TORINO-LIONE: SAP, UNA HELP LINE PER AGENTI IN VAL SUSA - TANGENTI PARMA: 11 ARRESTI, DIRIGENTI COMUNE E CAPO VIGILI

lunedì 27 giugno 2011

TORINO-LIONE: SAP, UNA HELP LINE PER AGENTI IN VAL SUSA
(ANSA) - TORINO, 25 GIU - Un filo diretto telefonico per
assistere gli agenti che saranno impegnati in valle di Susa a
presidiare il cantiere della Torino-Lione, a Chiomonte. Il Sap
(Sindacato Autonomo di Polizia) ha aperto una help line
telefonica ''per comunicare situazioni di criticita' e
disagio''.
Il Sap e' pronto a fornire assistenza legale: ''Se la
situazione dovesse degenerare - dice Nicola Tanzi, segretario
generale del sindacato - gli operatori iscritti alla nostra
organizzazione potranno contare su tutta l'assistenza possibile.
E nei giorni scorsi abbiamo gia' ribadito al dipartimento di
Pubblica Sicurezza la richiesta di fondi extra per corrispondere
al personale le varie indennita' previste''. (ANSA).


TANGENTI PARMA: 11 ARRESTI, DIRIGENTI COMUNE E CAPO VIGILI
IN CARCERE ANCHE IMPRENDITORI. SINDACO VIGNALI, 'NON MI DIMETTO'
(di Armando Orlando)
(ANSA) - PARMA, 24 GIU - Il sindaco di Parma ha detto che non
presentera' le dimissioni richieste dall'opposizione e sembra,
in forma ufficiosa, da una parte della sua stessa maggioranza,
ma quella che si e' abbattuta alle prime luci dell'alba e' una
bufera che investe anche Pietro Vignali, primo cittadino civico
appoggiato dal centrodestra. Undici gli arrestati dalla Guardia
di Finanza per peculato e corruzione, tra cui imprenditori, due
stretti collaboratori del sindaco, Emanuele Moruzzi e Carlo
Iacovini, e il comandante della Polizia Municipale, Giovanni
Maria Jacobazzi.
Moruzzi, direttore del settore Mobilita' e Ambiente del
Comune, Iacovini, ex dirigente in una societa' partecipata
(Infomobility) e ora responsabile di un progetto comunale, e
Jacobazzi sono accusati di aver distratto, con un complesso e
ramificato sistema di false fatturazioni, somme destinate ad
opere di pubblica utilita', mai realizzate o eseguite per
importi molto inferiori. Soldi pubblici 'drenati' grazie
all'aiuto di Mauro Bertoli, direttore di Enia, multiutility
partecipata anche dal Comune di Parma (poi confluita con Iride
in Iren), accusato di aver gestito il sistema delle tangenti che
lo scorso anno ha portato agli arresti Nunzio Tannoia,
funzionario di Enia che materialmente - secondo le indagini - ha
intascato le mazzette. Un sistema che coinvolgeva ''controllati
e controllori'', secondo il procuratore Gerardo Laguardia, e che
e' venuto allo scoperto proprio con la prima tranche di
indagini.
Sono finiti nella rete degli inquirenti anche Ernesto
Balisciano, della societa' Enjoy, che si occupava dei lavori del
verde pubblico, arredi urbani e pulizia delle strade;
Gianvittorio Andreaus e Tommaso Mori, titolari della societa'
Sws; gli imprenditori Gianluca Faccini, Norberto Mangiarotti e
Alessandro Forni, quest'ultimo gia' arrestato nella prima
tranche dell'inchiesta un anno fa. Un investigatore privato,
Giuseppe Romeo Lupacchini, di Monza, e' stato arrestato per i
suoi rapporti con il comandante della Municipale: quest'ultimo,
secondo le ipotesi di reato, gli vendeva informazioni riservate
'pescate' dal sistema informatico del Ministero dell'Interno.
Gli incontri tra i due sono avvenuti a Monza, dove Jacobazzi si
recava con un'auto del Comune, sotto l'occhio delle videocamere
Gdf. ''Quattromila euro il prezzo delle informazioni'', ha
spiegato il col. Guido Geremia, comandante delle Fiamme Gialle
parmigiane. Ma questo 'filone' dell'inchiesta e' un corollario
alle accuse principali. Ricorrendo a intercettazioni telefoniche
ed ambientali, la Procura ha scoperto che Enia ''era diventata
una mucca da mungere''. La societa' energetica si occupava, per
conto del Comune, degli appalti per la manutenzione delle strade
e dei giardini. Le fatture gonfiate si riferiscono a lavori di
fatto non eseguiti nelle strutture destinate all'accoglimento di
cani e gatti randagi, a interventi per la sistemazione del
Lungoparma e spazzatura della neve, settori in cui operano molti
degli imprenditori arrestati.
''I soldi per il recinto e lo sgambatoio dei cani antidroga
acquistati dal Comune - ha insistito Geremia - sono stati usati
per la costruzione del giardino pensile della casa di Jacobazzi
a Santa Marinella''. Lavori dello stesso genere sono stati
eseguiti nelle abitazioni degli altri dirigenti arrestati. Il
totale delle 'distrazioni' accertate e' di 470.000 euro, ma gli
stessi inquirenti ammettono che si e' riusciti a tracciare solo
una parte dei soldi passati sottobanco dagli imprenditori ai
funzionari, e che di molte 'mazzette' esistono le prove ma non
l'ammontare; Laguardia ha detto che ''l'inchiesta continua''.
Nei confronti di Jacobazzi c'e' anche un'altra imputazione:
tentata concussione. Avrebbe cercato di far 'togliere' una multa
staccata da un suo agente al ristorante di un noto imprenditore
parmigiano. Proprio lui, tuonano i sindacati di categoria, che
pochi giorni fa aveva dato conto di iniziative disciplinari
verso otto vigili 'assenteisti'.
Il Pd, anche con il segretario regionale Stefano Bonaccini,
ha chiesto le dimissioni di Vignali ''per rispetto verso la
citta'. E' responsabile non solo delle proprie azioni, ma anche
di quelle di coloro cui delega compiti importanti per il governo
cittadino''. ''Parma si ribelli al dilagare della disonesta''',
hanno sottolineato Cgil e Uil. ''Non mi dimetto'', ha replicato
Vignali: ''I fatti, molto seri e preoccupanti, sono strettamente
personali''. I dirigenti sono stati sospesi ed e' stata decisa
la nomina di un avvocato ''per tutelare il Comune in caso di
danni per l'Amministrazione'', ha detto in Consiglio comunale,
accolto in aula al grido di ''ladro, ladro'' dal pubblico,
mentre all'esterno circa 300 persone urlavano ''dimettiti'' per
poi lanciare monetine contro esponenti della maggioranza quando
sono usciti dal Municipio. (ANSA).

