ANTONIO SANTARELLI IN COMA FARMACOLOGICO, TUTTA FICIESSE SI STRINGE INTORNO AI DUE VALOROSI CARABINIERI AGGREDITI VIGLIACCAMENTE IN PROVINCIA DI GROSSETO DOPO UN RAVE PARTY. IL RESOCONTO DELL'ACCADUTO DA DUE SITI

martedì 26 aprile 2011

Seguiamo con grande apprensione le notizie sulle condizioni di salute del carabiniere Antonio Santarelli, che sta lottando per la vita dopo la brutale vigliacca aggressione da parte di alcuni giovani delinquenti che eranop stati fermati per un controllo dopo un rave-party dal  militare e dal suo collega, Domenico Marino, anch'egli rimasto gravemente ferito.

 

Inviamo ai due valorosi agenti dell’Arma e alle loro Famiglie  gli auguri più affettuosi e fraterni a nome di tutta la nostra Associazione.

 

 

Da www.repubblica.it

 
AGGREDITI DOPO IL RAVE. IL GIP: "FEROCIA INAUDITA"

Convalidato l'arresto del diciannovenne che insieme a tre amici minorenni ha aggredito i due carabinieri. Il padre: "Non sapevo fosse a quella festa". Operata nella notte al bulbo oculare una delle vittime, Domenico Marino. Mentre l'altro militare, Antonio Santarelli rimane in coma farmacologico, in pericolo di vita. Il Capo dello Stato si informa sulle loro condizioni. Interviene il sindaco di Firenze Matteo Renzi: "Quei ragazzi devono pagare". E il presidente della Regione Enrico Rossi pensa a un giro di vite sui rave party.

di LAURA MONTANARI e GAIA RAU

 

 

E' stato operato nella notte, al Policlinico delle Scotte, Domenico Marino, aggredito insieme al collega Antonio Santarelli mentre compilava un verbale a Sorano nel Grossetano, da quattro giovani reduci da un rave. Il militare ha subito un intervento di ricostruzione del bulbo oculare che è esploso: sono stati necessari 39 punti. Adesso si trova in terapia intensiva, dove ha ricevuto la visita di alcuni parenti. "Sto meglio, non vi preoccupate", ha detto alla madre.

E' invece in coma farmacologico il suo collega Antonio Santarelli. "E' ancora in pericolo di vita", ha spiegato Flori Degrassi, direttore sanitario delle Scotte, dove il militare è ricoverato in rianimazione in prognosi riservata. Degrassi ha aggiunto che "la situazione è complessivamente molto grave. Santarelli è stato sottoposto a intervento di svuotamento dell'ematoma. Ha numerose fratture che vanno dalla regione parietale alla fossa cranica, quindi una situazione molto complessa. Buon segno se non peggiora? Non è in peggioramento quindi va bene, però permane la gravità ". Sulle condizioni dei due militari si è informato anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha chiesto notizie al comandante generale dei carabinieri, Leonardo Gallitelli.

L'arma usata dagli aggressori

Resta intanto in carcere, a Grosseto, Matteo Gorelli, 19 anni, il giovane di Cerreto Guidi che era alla guida della Clio Renault fermata dai carabinieri per un controllo. Il gip ha convalidato l'arresto, disponendo la custodia cautelare in carcere. Nell'ordinanza, il magistrato ha parlato di "un'esplosione di ferocia inaudita" che mette in evidenza "la spietatezza e la lucidità  successiva" nonchà© "l'altissima pericolosità  del soggetto".

Matteo è risultato positivo all'alcol test (0,87 contro un limite di 0,50) e questo avrebbe comportato il sequestro della patente. Sarebbe proprio questo provvedimento a scatenare la violenza. Ancora da accertare se Matteo e i suoi amici, una ragazza e due ragazzi di 17 anni, tutti residenti in centri della provincia di Firenze, fossero sotto l'effetto di droghe. La procura dei minori di Firenze ha chiesto la convalida degli arresti anche per loro, che adesso sono al Centro di prima accoglienza di Firenze, dove sono assistiti da psicologi, assistenti sociali e agenti in borghese: non è stata ancora fissata l'udienza, che potrebbe svolgersi domani. Uno di loro ha incontrato la madre: chi ha assistito alla scena ha raccontato che è apparso "sconvolto e piangeva".

