TANGENTI: GIP ALLA CAMERA, ARRESTO PER MILANESE. CORRUZIONE E RIVELAZIONE SEGRETO,COINVOLTI GDF'NON IDENTIFICATI'. TREMONTI A PM, 'HA STRETTI CONTATTI CON GDF. CORDATE NELLE FIAMME GIALLE IN VISTA NOMINA NUOVO COMANDANTE'.

venerdì 08 luglio 2011

TANGENTI: GIP ALLA CAMERA, ARRESTO PER MILANESE
CORRUZIONE E RIVELAZIONE SEGRETO,COINVOLTI GDF'NON IDENTIFICATI'
   (ANSA) - NAPOLI/ROMA, 7 LUG - Ordinanza di custodia cautelare
in carcere per il deputato del Pdl, Marco Mario Milanese. Il
provvedimento, firmato dal gip del Tribunale di Napoli Amalia
Primavera, su richiesta del pm Vincenzo Piscitelli, e' stato
trasmesso oggi alla Camera che sara' chiamata a pronunciarsi
sulla autorizzazione all'arresto. Le accuse contestate all'ex
ufficiale della Guardia di Finanza ed ex stretto collaboratore
del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, sono di corruzione,
rivelazione di segreto d'ufficio e associazione per delinquere.
   La misura cautelare e' conseguenza dello sviluppo delle
indagini su una serie di irregolarita' in cui fu coinvolto nei
mesi scorsi l'imprenditore Paolo Viscione, in relazione alle
attivita' delle sue societa', tra cui l'Arteinvest. Milanese,
''in concorso con ufficiali della Guardia di Finanza allo stato
non identificati'', avrebbe rivelato a Viscione (anch'egli
indagato e ora diventato il 'grande accusatore') notizie
riservate sulle indagini svolte dalla stessa Gdf sul suo conto e
sulle sue societa'. Tutto cio', violando i doveri d'ufficio
inerenti, prima, la sua funzione di aiutante di campo del
ministro dell'Economia e, poi, di consigliere politico dello
stesso ministro Tremonti, al quale avrebbe pagato l'affitto
dell'abitazione romana.
   In cambio di queste notizie, di interventi volti a
''rallentare'' le indagini (''ponendo in essere iniziative verso
gli organi e gli appartenenti alla Gdf delegati
all'investigazione'') e della promessa, alla fine, di
''sistemare positivamente ogni cosa'', si sarebbe fatto
consegnare da Viscione somme di denaro (secondo l'accusa almeno
450mila euro in contanti), ma anche orologi di valore, gioielli
e auto di lusso come una Ferrari Scaglietti e una Bentley, oltre
al pagamento di viaggi e soggiorni all'estero. Tra questi, un
capodanno a New York, con la sua compagna Manuela Bravi,
portavoce di Tremonti, all'Hotel Plaza dove avrebbero alloggiato
anche ''la Ferilli, De Sica e Cattaneo''.
   Gli agenti della Digos di Napoli hanno eseguito anche altre
due ordinanze agli arresti domiciliari: destinatari il sindaco
di Voghera, Carlo Barbieri, e il commercialista Guido Marchese,
anch'egli di Voghera, entrambi accusati di corruzione, in
concorso con Milanese. Questi, nella sua qualita' di consigliere
politico del ministro dell'Economia ''e da quest'ultimo delegato
alle iniziative di raccordo con la maggioranza parlamentare di
governo finalizzate all'individuazione dei nominativi da
segnalarsi nelle societa' controllate dallo stesso ministero'',
avrebbe prima promesso e poi assicurato l'attribuzione di nomine
e incarichi vari in cambio di ''somme di denaro e altre utilita'
in corso di preciso accertamento''.
   A questo riguardo l'attenzione degli investigatori e'
concentrata sulla vendita di alcuni immobili posseduti da
Milanese in Francia ad alcune persone, tra cui proprio Marchese
e Barbieri. ''Le numerose incongruenze relative a tale
compravendita - spiega la Procura - hanno consentito di ritenere
che Milanese avesse favorito l'attribuzione di incarichi per
Barbieri e Marchese in diverse societa' controllate dal
ministero dell'Economia''.
   In particolare la nomina di Marchese (che avrebbe corrisposto
somme ''non inferiori a centomila euro'') a componente del
collegio sindacale di Ansaldo Breda, Oto Melara, Ansaldo
Energia, Sogin e Sace e di Barbieri a consigliere di
amministrazione di Ferservizi spa, societa' controllata dalle
Ferrovie dello Stato.
   Gli investigatori intendono ora ''accertare i collegamenti
all'interno della Guardia di Finanza che hanno consentito a
Milanese di accedere a notizie coperte dal segreto di indagine
nonche' per ricostruire l'origine delle disponibilita'
economiche di Milanese ed altri connessi episodi corruttivi''.
   L'iniziativa della magistratura napoletana giunge
all'indomani dell'intervento davanti alla Giunta per le
autorizzazioni a procedere di Alfonso Papa, altro parlamentare
del Pdl per il quale gli inquirenti partenopei chiedono
l'arresto. ''La Procura di Napoli non guarda in faccia a
nessuno. Carabinieri, poliziotti, guardia di finanza, onorevoli
o magistrati sono tutti uguali'', ha detto il procuratore di
Napoli, Giovandomenico Lepore rispondendo alle domande dei
cronisti a margine di una conferenza stampa indetta per
illustrare i risultati di una operazione antidroga.
   ''Sono maturate contemporaneamente situazioni sulle quali
indagavamo da tempo - ha aggiunto Lepore riferendosi alle
richieste di arresto per Papa e Milanese - Non credo che la
Procura sara' attaccata e restera' isolata, forse ci sara' una
reazione. Saremo accusati di sollevare un polverone come e' gia'
stato fatto. Siamo qui pronti a replicare''.(ANSA).
 

