"MIO FIGLIO TRA I PRIMISSIMI MA ESCLUSO DA CONCORSO GDF PER RINITE ALLERGICA, FORSE BISOGNAVA CONOSCERE BISIGNANI". OVVERO, IL PAESE DELLA P4 E DEI POTERI OCCULTI DOVE IL MERITO CONTA POCO O NIENTE (Lettera Venerdì di Repubblica e risposta di Serra)

sabato 02 luglio 2011


Il Venerdì di Repubblica - 01 luglio 2011

PER POSTA di MICHELE SERRA


IL PAESE DELLA P4 E DEI POTERI OCCULTI DOVE IL MERITO CONTA POCO O NIENTE

Caro Serra, mio figlio ha quasi diciannove anni, sta facendo la maturità  classica e io lo rivedo piccolo quando,come si dice a Napoli, lo crescevamo «con le mollichelle», cioè con dedizione, amore e sacrifici. Quest’anno lui, che bazzica internet come tutti i suoi coetanei, ha visto il bando di concorso per l’accademia ufficiali della Guardia di Finanza e ha voluto provare a partecipare. Lo accompagniamo a Bari, dodicimila concorrenti, ne debbono restare solo mille. Viene selezionato tra i mille. Allora deve sostenere la prova scritta, da mille devono rimare in gara solo trecento. Prova superata anche questa volta e non solo è fra i trecento, ma per il punteggio del tema si piazza tra i primi venti. Lo scoglio successivo sono le visite mediche per l’idoneità  fisica. Viene valutato sano sotto tutti i punti di vista psico-fisici, ma come tanti altri ragazzi è affetto (udite udite!) da rinite allergica, per dieci giorni all’anno deve prendere l’antistaminico. Dunque: non adatto nonostante il piazzamento e il merito... Poi leggo Repubblica, vedo che un tale Bisignani ha rapporti anche con gli alti papaveri della Guardia diFinanza. E mi sento una poveraccia: ho passato tanto tempo a dire a mio figlio che doveva studiare, a insegnargli i valori della vita, a parlargli di merito, mentre forse avrei dovuto fare in modo di conoscere Bisignani... 

(Lettera firmata)

Cara signora, la sua lettera, così semplice e limpida, è il riassunto perfetto dello stato d’animo di molti. La sensazione diffusa è che il merito, in questo Paese, non sia il motore della società . E in molti casi non valga neppure a tracciare i destini individuali: tanto da costringerci a concludere che non è democratica una società  dove un giovane non è padrone del proprio destino. Il cosiddetto caso P4 ha i suoi bravi risvolti giudiziari, ma soprattutto ha un devastante effetto su persone come lei (e come milioni di altri italiani) che temono di partecipare a una gara truccata, con l’ordine d’arrivo già  scritto, con centri di potere tanto occulto quanto sfrontato che hanno la possibilità  concreta di bocciare e promuovere persone, affari, indirizzi economici,decisioni politiche, disponendo delle speranze e della buona fede dei cittadini come di un risibile dettaglio. Conoscere qualcuno sembrerebbe la sola via, a leggere certe cronache. Magari qualcuno in grado di spiegare ai vertici della Guardia di Finanza che la rinite allergica (ne soffro da una vita intera) non è una menomazione, ma un piccolo e rimediabilissimo fastidio, non tale da azzoppare già  in partenza un ragazzo di valore. Non so nemmeno dire a lei e a suo figlio se questa situazione, prima o poi,avrà  termine. So di certo, però,che lei ha fatto benissimo a dire a suo figlio che sono lo studio e la ricerca del proprio valorea contare davvero nella vita.Non le spinte o i trucchi o i favori.Quando si fanno i bilanci personali(e prima o poi tutti siamo costretti a farli) sentirsi liberi, e protagonisti di un libero viaggio, è cosa che non ha prezzo. Suo figliolo ha certamente capito, e vedrà  che gliene renderà  merito. 

lapostadiserra@repubblica.it 


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