"Con nostro figlio non abbiamo parlato - spiega invece Francois Gorelli, il padre di Matteo - Spero di farlo presto, voglio sentire da lui cosa è successo. Noi non riusciamo a capirlo. Quello che è accaduto è una cosa troppo grave. Per noi è un terribile fulmine a ciel sereno. E' come se ci fosse esplosa la caldaia in casa il giorno dopo averla fatta controllare. Mio figlio è un ragazzo tranquillo, non avrei mai immaginato una cosa simile". "In questo momento - continua il padre - prima ancora di pensare agli aspetti legali, il nostro pensiero va alle famiglie dei due carabinieri. Speriamo che si riprendano e che non riportino conseguenze gravi nel tempo".

Matteo Gorelli abita a Cerreto Guidi (Firenze) e frequenta l'istituto industriale statale di Empoli. Ha una sorella più piccola: il padre ha un'attività  in proprio e vive a Castelfiorentino, mentre la madre lavora alle Poste. "Ho visto Matteo il giorno di Pasqua - conclude il padre - Non mi aveva detto che sarebbe andato a Grosseto per una festa. Era sereno in questi giorni. Da poco aveva preso un cagnolino e lo seguiva con grande attenzione. Era felice. Non so chi siano gli altri ragazzi, non li ho mai sentiti nominare".

Sulla vicenda è intervenuto il presidente della Regione Enrico Rossi, che ha annunciato di stare pensando a un giro di vite sui rave party. Mentre il sindaco di Firenze Matteo Renzi, intervistato da Lady Radio, un'emittente fiorentina, ha auspicato una "doverosa riflessione" e si è augurato che "poi non facciano i furbi sui processi verso questi ragazzi: questi devono pagare per quello che hanno fatto" e l'accusa di tentato omicidio con la quale sono stati fermati "mi sembra il minimo". Il sindaco ha anche ribadito la "solidarietà  mia e di tutta la città  di Firenze all'Arma dei Carabinieri" e "la vicinanza profonda alle famiglie e ai due carabinieri". Per Renzi "il fatto che due servitori dello Stato, due carabinieri, siano presi a sprangate da quattro ragazzini, di cui uno maggiorenne, perchè fermati per l'etilometro, sono cose che fanno e devono far riflettere". "Dobbiamo pensarci anche a livello sociale - ha spiegato ancora - questi sono ragazzi che stanno in provincia di Firenze. Sarebbe doveroso ora fare una riflessione su che tipo di messaggio educativo abbiamo dato".

"Inquieta e lascia senza parole la furia e la brutalità  con cui dei giovani, si direbbe insospettabili, hanno aggredito ieri i due carabinieri a Sorano.
Voglio esprimere la tutta solidarietà  mia personale e di tutto il Partito Democratico della Toscana all'Arma e vicinanza alle famiglie dei due carabinieri colpiti e feriti così gravemente", ha commentato l'episodio il segretario toscano del Pd Andrea Manciulli.

"La violenza perpetrata ieri nei confronti dei carabinieri da parte di quattro giovani dopo un rave party dimostra, ancora una volta, che le degenerazioni dei giovani e gli abusi di alcol e altre sostanze tossiche avvengono al di fuori delle discoteche", ha invece affermato il presidente dell'Associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo (Silb-Fipe), Maurizio Pasca.

(26 aprile 2011)

 

Da http://www.gonews.it/

 

LA FOLLIA DI QUATTRO RAGAZZI: PICCHIANO A SANGUE I CARABINIERI DOPO L'ALCOL TEST. ARRESTATI

 

Abitano a Cerreto Guidi, Capraia e Limite, Vinci e Lastra a Signa, tre sono minorenni. Erano a un rave party a Sovana, per fermarli hanno sparato alle gomme dell'auto. Gravi i militari.

Hanno perso la testa prendendo a bastonate due carabinieri, i quali adesso versano in gravi condizioni. Quattro giovanissimi, di cui tre minorenni, quasi tutti dell’Empolese-Valdelsa, sono stati arrestati in Maremma dopo un atto di violenza gratuita e inaudita follia dopo essere stati fermati a bordo di una Renault Clio a un posto di blocco nei pressi di Sorano.

