VERIFICHE "BREVI" A DOPPIO TAGLIO, COME CAMBIANO I CONTROLLI FISCALI NELLE IMPRESE (Il Sole 24 ore)

domenica 15 maggio 2011


Il Sole 24 ore - 08 maggio 2011

VERIFICHE «BREVI» A DOPPIO TAGLIO, COME CAMBIANO I CONTROLLI FISCALI NELLE IMPRESE



Il periodo di permanenza dei controllori di Entrate e Guardia di finanza presso le imprese in contabilità  semplificata e i lavoratori autonomi non può durare più di 30 giorni complessivi (15 prorogabili di ulteriori 15) invece degli attuali 60 (30 più 30), e dovrà  essere effettuato un coordinamento con tutti i soggetti che eseguono controlli, a livello statale e locale, per evitare duplicazioni.
In estrema sintesi, le novità  sui controlli fiscali introdotte dal Dl sviluppo sono queste, e rischiano di non risolvere molti dei problemi denunciati dalle imprese e dai professionisti; se non, addirittura, di aggravarli.

Permanenza dei verificatori
I tempi di permanenza dei verificatori presso imprese in contabilità  semplificata e lavoratori autonomi sono dimezzati. A fronte di questi «tempi stretti», la norma chiarisce che si parla di permanenza effettiva, e non di durata della verifica, e introduce una sanzione disciplinare per i dipendenti pubblici che non la rispettino. àˆ evidente che con la prima precisazione viene di fatto eseguita un'interpretazione autentica della norma (quella che prevede la durata massima in 30 + 30 giorni) in senso assolutamente favorevole all'Amministrazione, vanificando così le letture giurisprudenziali (e le attese dei contribuenti) che, al contrario, ritenevano che il periodo temporale dovesse intendersi quale durata della verifica, e non della permanenza fisica dei verificatori. Con la seconda novità  (responsabilità  disciplinare dei dipendenti) in realtà  si finisce per vanificare le conseguenze di eventuali inosservanze a queste regole; riprendendo un datato e isolato orientamento della Cassazione, viene infatti sancito che in queste ipotesi sussiste la responsabilità  disciplinare, e non la nullità  degli atti impositivi (non esplicitamente prevista). àˆ evidente che il contribuente non è interessato alla eventuale irrogazione di sanzioni disciplinari al verificatore, ma alla nullità  degli atti.

Cosa succederà 
Con l'applicazione di queste nuove regole, è ipotizzabile che le verifiche verranno svolte sin dall'inizio, oppure proseguiranno dopo 15 o 30 giorni, presso gli uffici dell'amministrazione; per questa ragione, è auspicabile che l'agenzia delle Entrate e la GdF introducano regole precise anche per i controlli da svolgere presso gli uffici. Attualmente, infatti, una volta acquisiti o ricevuti i documenti da controllare, gli uffici eseguono il controllo per vari mesi, tenendo all'oscuro il contribuente dell'ispezione in corso, invitandolo solo in caso di chiarimenti o di produzione di nuovi documenti.
Spesso, non viene redatto alcun verbale di verifica o il processo verbale di constatazione. Gli uffici dell'Agenzia sono soliti concludere il controllo, soprattutto per i periodi di imposta prossimi alla scadenza, direttamente con l'avviso di accertamento, salvo poi ridurre la pretesa se il contribuente intende aderire. àˆ evidente allora che se l'esecuzione dei controlli si sposterà  dalle aziende agli uffici dell'amministrazione, in concreto il contribuente vedrà  ulteriormente ridurre le proprie garanzie.

Il caso della GdF
Occorre tener presente che le nuove regole non trovano comunque applicazione se la GdF opera come polizia giudiziaria per cui, già  come avviene oggi, è prevedibile che una volta eseguito l'accesso, e constatate violazioni astrattamente costituenti reato tributario, i militari si facciano delegare dall'Autorità  giudiziaria a proseguire l'attività  ispettiva; che, non essendo più amministrativa, è svincolata da ogni regola circa la durata.

I problemi reali
La lettura delle nuove norme sembra evidenziare un equivoco di fondo sulle lamentele di imprenditori e professionisti. Se certo è onerosa (e poco gradita) la presenza continua di controllori, a vario titolo, nella sede dell'impresa, sotto il profilo squisitamente fiscale i problemi riguardano per lo più le contestazioni che i verificatori formulano, e non le modalità  di controllo. Si assiste spesso alla ricerca, comunque, di violazioni: si ipotizzano condotte antieconomiche in molte transazioni infragruppo a prescindere dall'eventuale danno all'Erario, si contestano prelievi e versamenti bancari quali maggiori ricavi a prescindere alle giustificazioni dei contribuenti. C'è allora da sperare che le nuove regole siano solo un primo passo, e che la sensibilità  dell'amministrazione, a livello centrale, produca anche direttive operative agli uffici secondo le indicazioni fornite dallo stesso direttore dell'Agenzia Attilio Befera nella lettera di giovedì scorso agli uffici.

Antonio Iorio

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