P4: LEPORE, FUGA NOTIZIE DA GDF E POLITICA INTOCCABILE. INCHIESTA PUNTA SU GDF, MA ORA NESSUN ALTRO INDAGATO. LEPORE SMENTISCE NUOVE ISCRIZIONI. PRESTO FISSATA UDIENZA RIESAME
martedì 28 giugno 2011
P4: LEPORE, FUGA NOTIZIE DA GDF E POLITICA INTOCCABILE
A MILANO ATTI SU OPERAZIONI FINANZIARIE BISIGNANI
(ANSA) - ROMA, 27 GIU - La fuga di notizie sulla P4
''proviene dall'interno del corpo della Guardia di Finanza'': e'
li' che bisogna cercare coloro che hanno ''portato all'esterno''
le informazioni riservate, violando i loro doveri d'ufficio. Il
procuratore di Napoli Giandomenico Lepore accusa pesantemente le
Fiamme Gialle, gia' destabilizzate dall'iscrizione nel registro
degli indagati del capo di stato maggiore, generale Michele
Adinolfi. E soprattutto lascia intendere che la caccia alle
'talpe', che hanno passato le informazioni a Luigi Bisignani e
al parlamentare Aldonso Papa, e' tutt'altro che conclusa:
''Bisignani non e' un pentito, non ha collaborato pienamente. Ha
detto quello che gli interessava dire e non ha chiarito tanti
aspetti che sono ancora oscuri''.
Aspetti di cui Lepore nel corso dell'intervista a 'Otto e
mezzo' su La7 ovviamente non parla ma che, secondo quando e'
stato possibile ricostruire, sarebbero emersi anche
nell'interrogatorio di Marco Milanese, il consigliere di
Tremonti dimessosi ieri dopo l'uscita della notizia di un suo
confronto con il generale Adinolfi, ''abbastanza vivace'' come
l'ha definito il procuratore di Napoli. Lui pero', ha precisato
Lepore, ''non e' sospettato della fuga di notizie''. In
sostanza, e' la voce che si raccoglie in ambienti giudiziari
napoletani, i magistrati avrebbero in mano diversi elementi e
riscontri relativi ai rapporti tra esponenti della Guardia di
Finanza, imprenditori e politici.
Senza contare che ora sono quattro le procure che indagano su
filoni scaturiti dall'inchiesta sulla P4. Dopo Napoli, Roma e
Perugia, anche Milano ha aperto un fascicolo con gli stessi
protagonisti: gli atti sono arrivati dal capoluogo partenopeo
qualche giorno fa e riguardano un paio di operazioni finanziarie
sospette effettuate nel 2010 da Luigi Bisignani. Il fascicolo,
al momento, e' stato iscritto a 'modello 45', cioe' senza titolo
di reato ne' indagati, ed e' stato affidato al pm Roberto
Pellicano.
''Abbiamo trasmesso gli atti a diverse procure'' conferma
Lepore, che poi attacca i politici. ''''Penso proprio che si
sentano intoccabili - dice - perche' quando li tocchi c'e' una
reazione unanime, quasi che la politica dovesse essere una zona
protetta da qualsiasi intervento esterno''. Ma ''noi non abbiamo
interesse ad indagare sulla politica. Non siamo dei persecutori
della politica ma quando intercettiamo una serie di reati che
riguardano la pubblica amministrazione immancabilmente esce
fuori la raccomandazione, il politico''. E cosi' da ''accusatori
passiamo ad accusati''. Il procuratore apre pero' ad una
possibile rivisitazione delle norme sulle intercettazioni,
premettendo pero' che non vanno limitate perche ''sono l'unico
mezzo di prova che abbiamo oggi a disposizione'' e dicendosi
''meravigliato'' del fatto che ''tutti si sono scandalizzati per
la pubblicazione e non del contenuto delle intercettazioni''.
Come modificare dunque la legge? ''Va rivista attentamente e
regolata meglio la norma sulla pubblicazione - risponde - E per
farlo e' necessario mettere attorno ad un tavolo anche chi con
le intercettazioni lavora tutti i giorni''. Il governo si sta
muovendo in questa direzione? ''Spero che faccia una buona
legge, ma per quello che ho visto finora non lo e''' conclude il
capo dei pm napoletani che a dicembre compira' 75 anni dunque
lascera' la magistratura: proprio domani la commissione per gli
incarichi direttivi del Csm dovrebbe dare il via libera al
concorso per scegliere il nuovo procuratore. (ANSA)
P4: INCHIESTA PUNTA SU GDF, MA ORA NESSUN ALTRO INDAGATO
LEPORE SMENTISCE NUOVE ISCRIZIONI. PRESTO FISSATA UDIENZA RIESAME
(ANSA) - NAPOLI, 27 GIU - Non ci sono al momento altri
ufficiali della Guardia di Finanza iscritti sul registro degli
indagati nell'inchiesta sulla cosiddetta P4. Lo ha sottolineato
il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore incalzato dalle
domande dei giornalisti che oggi stazionavano numerosi davanti
all'ingresso della procura, gran parte dei quali in attesa
dell'esito dell'interrogatorio del presidente della Regione
Stefano Caldoro, convocato dai magistrati che indagano
sull'emergenza rifiuti. Lepore non ha aggiunto altro ma la
sensazione e' che l'attivita' dei pm Henry John Woodcock e
Francesco Curcio sia in questi giorni concentrata proprio sui
rapporti, emersi dagli interrogatori e dalle intercettazioni
telefoniche, tra esponenti di primo piano delle Fiamme Gialle e
l'uomo d'affari Luigi Bisignani, intorno al quale ruota
l'indagine sulla presunta associazione segreta.