 

L'aggressione è avvenuta attorno alle 10.30 di oggi, lunedì 25 aprile, lungo la strada provinciale 22. I giovani erano a bordo di un'auto quando sono stati fermati da una pattuglia del nucleo radiomobile della Compagnia di Pitigliano con a bordo un appuntato di 43 anni e un carabiniere scelto di 34, per dei normali controlli. A circa 5 chilometri dal luogo dell'aggressione, infatti, era in corso un rave party e non è escluso che i giovani vi abbiano partecipato. Alla festa ci sarebbero stati circa 600 giovani da sabato scorso dentro un'area privata a Sovana, nel comune di Sorano. Il rave party era stato promosso su Internet tramite siti specifici dedicati a questo genere di raduni 'no stop'.

 

Quando i militari hanno chiesto ai quattro di sottoporsi all'alcol test, questi hanno aggredito i due carabinieri con calci, pugni e bastonate utilizzando un palo di una recinzione, nel momento in cui i militari pare fossero chinati per svolgere le operazioni necessarie. Poi sono risaliti in auto e sono fuggiti. Una pattuglia della compagnia di Saturnia ha però intercettato a un paio di chilometri di distanza la Renault Clio su cui i quattro viaggiavano e li ha bloccati sparando alle gomme, arrestandoli. Si tratta di Matteo Gorelli, studente di 18 anni di Cerreto Guidi, di un 17enne di Mercatale di Vinci, che lavora in un'attività  di pescheria, un altro 17enne residente a Capraia e Limite e di professione barista, oltre a una ragazza minorenne residente a Lastra a Signa. L’unico maggiorenne, conducente dell’auto, è risultato poi positivo all’alcol test con un tasso dello 0,86: sarebbe stato questo episodio a scatenare il folle pestaggio.

 

I carabinieri sostengono che tutti erano "molto alterati". Sono in corso accertamenti per verificare se avessero assunto sostanze stupefacenti. Gorelli ha un piccolo precedente per furto, mentre uno dei minorenni per danneggiamenti.

 

Visto che nonostante l'inseguimento la Clio con i quattro giovani non si fermava, i carabinieri hanno sparato quattro colpi di pistola in aria. Ma poi, vedendo l'auto proseguire ancora la sua corsa, hanno sparato ancora mirando e colpendo la ruota posteriore sinistra. Anche se aveva uno pneumatico forato, la Clio con i quattro giovani ha però continuato la marcia. Dall'autopattuglia sono partiti quindi altri spari, che hanno raggiunto la ruota anteriore sinistra. A questo punto l'auto, con due gomme a terra, era inservibile e si è fermata in mezzo alla strada: solo così i quattro sono stati finalmente fermati.

 

A bordo dell'auto, secondo quanto si apprende, sarebbe stata trovata anche una piccola quantità  di droga. Per i tre dell’Empolese-Valdelsa sarebbero poi scattate delle perquisizioni domiciliari nelle rispettive abitazioni: in casa dei minorenni di Vinci e Capraia e Limite pare siano stati ritrovati anche un grammo di marijuana in ognuno dei controlli. Per quanto riguarda i due minorenni che abitano nell'Empolese si tratta di ragazzi provenienti da famiglie senza particolari problemi e, anzi, conosciute e stimate nella zona.

 

Una pattuglia dei vigili urbani di Sorano ha trovato i due carabinieri a terra, con molto sangue ed evidenti traumi da pestaggio. Subito è stato allertato il 118. Uno dei carabinieri aggrediti è in condizioni gravissime ed è stato operato d’urgenza a Siena. L'operazione condotta sul più grave dei due si è resa necessaria per ridurre un ematoma alla testa. Le sue condizioni restano gravi ed è ricoverato in rianimazione in prognosi riservata.

 

L'altro militare è ricoverato in osservazione con un trauma oculare e nasale per il quale rischia di perdere un occhio. E' arrivato all'ospedale di Siena 'Le Scotte' cosciente e ha fornito agli infermieri i nomi di due dei ragazzi che li avevano aggrediti. "Sono stati loro", ha detto ai sanitari. Il militare che ancora ricordava i nominativi di due ragazzi controllati da poco e che poi li hanno aggrediti si chiama Domenico Marino, è un carabiniere scelto, ha 34 anni non è sposato ed è originario di Caserta: ha una seria frattura al naso. Il suo collega, ora ricoverato in rianimazione a Siena, si chiama Antonio Santarelli, è appuntato scelto, ha 43 anni, è sposato, ha un figlio di 13 anni ed è originario di Teramo: ora è in coma farmacologico.