MILANESE: TREMONTI A PM, 'HA STRETTI CONTATTI CON GDF'
   (ANSA) - ROMA, 7 LUG - Marco Milanese, deputato del Pdl per
il quale il gip di Napoli ha chiesto alla Camera
l'autorizzazione all'arresto in un'inchiesta per tangenti, e'
''tuttora in stretto contatto'' con i vertici della Guardia di
Finanza, Lo scrive lo stesso gip Amelia Primavera, riportando
quanto riferito dal ministro dell'economia Giulio Tremonti nel
corso di un interrogatorio, in qualita' di persona informata sui
fatti, avvenuto il 17 giugno scorso. (SEGUE)

MILANESE: TREMONTI A PM, 'HA STRETTI CONTATTI CON GDF' (2)
'CORDATE NELLE FIAMME GIALLE IN VISTA NOMINA NUOVO COMANDANTE'
   (ANSA) - ROMA, 7 LUG - In quell'interrogatorio - scrive il
gip - il ministro ha riferito dell' ''esistenza di 'cordate'''
all'interno della Guardia di Finanza ''costituitesi in vista
della prossima nomina del Comandante Generale, precisando come
alcuni rappresentanti di quel Corpo siano in stretto contatto
con il presidente del Consiglio'' Silvio Berlusconi.
   Ma soprattutto Tremonti ha riferito come ''Milanese - scrive
il gip - sia tuttora in stretto contatto con quei vertici,
avendo appreso dagli stessi quanto poi riferito al ministro ed
oggetto di un colloquio tra lo stesso ed il presidente del
Consiglio Berlusconi''.
   La circostante, dunque, che Milanese, ex colonnello delle
Fiamme Gialle, ''sia ancora oggi un punto di riferimento
all'interno della Guardia di Finanza, proprio per l'accertata
vicinanza al ministro Tremonti aggrava - a parere del gip - le
esigenze cautelari legate al pericolo di inquinamento
probatorio''.
 

P4: LA TELEFONATA BERLUSCONI-ADINOLFI E LE 'CORDATE' GDF

   (ANSA) - ROMA, 7 LUG - Gli inquirenti che indagano sulla P4
sono al lavoro da alcuni giorni su eventuali profili penali
riconducibili ad alcune 'cordate' che si sarebbero formate
all'interno della Guardia di Finanza in vista della nomina della
prossima del Comandante Generale delle Fiamme Gialle.
   In questo contesto - sempre secondo gli inquirenti -
assumerebbe rilievo la telefonata intercorsa poco meno di un
mese fa tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il
capo di stato maggiore della Guardia di Finanza, generale
Michele Adinolfi.
   La telefonata e' stata intercettata dagli investigatori ed e'
agli atti dell'inchiesta P4: intorno al suo contenuto si sarebbe
sviluppato il 17 giugno scorso una parte dell'interrogatorio del
ministro dell'Economia Giulio Tremonti, sentito in qualita' di
persona informata sui fatti.(ANSA).
 
