CENTRALINE E SOFTWARE AUTO CONTRAFFATTI VENDUTI SU WEB. SCOPERTO LABORATORIO CLANDESTINO - P4: DA ENI A PRESTIGIACOMO, LA 'RETE' DI BISIGNANI
martedì 21 giugno 2011
CENTRALINE E SOFTWARE AUTO CONTRAFFATTI VENDUTI SU WEB
SCOPERTO LABORATORIO CLANDESTINO NEL CHIETINO, UNA DENUNCIA
(ANSA) - CHIETI, 20 GIU - Gli uomini della Compagnia di
Chieti della Guardia di Finanza hano individuato individuato e
sequestrato un negozio virtuale che, attraverso Internet,
pubblicizzava e commercializzava, sull'intero territorio
nazionale, centraline elettroniche e software di diagnosi
contraffatti delle piu' note case automobilistiche.
La merce illegale e' stata scoperta presso un appartamento di
Francavilla al Mare adibito a vero e proprio laboratorio
tecnico, ovviamente clandestino. Il titolare del negozio
virtuale e' stato denunciato alla Procura della Repubblica di
Chieti.
Nel corso delle perquisizioni sono state sequestrate
numerose centraline pronte per essere immesse sul mercato,
nonche' diversi componenti per l'assemblaggio di ulteriori
apparati, tutti con marchi contraffatti.
Gli apparecchi elettronici avrebbero consentito di aumentare
la potenza dei motori e, in particolare, il numero dei cavalli
erogabili rispetto a quelli predisposti originariamente dalla
casa madre, nonche' di effettuare la diagnosi attiva e passiva
degli autoveicoli. Le centraline venivano vendute a prezzi
notevolmente inferiori rispetto a quelli comunemente applicati
in commercio e pagate dai clienti attraverso la ricarica di una
semplice carta postale intestata ad una prestanome. Le case
automobilistiche, interpellate in merito alle caratteristiche e
al funzionamento delle centraline sequestrate, ne hanno
evidenziato la pericolosita' ai fini della sicurezza stradale: i
software di diagnosi avrebbero potuto, infatti, modificare i
parametri tecnici di sicurezza delle autovetture. (ANSA)
P4: DA ENI A PRESTIGIACOMO, LA 'RETE' DI BISIGNANI
MINISTRO, 'SE ESCONO INTERCETTAZIONI MI ROVINI'
(ANSA) - NAPOLI, 20 GIU - Palazzo Chigi e l'Opus Dei, l'Eni e
i ministri, la Rai e i giornali, le Ferrovie e i Servizi
segreti: c'e' un bel pezzo di Stato nella rete di Luigi
Bisignani, il consulente aziendale e faccendiere il cui nome era
nella lista della P2 trovata in casa di Licio Gelli nel 1981,
condannato in via definitiva a 2 anni e 6 mesi nel 1998 per la
'madre di tutte le tangenti', la maxitangente Enimont, e finito
nuovamente agli arresti per l'inchiesta sulla P4.
I suoi rapporti con il Palazzo e con il Potere sono
ricostruiti nelle 330 pagine della richiesta di arresto nei suoi
confronti (e del parlamentare del Pdl Alfonso Papa) firmata dai
pm Francesco Curcio e Henry John Woodcock. A parlare pero' non
sono i magistrati ma gli stessi vertici del Paese: ministri,
alti dirigenti di aziende statali, politici e vertici delle
forze di polizia; tutti consapevoli delle ''capacita''' di
Luigi. Su di lui il sottosegretario Gianni Letta ha le idee
chiare: ''e' persona estroversa, brillante e bene informata ed
e' possibile che qualche volta dica di piu' di quel che sa. E'
amico di tutti e' l'uomo piu' conosciuto che io conosca. E' un
uomo di relazioni''. Un ''triangolatore'' per il presidente del
Poligrafico dello Stato Roberto Mazzei, che candidamente dice:
''non escludo che Bisignani si sia speso per farmi ottenere tale
nomina'' (di competenza del ministro Tremonti, ndr).