 

"Impassibili, non hanno detto una parola. Solo la ragazza di 16 anni piangeva e diceva che lei non c'entrava niente. Ma i tre ragazzi sembravano indifferenti. Zitti, muti, sul momento non hanno dato nessuna giustificazione, eppure hanno massacrato due carabinieri e erano con le manette ai polsi". Così un vigile urbano di Sorano, Emidio Gubernari, descrive i quattro giovani arrestati. "Li ho potuti osservare per almeno venti minuti mentre davo supporto ai colleghi dell'Arma - prosegue il racconto dell'agente - e mi hanno fatto impressione per la freddezza. Sembravano normali, e nemmeno mezz'ora prima hanno fatto un massacro".

 

"I carabinieri - racconta sempre l’agente di polizia municipale - hanno comunicato al conducente che stavano per revocargli la patente e mentre prendevano i dati è scattata l'aggressione furiosa".

 

"Stamani ero in servizio per controllare la viabilità  nei pressi di un campo vicino al fiume Fiora, sotto la frazione di Sovana, dove si sta tenendo da sabato scorso il rave party", ricorda l'agente. "Appena sono arrivato mi sono insospettito subito. Stranamente non c'erano i carabinieri, eppure davanti al terreno era stata allestita una pattuglia fissa da tre giorni".

 

"Allora - continua la testimonianza - ho chiamato il comandante della stazione che mi ha detto dell'agguato. A questo punto ho proseguito sulla provinciale per vedere di dare una mano e dopo tre chilometri su uno slargo c'era l'auto della pattuglia. In terra, distesi, ho notato i due carabinieri. E' stata la scena più violenta della mia vita vista dal vivo". "L'appuntato non era cosciente, aveva la testa, tra collo e nuca, aperta da una ferita, quasi sicuramente fatta con una bastonata - ricorda Gubernari -. I sanitari del 118 provavano a far parlare l'altro carabiniere, ma era stordito e aveva il volto totalmente tumefatto, non ci riusciva". "Poi mi sono spostato un chilometro e mezzo più avanti, poco prima di San Martino sul Fiora, dove altri carabinieri hanno arrestato i quattro. Erano ancora lì e li ho potuti vedere bene prima di andare tutti in colonna alla compagnia di Pitigliano". Gubernari conferma che gli aggressori "hanno usato per colpire un paletto di una recinzione". La zona dell'agguato è relativamente isolata. Si è in aperta campagna, in Maremma, non distanti da Saturnia, nel comune di Manciano.

 

E' stata invece una turista in vacanza a soccorrere per prima i due carabinieri del 112 massacrati di botte. Secondo quanto appreso la donna, un'italiana quarantenne, stava transitando in auto verso la località  San Martino sul Fiora, tra Sorano e Manciano, quando su un lato della provinciale ha visto i due militari a terra. La turista ha chiesto immediatamente soccorso permettendo di far intervenire prima possibile il 118. Da chiarire quanto tempo sia trascorso dall'aggressione al ritrovamento dei due feriti.

 

I quattro sono stati interrogati dai carabinieri nella caserma della compagnia di Pitigliano. "Matteo ha perso la testa e noi non abbiamo saputo controllarci. Abbiamo perso la testa, abbiamo perso la testa", è quanto ripetono ai carabinieri i giovani arrestati.

 

Dopo aver aggredito i due carabinieri e prima di salire in auto per la fuga i quattro giovani arrestati hanno portato via dall' auto dei militari una cartellina e il blocco dei verbali su cui i carabinieri stavano annotando le loro generalità . Durante la fuga vedendo la seconda auto dei militari che stava sopraggiungendo l'auto dei ragazzi avrebbe cercato di speronarla. "Pensavano di farla franca", spiegano i carabinieri, sollevando dubbi sulla spiegazione data dai quattro giovani: "abbiamo perso la testa, non abbiamo capito più nulla".

