IL GOVERNO E' CONTRARIO AD ESTENDERE AI MILITARI LE NORME A SOSTEGNO DELLA MATERNITA' E PATERNITA'

giovedì 09 giugno 2011



Legislatura 16º - 4ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 210 del 07/06/2011
(1282) NEGRI. - Estensione al personale militare delle norme a sostegno della maternità  e della paternità  previste dal testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151


(Seguito dell'esame e rinvio)

Riprende l’esame, sospeso nella seduta antimeridiana del 18 maggio scorso.

Il sottosegretario COSSIGA fornisce alcune precisazioni in ordine alla posizione contraria del Governo sulle proposte emendative presentate al disegno di legge (pubblicate in allegato al resoconto della seduta antimeridiana del 18 maggio), osservando che gli emendamenti in questione introdurrebbero numerose criticità  in una realtà  che vede le Forze armate e l’Arma dei carabinieri presenti capillarmente sul territorio, anche in unità  di piccole dimensioni. Anche il superamento del vincolo della sussistenza, presso l’ente o il reparto di destinazione, di una sede vacante potrebbe poi comportare una serie di rilevanti problematiche, sia a seguito dei problemi gestionali derivanti dalla presenza di un cospicuo numero di militari in assegnazione temporanea, sia relativamente all’impiego del personale (si avrebbero, infatti, considerato che una gran parte del personale dipendente proviene dal centro e dal sud del paese, numerosi esuberi nei reparti ubicati nel meridione a fronte di una preoccupante sottoalimentazione di quelli situati nelle regioni del nord), sia, infine, per quanto attiene alla compromissione dello spirito di corpo e del senso di appartenenza, elemento invece fondamentale per il buon funzionamento dell’apparato militare.

Con riferimento, in particolare, all’applicazione dell’istituto dell’aggregazione, rileva quindi che la
posizione di aggregato, come definita dalla legge, è stata creata principalmente al fine di far fronte ad esigenze temporanee di carattere operativo o addestrativo, prescindendo perfino dalla Forza armata di appartenenza.

L’applicazione prevista dall’emendamento 1.2, tuttavia, potrebbe dar luogo a rilevanti problematiche laddove le posizioni previste fossero già  tutte ricoperte, con una palese difficoltà  di impiego per il reparto ricevente. Ulteriori complicazioni, poi, potrebbero sorgere nei casi in cui non esista nel reparto di destinazione un incarico compatibile con quello posseduto dall’interessato.
Inoltre, i reparti cedenti si verrebbero a trovare in oggettive difficoltà , non potendo operare un rimpiazzo del personale in aggregazione. Ciò comporterebbe, in particolare, un aggravio del carico di lavoro gravante sui militari esclusi dal beneficio, con conseguente e non auspicabile malumore tra i ranghi. Inoltre, laddove la professionalità  temporaneamente perduta risultasse indispensabile in relazione ai compiti svolti, di volta in volta si dovrebbe nuovamente aggregare ulteriore personale per far fronte alla difficoltà , con il generarsi di ulteriori e non auspicabili problematiche specifiche.

Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

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