L'amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti
racconta invece un episodio che risale a qualche anno fa, quando
fu Carlo Necci a presentargli il grande tessitore: ''questo -
disse - e' la mia carta di credito con i sindacati e il partito
Comunista''. Moretti, stando a quando dice Bisignani, potrebbe
averla usata. ''Quando doveva diventare ad delle Ferrovie mi e'
venuto a trovare parecchie volte chiedendomi di aiutarlo''.
Insomma, Bisignani e' per i pm quello che ha applicato alla
lettera il principio che ''conoscere ed avere informazioni che
altri non hanno, e' la premessa indispensabile per esercitare il
potere''. E forse non e' un caso che perquisendo l'ufficio della
segretaria hanno trovato dei fogli di carta intestata della
Presidenza del Consiglio, in bianco. ''Si muoveva e veniva
individuato come l'uomo di Letta - dice di lui il direttore
delle relazioni esterne di un colosso come Finmeccanica Lorenzo
Borgogni -...io so che lo stesso e' molto legato a Letta e
Scaroni e che ha 'le mani in pasta' in tante cose. Credo che il
suo grande potere scaturisca dal suo forte legame con Letta''.
Letta o no, il governo e' di casa in piazza Mignanelli, dove
Bisignani ha lo studio. Stefania Prestigiacomo lo contatta
spesso; l'esponente di Fli Italo Bocchino ci parla
costantemente. ''Dobbiamo stare attenti ai telefoni perche' a
Letta...pare del fatto...dicono che Woodcock ci sta controllando
i telefoni a me e a lui'' dice al ministro dell'Ambiente
Bisignani. E lei: ''mamma mia! Ma come si puo' vivere cosi'. Se
escono le intercettazioni con me mi rovini''. Sentita dai
magistrati, la Prestigiacomo ha aggiunto qualche dettaglio su
una collega di governo. Daniela Santanche'. ''Io so che ha
aiutato politicamente la Santanche' sia quando la stessa era
contro Berlusconi sia poi a riconciliarsi con lui''.
Con Bocchino, Bisignani parla invece di un'emendamento sui
parchi che deve saltare, come vuole la Prestigiacomo. E alla
fine cosi' sara'. ''Bisignani - dice Bocchino ai magistrati - si
fece portatore degli interessi politici della Prestigiacomo...
Caldeggiava gli interessi di alcuni ministri 'non tremontiani'
cioe' la Gelmini, la Prestigiacomo e Frattini''.
Anche in Confidustria 'Luigi' e' conosciuto. ''Da piu' parti
negli ambienti istituzionali - racconta ai pm il portavoce di
Emma Marcegaglia - era ed e' notorio la grande influenza che
Luigi Bisignani svolge sulle aziende pubbliche in ragione delle
colleganze presso Palazzo Chigi. Non c'e' dubbio che il suo
ruolo e' di grande influenza in taluni appartati istituzionali
del nostro stato''. Come nei Servizi segreti, visto che fu
sempre lui a portare il direttore dell'Aise Adriano Santini dal
presidente del Copasir Massimo D'Alema. ''Sapevo che era un uomo
influente'' dice lo 007 ai pm. E Bisignani aggiunge: ''Lui mi
chiese una mano per la sua carriera e mi chiese di parlare bene
di lui con Letta''.
I suoi legami piu' forti, pero', sembrano essere con l'Eni e
con il suo amministratore Paolo Scaroni. E' lo stesso Bisignani
a spiegare a Bocchino che la societa' ''e' l'ente piu' grosso
amico mio''. Ed e' l'Eni che paga 100mila euro all'anno di
pubblicita' su Dagospia. ''Ho favorito il contatto tra i
due...sono amico dell'Eni perche' sono molto legato a Scaroni.
Ho facilitato la costituzione di rapporti commerciali tra
Visibilia (ovvero tra la Santanche') e Eni, Enel Poste''. E
quelli tra il sottosegretario e la famiglia Angelucci per la
pubblicita' su 'Libero'.
In questa rete di relazione non poteva mancare l'Opus Dei. ne
parla Anselmo Galbuera, l'amministratore della 'Italgo', una
societa' che lavora con palazzo Chigi, ministero Infrastrutture,
Eni, Enel Terna: ''conosco Bisignani dal 2003, me lo ha
presentato il professor Imperia dell'Opus Dei...mi disse che era
un uomo influente 'che mi poteva essere utile nella
vita'.''(ANSA).