Secondo quanto spiegato dai carabinieri i minorenni starebbero facendo uno "scaricabarile" per addossare la colpa sull' unico maggiorenne.

  

"Le parole non riescono a rappresentare lo sdegno, la commozione e e la profonda amarezza per la gravissima aggressione nei confronti di due carabinieri della Compagnia di Pitigliano che effettuavano un normale controllo di prevenzione". Lo dicono, insieme, i sindaci di Sorano Pierandrea Vanni e di Pitigliano Dino Seccarecci, i due comuni grossetani nella zona in cui è avvenuta stamani l'aggressione ai due carabinieri. "Prima di tutto - dicono i sindaci - vogliamo esprimere vicinanza e solidarietà  ai due carabinieri e alle loro famiglie assieme all'augurio e alla speranza di rivederli presto fra noi. Altrettanta vicinanza e solidarietà  intendiamo esprimere all'Arma dei Carabinieri colpita duramente solo perchà© quotidianamente impegnata, anche nei nostri territori, per la difesa e l'affermazione della legalità  e delle regole che sono alla base di una civile convivenza. Vogliamo ringraziare tutti i militari dell'Arma che si sono prodigati nelle operazioni che hanno portato al fermo dei responsabili della barbara aggressione, così come ringraziamo la Croce Rossa di Pitigliano, il personale del 118 e del Pegaso, la polizia municipale di Sorano e i volontari del distaccamento dei vigili del fuoco di Sorano che hanno condotto, o hanno collaborato, alle operazioni di soccorso".

 

"Quanto accaduto - dicono i due sindaci - ferisce profondamente i cittadini di Sorano e di Pitigliano, ferisce due comunità  che non accettano turbamenti illegali alla loro vita quotidiana, al loro rifiuto di ogni atto di violenza e di intolleranza Agiremo in tutte le sedi e in tutte le forme per tutelare, in stretta collaborazione con le altre istituzioni e con gli organi dello Stato, la tranquillità  delle nostre zone e di chi ci abita".

 

"Una aggressione inaudita e vigliacca". Così il comandante provinciale dei carabinieri di Grosseto, Rocco Carpenteri, ha definito quanto accaduto stamani. I due militari sono ricoverati all'ospedale 'Le Scotte' di Siena e a fare loro visita è arrivato il comandante generale dell'Arma Leonardo Gallitelli, che si è intrattenuto qualche minuto con il militare che ha riportato ferite meno gravi. Carpenteri ha sottolineato il coraggio e lo spirito di dedizione dei due militari aggrediti dicendosi "fiducioso" riguardo alle prospettive di guarigione dei due carabinieri.

 

"Un gesto vile" nei confronti del quale "esprimo forte sdegno". Così il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha commentato l’accaduto. La Russa è in costante contatto con il comandante generale dei Carabinieri per essere aggiornato sulle condizioni dei due carabinieri aggrediti.

Il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha espresso al comandante generale dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, la propria solidarietà  e la ferma condanna per il vile atto di aggressione. Lo rende noto il Viminale sottolineando che ai militari feriti e a tutta l'Arma il ministro Maroni ha rivolto il ringraziamento per l'insostituibile opera svolta al servizio dei cittadini.

 

Condanna unanime e bipartisan dal mondo politico. Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd, esprime "sdegno per l'aggressione subita dai due carabinieri in provincia di Grosseto. A loro e al comandante dell'Arma dei carabinieri - dice Fiano - vanno la nostra vicinanza e il nostro pensiero per una pronta guarigione dei due militari feriti gravemente". Riccardo Mazzoni (Pdl), membro della commissione difesa della Camera, esprime vicinanza" ai militari e "sdegno" per l'aggressione "ad opera di quattro delinquenti reduci da un rave party: è il segnale - dice - di un livello di guardia ormai superato. Sono necessarie, da subito, norme più severe nei confronti di chi allestisce questi raduni non autorizzati e di chi mette a disposizione i propri terreni per feste illegali in cui scorrono alcol e droga a fiumi. Occorrono prevenzione e tolleranza zero. Le denunce non bastano più: bisogna arrivare all'arresto degli organizzatori e al sequestro dei terreni".

 


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