FISCO:TREMONTI, TROPPI CONTROLLI, BASTA OPPRIMERE IMPRESE
giovedì 21 aprile 2011
FISCO:TREMONTI, TROPPI CONTROLLI, BASTA OPPRIMERE IMPRESE
OK IMPRENDITORI; CGIL,NON TOCCARE DIRITTI; BANKITALIA, GIU'ALIQUOTE
(di Francesco Carbone)
(ANSA) - ROMA, 20 APR - Controlli a tappeto, continui
accessi, ispettori, vigili urbani, vigili del fuoco. Basta con
''l'oppressione'' dei controlli sulle imprese, bisogna
''concentrarli''. Lo sostiene il ministro dell'Economia, Giulio
Tremonti, durante un'audizione sulle norme anti-scalata alla
Camera. Anche le societa' piu' grandi pero' non se la cavano
meglio: quotarsi infatti - secondo il ministro - costa ''una
follia: 8 milioni per una societa' di 80''.
La posizione espressa dal ministro incassa l'ok degli
imprenditori tutti: piccoli, medi e grandi. E anche i
consumatori sono d'accordo ma chiedono di abbassare la
'pressione' piu' sui contribuenti singoli che sulle imprese.
Poco convinta invece l'opposizione e anche il sindacato. In
particolare il leader della Cgil, Susanna Camusso. E mentre dal
Fli si fa notare come il ministro si lamenti per una cosa della
quale e' responsabile, il leader dell'Italia dei Valori, Antonio
Di Pietro, sottolinea: ''che il sistema delle imprese sia
bloccato da un'eccessiva burocrazia, e' vero. Ma la soluzione
non e' eliminare i controlli, piuttosto evitare la corruzione di
chi li effettua. Insomma ci vuole piu' legalita'''. Bankitalia
infine riprende il tema dell'evasione: se si rafforza la lotta
si possono abbassare le aliquote.
Tremonti sostiene: ''i controlli fiscali, gli accessi e le
visite alle imprese sono eccessivi con costi come tempo perso,
stress, e occasioni di corruzione. Un'oppressione fiscale che
dobbiamo interrompere''. Quindi lancia una proposta, ferme
restando le regole sulla sicurezza sul lavoro: ''potremmo
immaginare una qualche tipo di concentrazione, salve esigenze di
controllo erariale e cosi' ridurre il continuo controllo sulle
imprese. Ne va via uno, e dopo un po' arriva il vigile urbano.
Ci abbiamo gia' iniziato a lavorare. Fermo discorso sicurezza
lavoro. Serve o un coordinamento dall'alto o un diritto dal
basso: il diritto di dire 'non mi rompere piu' di tanto...'''.
A Camusso si accende pero' una spia: ''non vorrei che
riduzione di lacci e lacciuoli significhi riduzione dei diritti
del lavoro. Non provino a ridurre i diritti dei lavoratori''.
Poi Camusso attacca sui redditi: ''invece di distribuire perle
di saggezza Tremonti dica invece cosa intende fare''.
Prudente anche il commento del leader Cisl Raffaele Bonanni,
che chiede a Tremonti di essere selettivo: ''Con 120 miliardi di
evasione fiscale e 100 miliardi di contributi evasi non si puo'
generalizzare quando si parla di imprese - afferma - Ci sono
imprese che rispettano i contratti che pagano le tasse e
rispettano le leggi, e queste imprese sappiamo quali sono. Ci
sono poi imprese che ora lo fanno e ora non lo fanno e altre che
non lo fanno mai per questo non si puo' generalizzare''.
Intanto gli imprenditori plaudono e forniscono i dati di
questa oppressione: per assolvere i 15 diversi pagamenti
richiesti dal fisco italiano - dice la Cgia - le piccole e medie
imprese perdono complessivamente 285 ore l'anno. E Rete Imprese
Italia ricorda che solo 4 adempimenti (770, dichiarazione Iva,
comunicazione annuale e rimborsi Iva) costano, di pura
burocrazia, al sistema delle imprese oltre 2,7 miliardi di euro.
E secondo Alberto Bombassei, vice presidente di Confindustria,
''e' positivo l'annuncio di Tremonti su una minore oppressione
dei controlli fiscali nelle imprese, anche perche' l'evasione
non e' tanto nelle grandi imprese ma un po' dappertutto''.
Argomento quello dell'evasione ripreso anche da Bankitalia che
nell'audizione sul Def sottolinea come un rafforzamento della
lotta all'evasione fiscale puo' ''aprire spazi per una riduzione
delle aliquote fiscali''.