SVILUPPO: DA STOP PRECARI SCUOLA A FISCO, LE MISURE - FISCO: IRPEF, ORA 5 ALIQUOTE, DAL 23% AL 43%

mercoledì 22 giugno 2011

SVILUPPO: DA STOP PRECARI SCUOLA A FISCO, LE MISURE
(ANSA) - ROMA, 21 GIU - Dalle norme sulla riscossione fiscale
allo stop per i diritti sulle spiagge, dal bonus per il
Mezzogiorno ai distretti turistici. Sono alcune delle misure
contenute nel Decreto Sviluppo sul quale il governo ha ottenuto
oggi la fiducia. Dopo il via libera della Camera il testo
passera' al Senato per il via libera definitivo.
Ecco le principali misure:
- PRECARI SCUOLA. La norma che riguardava i docenti in
possesso di laurea abilitante in scienza della formazione e
abilitati in strumento musicale e didattica della musica e'
stata eliminata con il maxi-emendamento.
- BONUS SUD. L'uso del Fas, il Fondo per le aree
sotto-utilizzate, per il bonus assunzioni e' condizionato al via
libera della Ue. Per quanto riguarda il bonus investimenti, si
specifica invece che i crediti verranno concessi nei limiti
degli stanziamenti esistenti.
- SPIAGGE. Saltata la norma sul diritto di superficie delle
spiagge, resta quella invece relativa ai distretti turistici.
Saranno aree a 'burocrazia zero'.
- ACCERTAMENTI ESECUTIVI. Nel corso dell'iter alla Camera e'
passato da 120 a 180 giorni il termine per l'espropriazione
forzata per gli agenti della riscossione ma con il
maxi-emendamento e' stata stralciata la responsabilita' dei
giudici tributari che non si pronunciano.
- IPOTECHE E ESPROPRI. Non potranno essere messe ipoteche
sulla prima casa per crediti fiscali inferiori ai 20.000 euro.
stesso discorso per gli espropri.
- CARTA D'IDENTITA'. Cambia il procedimento di rilascio dei
documenti di identificazione dei cittadini prevedendo, tra
l'altro, l'unificazione, anche progressiva, della Carta di
identita' elettronica (Cie) con la tessera sanitaria.
- EQUITALIA. Torna ai Comuni la funzione della riscossione
delle entrate.
- ACQUA. Arriva l'Agenzia la vigilanza in
materia di acqua.
- MUTUI CASA. Viene ampliata la platea dei destinatari della
disciplina sulla rinegoziazione dei mutui ipotecari a tasso
variabile.
- BANCHE. Il cosiddetto 'ius variandi', cioe' la possibilita'
di modificare unilateralmente le condizioni dei contratti da
parte delle banche, varra' solo per i contratti futuri.(ANSA).

SCHEDA/ FISCO: IRPEF, ORA 5 ALIQUOTE, DAL 23% AL 43%
(ANSA) - ROMA, 21 GIU - Sono cinque le aliquote - comprese
tra il 23 e il 43% - che attualmente caratterizzano la
cosiddetta ''curva Irpef'', previste dal sistema tributario
italiano per consentire la tassazione progressiva dei redditi.
Sui redditi dei contribuenti-persone vige il criterio della
tassazione progressiva dei redditi, con l'obiettivo di
realizzare il principio costituzionale in base al quale i
cittadini pagano le tasse secondo il reddito e la loro capacita'
contributiva, criterio che puo' esser attuato anche modulando in
maniera diversa base imponibile e meccanismi agevolativi.
La prima aliquota, quella piu' bassa, e' ora del 23% e si
applica ai redditi fino a 15.000 euro. Il meccanismo di
detrazioni e deduzioni previsto per le diverse tipologie di
reddito (lavoro, autonomo, ecc) e per i cosiddetti carichi
familiari (coniuge, figlio a carico, ecc) realizza di fatto,
all'interno di questo primo scaglione, anche un' area di
esenzione, la cosiddetta no-tax area.
Man mano che si sale di reddito, le diverse quote aggiuntive
vengono poi tassate con le altre quattro aliquote: del 27% (tra
i 15.000 e i 28.000 di reddito), del 38% (tra il 28.000 e i
55.000), del 41% (tra i 55.000 e i 75.000), e del 43% per
contribuenti piu' abbienti con oltre 75.000 euro di reddito.
Il tema della semplificazione del sistema, e quindi anche
della curva delle aliquote, e' sempre stato al centro del
dibattito. Nel passato il Parlamento approvo' anche una legge
delega, contenente i principi della Riforma Tremonti, che
prevedeva due sole aliquote e puntava di fatto al criterio della
''flat tax''. La norma, che non e' mai stata attuata perche'
arrivo' a fine legislatura, prevedeva una tassazione
generalizzata del 23% fino a 100.000 euro di reddito (che
sarebbe stata l'aliquota applicata da circa il 99,5% dei
contribuenti) e del 33% sopra questa soglia.
(ANSA).

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