MALATTIE CARDIACHE: LE VICISSITUDINI DI UN ISPETTORE GDF CHE PUO' FARE DI TUTTO MA CHE SARA' UGUALMENTE RIFORMATO SULLA BASE DI NORMATIVE MEDICO-SANITARIE RISALENTI AL 1923 - di Savino Pascale

giovedì 16 giugno 2011

 

Pubblichiamo di seguito e in allegato la lettera che abbiamo ricevuto dal Maresciallo della Guardia di Finanza Savino Pascale in merito alla sua vicenda personale che riguarda il funzionamento delle Commissioni Mediche Ospedaliere, del Comitato di Verifica e delle disposizioni attualmente in vigore in tema di malattie cardiache. Il titolo è della redazione del sito.


LETTERA A FICIESSE DEL 15 GIUGNO 2011

Spettabile Ficiesse,

sono Savino PASCALE, Maresciallo della Guardia di Finanza presso la Compagnia di Trani, con la presente nota desidero far conoscere e divulgare, al più ampio pubblico possibile, le mie vicissitudini, che, all’impatto, sembrerebbero solo personali, ma che credo d’interesse comune.

O
ggetto della presente nota è l’applicazione del D.P.R. 834/81, specificatamente riguardo alle malattie cardiache che le Commissioni Medico Ospedaliere (CMO) fanno rientrare nella tabella “A” - V categoria, n. 12: “malattie organiche di cuore senza segno di scompenso”.

A tal proposito, faccio una breve cronistoria di quanto accadutomi dal 14 giugno 2010 ad oggi.

Attualmente sono in licenza di convalescenza per “sindrome coronarica acuta senza segni di scompenso”. Faccio presente che:

༠in data 14 giugno 2010, sono stato ricoverato presso l’ospedale di Canosa di Puglia, reparto UTIC, per SCA (sindrome coronarica acuta);

༠in data 21 giugno 2010, sono stato assoggettato, presso l’ospedale di Andria, a coronografia, che ha evidenziato una stenosi della discendente anteriore pari al 30%;

༠in data 21 giugno 2010, sono stato assoggettato, sempre presso l’ospedale di Andria, a eco stress, che ha evidenziato un ottimo compenso cardiaco;

༠dal 22 giugno 2010, sia su proposta del dirigente sanitario del Comando Regionale Puglia della Guardia di Finanza, che delle Commissioni Sanitarie di prima e di seconda istanza, non hanno preso alcuna decisione se non quella della temporanea inabilità  al servizio incondizionato;

༠è intenzione della prima commissione CMO inquadrare tale patologia nella tabella “A” - V categoria, n. 12: “malattia organica di cuore senza segno di scompenso” di cui al sopracitato D.P.R. 834/81;

༠la V categoria del DPR in argomento, prevede la riforma parziale;

༠la mia patologia, a parere del Prof. ************* MEDICO LEGALE Università  La Sapienza – Roma, viene inquadrata nella I^ classe del NYHA, secondo le tabelle invalidanti applicate dall’INPS;

༠il soggetto inquadrato nella I^ classe del NYHA, può svolgere lavori medio pesanti.

Per quanto sopra, mi preme rappresentare, che le tabelle allegate al DPR 834/81, in materia di cardiopatie, sono anacronistiche nello specifico settore cardiologico, in quanto le stesse si rifanno, con piccolissime variazioni, al Regio Decreto del 1923 come viene evidenziato nella seguente tabella:
 

PENSIONI DI GUERRA

D
ecreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1981, n. 834 (in Suppl. ordinario alla Gazz. Uff., 18 gennaio, n. 16). - Definitivo riordinamento delle pensioni di guerra, in attuazione della delega prevista dall'art. 1 della legge 23 settembre 1981, n. 533 – Allegati di cui alle tabelle A e B.

(si veda tabella in allegato)

Secondo la classificazione terapeutica della “NYHA”:

A. Non è richiesta alcuna limitazione degli sforzi fisici

B. Non à© richiesta la limitazione degli usuali sforzi fisici. Limitazione degli sforzi eccezionali o di sforzi notevoli ripetitivi.