Finora dunque nella vicenda P4, tra i vertici della Finanza,
risultano indagati soltanto il capo di Stato Maggiore gen.
Raffaele Adinolfi, e il generale Vito Bardi, comandante
interregionale per l'Italia Meridionale, chiamati in causa a
vario titolo per aver fatto giungere, secondo l'accusa, a
Bisignani l'informazione che era sottoposto ad indagini da parte
degli inquirenti della procura partenopea. Come persona
informata dei fatti e' invece stato ascoltato in due circostanze
l'ex ufficiale della Gdf Marco Milanese, deputato Pdl e
collaboratore del ministro Giulio Tremonti: Milanese si e'
dimesso ieri dall'incarico dopo la pubblicazione della notizia
che sarebbe stato lui a riferire ai magistrati il ruolo di
Adinolfi nella presunta rivelazione del segreto. Una questione
che e' stata anche al centro di un confronto tra i due disposto
nei giorni scorsi dai pm durante il quale Adinolfi ha respinto
con fermezza gli addebiti.
Ma quella delle informazioni riservate fornite a Bisignani
sulle indagini in corso e' la sola vicenda che concerne le
Fiamme Gialle al centro dell'attenzione di Woodcock e Curcio?
Secondo alcune indiscrezioni, che non trovano conferma, e'
possibile che gli interrogatori abbiano riguardato anche altri
episodi, ma su questo aspetto dell'indagine sono risultati vani
i tentativi dei cronisti in cerca di conferme su tale ipotesi.
Nei prossimi giorni intanto il Tribunale del Riesame di
Napoli fissera' la data dell'udienza per discutere sull'appello
presentato dai pm i quali chiedono che nei confronti di
Bisignani sia emessa una misura cautelare per il reato di
associazione per delinquere dopo che il gip Luigi Giordano nella
sua ordinanza non aveva riconosciuto la sussistenza di tale
reato, limitandosi a firmare il provvedimento soltanto per tre
episodi di favoreggiamento e rivelazione del segreto. Il
fascicolo e' stato assegnato oggi alla ottava sezione del
Riesame. Anche i legali di Bisignani, gli avvocati Fabio
Lattanzi e Giampiero Pirolo, a quanto si e' appreso, sabato
scorso hanno depositato una istanza al Tribunale della Liberta'
chiedendo l'annullamento dell'ordinanza di custodia agli arresti
domiciliari per mancanza di esigenze cautelari. (ANSA).
P4: LEPORE, DA GDF FUGA NOTIZIE SU INCHIESTA
(ANSA) - ROMA, 27 GIU - Le notizie sull'inchiesta della p4
''dall'interno del corpo della Guardia di Finanza sono state
portate all'esterno''. Lo ha detto il Procuratore di Napoli,
Giandomenico Lepore, nel corso di un'intervista al programma di
La7 'Otto e mezzo', che andra' in onda questa sera.
La posizione del generale Adinolfi e' isolata? e' stato
chiesto al procuratore: ''Per quanto riguarda i generali
senz'altro - ha risposto - ma che ci siano state fughe di
notizie, e molte, e' un dato di fatto. Abbiamo capito che ci
sono state comunicazioni''. (ANSA).
P4: LEPORE, DA GDF FUGA NOTIZIE SU INCHIESTA
(ANSA) - ROMA, 27 GIU - Lepore ha spiegato che i magistrati
napoletani si sono accorti della fuga di notizia quando, ad un
certo punto, molti telefoni che erano intercettati ''sono andati
sotto silenzio tutti insieme''. E dunque ''abbiamo capito che ci
sono state comunicazioni, anche secondo quanto hanno dichiarato
i diretti interessati, e dunque abbiamo iscritto nel registro''
prima il generale Bardi e poi il generale Adinolfi. Ma la
ricerca delle talpe, ha fatto capire Lepore, non e' conclusa.
''Bisignani ha detto quello che gli interessava dire, non ha
collaborato pienamente - ha sottolineato - e non ha chiarito
tanti aspetti che sono ancora oscuri''. Quanto a Marco Milanese,
il consigliere di Tremonti che si e' dimesso ieri, ''non e'
sospettato di aver collaborato alla fuga di notizie'' ha
aggiunto Lepore. Ma lui ''poteva sapere qualcosa che e' venuto
fuori nel confronto, abbastanza vivace, con il generale
Adinolfi''. Il quale, ha concluso il procuratore di Napoli, ''ha
respinto le accuse''.(ANSA).
P4: ASCIERTO, NON INFANGARE GUARDIA DI FINANZA
(ANSA) - ROMA, 27 GIU - ''La magistratura deve avere piu'
rispetto nei confronti delle Istituzioni delle Forze
dell'ordine. Non e' possibile infangare un'Istituzione come il
corpo della Guardia di finanza e gettarla nel frullatore
mediatico come in questo periodo''. Lo afferma Filippo Ascierto
(PdL).
''La Procura di Napoli - aggiunge - che non e' mai riuscita a
controllare fughe di notizie e intercettazioni, adesso indaga
sulla figura del Capo di Stato Maggiore della Gdf Michele
Adinolfi che da quasi 40 anni svolge il proprio servizio con
dedizione e assoluta serieta'. Da uomo delle Forze dell'ordine
sono vicino al generale Adinolfi, persona che stimo
personalmente, di grande competenza ed elevato spessore
professionale''.
''In questo momento - conclude - voglio esortarlo a
continuare con serenita' nella sua brillante attivita' svolta in
tutti questi anni avendo la certezza che presto i giudici
incaricati dell'inchiesta accerteranno l'assoluta estraneita'
del generale Adinolfi alle accuse contestate dalla Procura di
Napoli''. (ANSA).