RIVISITAZIONE LEGGE 121: OCCASIONE PER MODERNIZZARE IL PAESE RICONOSCENDO STRUMENTI DI TUTELA E TRASPARENZA AUTONOMI ED ESTERNI DALLE GERARCHIE MILITARI - di M.Dori, E.Taverna e D.Tisci
Il difficile momento che vive la Guardia di Finanza dopo lo scoppio della vicenda P4 e i presunti coinvolgimenti di altissimi livelli gerarchici del Corpo riporta l’attenzione sulla improcrastinabile esigenza di un profondo ripensamento dei sistemi di trasparenza e di tutela delle Forze di Polizia e specialmente di quelle a struttura militare: Carabinieri e Guardia di Finanza.
Il comunicato di oggi dei delegati del Cocer delle Fiamme Gialle Maurizio Dori, Eliseo Taverna e Daniele Tisci ha il merito di riportare l’attenzione su uno dei punti centrali: la creazione, come impone l’articolo 52 della Costituzione, di presidi democratici che siano interni alle amministrazioni militari e allo stesso tempo indipendenti e autonomi dalle gerarchie.
Siamo completamente d’accordo, perchà ©, a nostro avviso, IN ASSENZA DI TALI ESSENZIALI PRESIDI le istituzioni militari, ancor di più se svolgono anche compiti di polizia di sicurezza, polizia giudiziaria e polizia economico-finanziaria, SONO MENO AFFIDABILI, perchà © inevitabilmente autoreferenziali, nella migliore delle ipotesi, ed esposte al rischi di inquinamenti da parte di poteri esterni, nella peggiore.
Di seguito e in allegato, il comunicato dei tre delegati.
LA REDAZIONE DEL SITO
Comando Generale
della Guardia di Finanza
Consiglio Centrale di Rappresentanza
Rivisitazione Legge 121/81: un’occasione per rendere moderno il Paese.
La rivisitazione della Legge 121/81, annunciata dal Ministro Maroni, sia l’occasione per rivedere in chiave moderna la sicurezza del Paese senza tralasciare le condizioni professionali e di vita del personale delle Forze di Polizia ad ordinamento militare attraverso il riconoscimento di strumenti di trasparenza e tutela collettiva ed individuale, autonome ed esterne dalle Amministrazioni.
A trent’anni dalla Legge 121 sono profondamente mutati l’assetto economico e sociale del Paese, nonchà © lo spessore culturale degli operatori della sicurezza.
Finalmente, oggi sono disponibili tutti gli elementi per riformare in modo moderno, serio ed utile per la collettività la sicurezza del Paese, avendo riguardo anche alle condizioni di lavoro del personale delle Forze di Polizia ad ordinamento militare.
La politica, attraverso la “Commissione di studio per l’aggiornamento della Legge 121/81” ci dirà , al termine degli studi voluti dal Ministro Maroni, se abbiamo a disposizione anche l’ultimo ingrediente, ossia la capacita del Governo e/o del Parlamento - ovvero dell’attuale classe politica - di elevarsi al ruolo di “statista” per mettere in atto una riforma che esuli dall’interesse dei pochi a favore dell’interesse dei tanti.