L'ELOGIO DEL GENERALE USA PETRAUS (CAPO ISAF E PROSSIMO DIRETTORE CIA) AI CARABINIERI: STATE ALLE ATTIVITA' DI POLIZIA COME MICHAEL JORDAN STA AL BASKET, SIETE SEMPLICEMENTE "THE BEST" (da www.repubblica.it)

venerdì 10 giugno 2011

da www.repubblica.it


Sicuramente un pezzo importante della politica estera, della diplomazia italiana da molti anni viene tenuto in piedi in mille modi dai carabinieri. La narrativa, la leggenda italiana attorno a questo corpo di polizia a carattere militare si è arricchita negli anni grazie al lavoro che le unità  dei carabinieri hanno avviato nelle missioni di pace Onu in giro per il mondo. A parte gli interventi all’estero con i contingenti della Difesa (per esempio la missione Onu in Somalia agli inizi degli anni Novanta), è con la dissoluzione della ex Jugoslavia che i carabinieri hanno trovato una formula particolare per le loro missioni internazionali. L’invenzione fu quella creata per la Bosnia delle “Multinational Specialized Units”, le MSU che ancora oggi sono presenti nei Balcani e che hanno avuto il ruolo di portare un corpo di polizia ad agire soprattutto con le popolazioni locali in un contesto degradato, di guerra o di post-conflitto.

 

E’ stata un’esperienza faticosa e dolorosa: l’attentato in Iraq alla base dei carabinieri di Nassirja fu in qualche modo frutto della stessa impostazione dei carabinieri: vicini alla gente. Ma è nella missione in Afghanistan, con un compito strategico di addestramento della polizia locale, che i carabinieri hanno consolidato il lavoro che loro stessi, soltanto con una pallida direttiva politica, negli anni hanno imparato a crearsi e a definire.

 

Sono questi i successi che hanno convinto il generale David Petraeus, il capo di ISAF che in luglio passerà  alla guida della Cia, ad accettare la croce d’oro al merito dell’Arma che gli è stata consegnata a Roma dal generale Leonardo Gallitelli, il comandante del corpo.

Petraeus prima in Bosnia, poi in Iraq e adesso in Afghanistan ha lavorato con i carabinieri: nel suo discorso di ringraziamento li ha semplicemente definiti “the best”, confermando l’idea che per lui “i carabinieri stanno alle attività  di polizia come Michael Giordan sta al basket”. Il lavoro dell’Arma è centrale nella formazione di quelle forze di polizia afgane che fra pochi mesi dovrebbero essere capaci di assumere il totale controllo del territorio quando le forze della Nato inizieranno a ritirarsi Dice Petraeus che è un “lavoro cruciale nello sviluppo della polizia afghana e che continuerà  ad essere fondamentale nei prossimi mesi quando cominceremo a trasferire la responsabilità  nella sicurezza alle forze locali”.

 

A volte negli ultimi anni è sembrato che i carabinieri, l’Esercito, le altre forze armate (vedi oggi Aeronautica e Marina per la guerra di Libia) procedessero cercando la loro strada a prescindere da una visione, dall’impostazione dei governi. In particolare l’attuale governo, che nella persona del presidente del Consiglio ha sistematicamente trascurato di dedicare la sia pur minima attenzione ai teatri operativi in cui agisce la Difesa. Per ora i carabinieri, l’Esercito, le altre forze armate hanno continuato a funzionare. Non è chiaro per quanto tempo potranno farlo mantenendo una ragionevole efficienza per gli interessi della Repubblica italiana se la politica non tornerà  a seguire nei dettagli le loro missioni. Ma questo è parte di un processo di ri-costruzione della politica italiana che per il momento sembra essere ancora lontano.
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