SCONTI ANCHE IN AEREO PER RECARSI A VOTARE (Italia Oggi)
mercoledì 13 aprile 2011
Alle urne con la valigia? Sconti anche in aereo.
Italia Oggi, 09/04/2011
Meglio tardi che mai. La sempre maggiore frequenza con cui gli italiani viaggiano in aereo (anche grazie alla diffusione delle compagnie low cost) ha fatto cadere uno degli ultimi tabù burocratici in materia di elezioni.
Da lunedì le agevolazioni elettorali previste per chi abita lontano dal luogo di residenza e vuole recarsi alle urne scatteranno anche se il mezzo prescelto sarà  l'aereo invece del treno o della nave.
Ad adeguare la normativa vecchia di più di 40 anni (legge n. 241/1969) ai tempi che cambiano ci penserà  un decreto legge che è stato approvato giovedì in consiglio dei ministri e sarà  pubblicato lunedì in Gazzetta Ufficiale. Lo sconto sarà  pari al 40% del prezzo del biglietto, con un tetto massimo di 40 euro ad elettore per il viaggio di andata e ritorno. «Abbiamo voluto fortemente adeguare ai tempi la normativa vigente, anche in considerazione del fatto che non è più solo il treno, come nel 1969, il mezzo utilizzato per spostarsi agevolmente all'interno dei confini nazionali», ha spiegato il sottosegretario all'interno Michelino Davico che si è fatto promotore dell'iniziativa. «Auspico che questo provvedimento contribuisca, in qualche misura, ad arginare il crescente fenomeno dell'astensionismo nel nostro Paese: sin dalle imminenti consultazioni elettorali, gli elettori avranno una possibilità  in più».
E in effetti, nonostante la norma sia stata inserita in un decreto legge espressamente dedicato ai referendum del 12 e 13 giugno (e dunque non sembrerebbe applicarsi già  a partire dalle prossimi elezioni amministrative di maggio), al Viminale assicurano che prima di approdare in G.U. il testo del dl sarà  corretto. In modo che possa riguardare ogni tipo di consultazione elettorale futura.
Davico confida molto nel successo del nuovo rimborso aereo che si augura possa essere accolto «con entusiasmo sia dai vettori che dai cittadini». Va da sà © che, dopo la pubblicazione in G.U. prevista per lunedì dovranno seguire in breve tempo i provvedimenti attuativi, in modo che gli elettori sappiano come ricevere lo sconto dal Viminale.
La norma del decreto, infatti, piuttosto scarna, non chiarisce se lo sconto avverrà  direttamente sul prezzo del biglietto 1 di 2 12/04/2011 9.57 presentando la tessera elettorale o se i cittadini dovranno pagare il prezzo pieno e attendere il rimborso. Nà © dice nulla sulla necessità  di esibire la tessera elettorale timbrata (a dimostrazione dell'avvenuto voto) nel viaggio di ritorno e sui soggetti deputati al controllo. Mentre sembra chiaro dal tenore della disposizione che l'agevolazione non potrà  essere incassata da chi raggiunge l'Italia dall'estero per votare.
Restano ovviamente in vigore le attuali agevolazioni per chi sceglierà  il treno o la nave. Trenitalia sconterà  del 60% i biglietti nominativi di prima e seconda classe per i viaggi di andata e ritorno su treni espressi e regionali. Chi vorrà  invece viaggiare sui treni Intercity, Intercity notte, Eurostar City, Eurostar Italia, Eurostar Italia Alta Velocità  , cuccette o vagoni letto dovrà  pagare il biglietto dell'Espresso scontato del 60% più un cambio servizio a prezzo intero per il treno utilizzato.
Le stesse tariffe saranno applicate per chi raggiunge l'Italia dall'estero, ma solo limitatamente al tragitto effettuato sul territorio nazionale. Per i traghetti lo sconto del 60% sarà  riconosciuto solo dalle società  del gruppo Tirrenia. Le altre novità  del decreto legge. Oltre alla norma sugli sconti il decreto legge varato da palazzo Chigi dispone l'integrazione delle commissioni e sottocommissioni elettorali circondariali con funzionari statali designati dal prefetto che parteciperanno ai lavori in caso di assenza dei titolari. Viene infine prevista la possibilità  di votare per corrispondenza per i cittadini temporaneamente all'estero per motivi di servizio o missioni internazionali. Potranno beneficiarne i militari, i dipendenti statali, regionali e delle province autonome, i professori e i ricercatori universitari.
Francesco Cerisano