RESTANO "STABILI" I REATI DI CORRUZIONE NELLA PA. UN DELITTO OGNI 12MILA ADDETTI (Il Sole 24 Ore)

giovedì 12 maggio 2011



Il Sole 24 Ore – 11 maggio 2011
 

La relazione. Un delitto ogni 12mila addetti
 
RESTANO «STABILI» I REATI DI CORRUZIONE NELLA PA

 
ROMA Le denunce per reati di corruzione e concussione commessi contro la pubblica amministrazione restano stabili attorno ai 300 casi l'anno (un dato in linea con quelli registrati negli ultimi sette anni), e non superano il 10% dell'insieme dei reati consumati. Nel 2010, in particolare, le denunce per questi due tipi di delitti si sono fermate a 223 su un totale di 3.176 (7%). Il dato, che conferma la distanza considerevole tra le statistiche ufficiali sulla delittuosità  nel settore pubblico e la cosiddetta «corruzione percepita», è contenuto nella relazione annuale che l'Autorità  nazionale anticorruzione ha trasmesso in questi giorni al Parlamento. In termini assoluti s'è registrato un caso di corruzione o di concussione, denunciato, ogni 12mila dipendenti. I due reati più frequenti restano invece quelli per indebita percezione e truffa, pari al 40% ma che comprendono anche privati cittadini che «hanno scambiato la PA come un conto corrente con fido illimitato», scrivono gli autori della relazione, e per «abuso d'ufficio», un altro 40%. Ma su questo reato non si manca di far notare come sulle circa 3mila persone denunciate ogni anno solo 100 vengono poi condannate, secondo le serie registrate dall'Istat. Dati in controtendenza, dunque, rispetto alla cifre che da tempo circolano e che indicano un allarme corruzione. La relazione si sofferma su quei numeri e li smonta definisce «fantasiosa» la stima di 6o miliardi di euro circa il costo della corruzione nel nostro Paese e si chiede come mai Transparency international - che ogni anno stila una classifica della corruzione percepita, che ci vede precipitare sempre più in basso - continui a utilizzare quell'indice, ritenuto poco scientifico. «Il tentativo di "superare" le statistiche» fornite dal ministero dell'Interno e da quello della Giustizia è – stigmatizza la relazione - inutile e pericoloso. Sulla «corruzione parlata» viene chiamata in causa anche la Corte dei conti, perchà© nel febbraio 2010 in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, rilevò un aumento del 229% delle denunce per corruzione. Ma si trattava - avverte l'Autorità - della crescita dei soli dati rilevati dalla Guardia di Finanza, che non hanno spostato il risultato finale del monitora a o dei reati di corruzione.

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