MAZZETTE SUL 'VERDE' A PARMA; 11 ARRESTI, ANCHE CAPO VIGILI
(ANSA) - PARMA, 24 GIU - Undici ordinanze di custodia
cautelare sono state eseguite nelle prime ore di oggi, dalla
Guardia di Finanza di Parma, a carico di persone coinvolte a
diverso titolo negli sviluppi dell'inchiesta 'Green money' sulle
'mazzette del verde pubblico'.
I provvedimenti riguardano, tra gli altri, il comandante
della Polizia municipale, Giovanni Maria Jacobazzi, dirigenti
comunali e imprenditori. A quanto si e' appreso, tra le ipotesi
di reato c'e' il peculato. I militari hanno inoltre eseguito
perquisizioni a Parma e in altre localita'. (ANSA).

MAZZETTE SUL 'VERDE' A PARMA; 11 ARRESTI, ANCHE CAPO VIGILI (2)
(ANSA) - PARMA, 24 GIU - Tra gli arrestati, oltre al
comandante della Polizia municipale, che e' stato prelevato alle
5 dalle Fiamme Gialle, ci sono sei imprenditori, un funzionario
dell'Iren e due dirigenti comunali, Iacovini e Moruzzi. In
queste ore la Guardia di Finanza sta svolgendo ispezioni in
uffici del municipio.
L'Amministrazione comunale, con una nota, ha nel frattempo
comunicato che sono state annullate le conferenze stampa in
programma oggi.
Nel giugno dello scorso anno, nella prima tranche dell'
operazione 'Green money', erano state arrestate quattro persone
per corruzione: si trattava di un funzionario di Enia e di tre
imprenditori, per il pagamento di tangenti per diverse migliaia
di euro. Le indagini, compiute dai militari del Nucleo di
Polizia tributaria, erano cominciate nei mesi precedenti,
coordinate dalla pm Paola Dal Monte, per verificare la
correttezza degli appalti per la realizzazione di opere di
manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico della
citta' emiliana. Nel corso delle indagini era emerso - secondo
gli accertamenti - che opere venivano assegnate a prezzi
notevolmente superiori a quelli effettivi, in modo tale da
creare grosse disponibilita' finanziarie agli imprenditori e, di
conseguenza, il sistematico pagamento di tangenti. L'attivita'
investigativa si era avvalsa anche di filmati, intercettazioni
telefoniche e ambientali. (ANSA).

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