nel Paese. Al secondo posto, per maggiore imposta
accertata dall'amministrazione fiscale figura il Lazio (5,5
miliardi di euro, ammontare che pero' registra un calo del 4,8%
rispetto all'evasione scovata nel 2009). In questo caso va
sottolineato il fatto che in questa regione si sono registrate
importanti operazioni (come Telecom Sparkle) che hanno fruttato
importanti introiti per l'erario. Terzo posto per la Campania
con poco piu' di 2 miliardi di euro, pari a quelli dell'anno
precedente.
Per quanto riguarda le tipologie di contribuenti, 5,4
miliardi dell'evasione scoperta nel 2010 arriva dai 2.609
''grandi'' contribuenti oggetto di controlli, le societa' con un
giro d'affari superiore ai 150 milioni di euro. Considerato il
tessuto economico dell'Italia, il lavoro del fisco tra i
''paperoni'' e' stato pressoche' tutto concentrato al
Centro-Nord. La meta' dei controlli sono stati fatti tra
Lombardia e Lazio. Al Sud i controlli sui 'big' sono stati una
manciata: 46 in Campania (16,9 milioni l'evasione rintracciata),
33 in Puglia (con 88,9 milioni di maggiore imposta accertata),
20 in Sicilia (3 milioni), 6 in Calabria (2 mln). (ANSA).


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