C. Mediamente limitazione degli usuali sforzi fisici. Evitare sforzi continuati

D. Notevole limitazione degli usuali sforzi fisici

E. Il paziente non dovrebbe compiere sforzi, ma rimanere possibilmente a letto a in poltrona.

In relazione a quanto sopra esposto si comprende che alcune delle patologie cardiache iscritte in tabella A e B, allegate al D.P.R. 834/81, non hanno un riscontro con la realtà  in quanto anacronistiche.

Secondo lo scrivente, sono le citate classificazioni internazionali che dovrebbero avere una nuova è più valida circoscrizione e non quanto stabilito dalla arcaica legislazione. Le classificazioni internazionali, infatti, sono quelle ufficialmente riconosciute dalla sanità  mondiale in campo cardiaco e sono proprio quelle che trovano applicazione presso l’INPS.

Nel caso di presenza di stenosi coronariche che non sono state trattate con angioplastica, sembrerebbe applicabile la tabella A 5 categoria del DPR 834/81, che comporterebbe la riforma parziale.

In tal capo occorrerebbe valutare in quale classe NYHA ricadrebbe la patologia ascrivibile a “malattia organica di cuore senza segno di scompenso”; che credo la si possa inquadrare nella prima classe NYHA.

La prima classe del NYHA comporterebbe, paradossalmente, per il soggetto ivi inquadrato nessuna influenza sulla sua attività  fisica ordinaria, di fatto può svolgere attività  che richiedono più di 7 METS (sollevare pesi di 35 kg, spalare neve, vangare terra, camminare per 8 km/h ecc..).

Si deduce che i soggetti in prima classe NYHA posso condurre una vita normale con pochissime limitazioni.

Al contrario, nel caso che un militare o un soggetto inquadrato militarmente, sia colpito da una cardiopatia inquadrabile in tabella A quinta categoria “malattia organica di cuore senza segno di scompenso” non va valutato dalle commissioni mediche in quale classe NYHA ricade, viene inquadrato anacronisticamente, in base al DPR 834/81 che non tiene conto della evoluzione medica in campo cardiologico, quindi viene assoggettato a riforma parziale instaurando un complesso di situazioni psicologiche e fisiche che inevitabilmente si ripercuotono sulla stabilità  personale e familiare.

Inoltre, in un periodo di crisi quale quello attuate, apparirebbe inopportuno che soggetti di giovane età , capaci di svolgere una normale attività  lavorativa, vengano posti in congedo assoggettandoli ad un provvedimento basato su un principio non più legato alla realtà .

La situazione sopra esposta ha risvolti su tantissimi soggetti tanto che è divenuta prassi comune quella di sottoporsi a controlli cardiologici nonchà© ad angioplasiche fruendo periodi di licenza, ciò al fine di non aggravare la situazione economica familiare.

Quanto sopra al fine di poter porre un aggiornamento alla normativa esistente non più attuale.

Infine lo stesso Comando Logistico dell’Esercito Dipartimento di Sanità  – Ufficio Organizzazione Sanitaria, Ufficio a cui fanno capo tutte le C.M.O., con nota n. MED24363/33204/Sez.Med,Leg./10.3.4.1 del 18/03/2009, ha emanato la “Direttiva sui criteri e le procedure da adottare nella formulazione di decisioni sanitarie e giudizi medico – legali in tema di assenza dal Servizio per malattia e di valutazione della idoneità  al servizio militare per il personale della Forza Armata”.

Scopo della direttiva era porre un aggiornamento a tala situazione obsoleta.

A
 tal proposito, le varie C.M.O. hanno optato, giustamente, per l’applicazione del D.P.R. 834/81 in quanto la direttiva, pur avendo la sua efficacia, non pone obblighi come la norma giuridica e pertanto viene disattesa.

Spero che la presente nota, che racconta solo in parte il mio calvario, possa favorire una spinta a proporre discussioni in merito alle tabelle allegate al D.P.R. 834/81 e soprattutto riguardo al loro anacronismo rispetto alla realtà .

Autorizzo espressamente, anche ai sensi del decreto legislativo n. 196/2003, l’associazione Ficiesse a pubblicare integralmente questa mia lettera sul sito www.ficiesse.it.

Distinti Saluti 

SAVINO PASCALE
savinopas@libero.it


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