P4: SENTITO TREMONTI, INTERCETTAZIONE PREMIER-ADINOLFI
   (ANSA) - NAPOLI, 7 LUG - Nell'ordinanza di custodia cautelare
in carcere emessa dal gip di Napoli a carico del deputato del
Pdl Mario Milanese e inviata alla Camera, spunta - secondo
quanto apprende l'ANSA - la notizia di un interrogatorio al
quale e' stato sottoposto alcune settimane fa il ministro dell'
Economia Giulio Tremonti, in qualita' di persona informata sui
fatti, dai pubblici ministeri napoletani Francesco Curcio e
Henry John Woodcock nell'inchiesta P4.
   Nell'ordinanza a carico di Milanese, vi e' inoltre un
riferimento ad una intercettazione telefonica, nell'ambito
dell'indagine P4, tra il premier Silvio Berlusconi e il capo di
stato maggiore della Guardia di Finanza, generale Michele
Adinolfi. Quest'ultimo e'  indagato nell'inchiesta P4 per
rivelazione di segreto e favoreggiamento. (SEGUE)

P4: SENTITO TREMONTI, INTERCETTAZIONE PREMIER-ADINOLFI (2)
   (ANSA) - NAPOLI, 7 LUG - I riferimenti all'interrogatorio di
Tremonti e all'intercettazione telefonica Berlusconi-generale
Adinolfi - conseguenza di uno scambio di informazione tra i
pubblici ministeri delle due inchieste - sono contenuti nella
parte di ordinanza nei confronti di Milanese nella quale il gip
fa riferimento alle esigenze cautelari ravvisate a carico del
parlamentare del Pdl e ritenute tali da determinare la decisione
di disporre la custodia in carcere dell'indagato.
   Tremonti - secondo quanto apprende l'ANSA - sarebbe stato
ascoltato a meta' dello scorso giugno da Curcio e Woodcock,
pochi giorni dopo la registrazione del colloquio telefonico tra
Berlusconi e il generale Adinolfi (il telefono di quest'ultimo
era sotto controllo). Al ministro dell'Economia sarebbe stata
fatta ascoltare la telefonata registrata (il contenuto e' al
momento sconosciuto) e Tremonti avrebbe ampiamente risposto alle
domande dei pm.
   L'interrogatorio di Tremonti e' stato depositato alcune
settimane fa tra gli atti posti a fondamento di alcune richieste
formulate al gip dai pm napoletani.
(ANSA).
 
 
P4: SENTITO TREMONTI, INTERCETTAZIONE PREMIER-ADINOLFI (3)
   (ANSA) - ROMA, 7 LUG - Dalla successiva lettura integrale
dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il deputato
Mario Milanese, pubblicata in serata tra gli atti della Camera,
emerge il riferimento esplicito da parte del gip
all'interrogatorio del ministro Tremonti, ''il quale - e'
scritto - sentito il 17 giugno 2011, ha riferito in merito
all'esistenza di 'cordate''' all'interno della Guardia di
Finanza, ''costituitesi in vista della prossima nomina del
Comandante Generale''.
   Non e', invece, esplicitamente riportato il riferimento alla
registrazione della conversazione telefonica tra il premier
Silvio Berlusconi e il capo di Stato maggiore della Guardia di
Finanza, generale Michele Adinolfi, che e' agli atti
dell'inchiesta P4, anche se e' stato lo stesso ministro Tremonti
- e' scritto nell'ordinanza - a riferire ai pm come ''alcuni
rappresentati'' della Guardia di Finanza ''siano in stretto
contatto con il presidente del Consiglio''.(ANSA).
 
MILANESE PAGAVA CASA A TREMONTI. MINISTRO, LA LASCIO
SENTITO DA PM. INTERCETTAZIONE BERLUSCONI-GENERALE GDF
   (ANSA) - ROMA, 7 LUG - Marco Milanese, prima aiutante di
campo del ministro dell'Economia Giulio Tremonti e poi
consigliere politico dello stesso Tremonti, si e' dimesso il 28
giugno scorso. Ma i suoi rapporti con Tremonti sarebbero ancora
cosi' forti da far pensare che egli possa inquinare le prove di
quell'inchiesta nella quale i magistrati napoletani vogliono
arrestarlo. Sospettano che Milanese abbia preso tangenti
assicurando nomine ed incarichi in societa' controllate dal
ministero dell'Economia. E anche i rapporti di Milanese con i
vertici della Guardia di Finanza non convincono i magistrati, i
quali ritengono che siano nate delle 'cordate' nelle Fiamme
Gialle in vista della prossima nomina del comandante generale.
Argomento del quale i pm titolari dell'inchiesta sulla P4 hanno
parlato il 17 giugno scorso proprio con il ministro Tremonti,
interrogato in qualita' di persona informata sui fatti dopo
l'intercettazione di una telefonata tra il presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi e il capo di stato maggiore della
Guardia di Finanza, generale Michele Adinolfi: oggetto - secondo
indiscrezioni - proprio i nuovi equilibri all'interno delle
Fiamme Gialle.
   Segno emblematico che il rapporto tra Tremonti e Milanese
sopravviva anche dopo le dimissioni del secondo dall'incarico
ricoperto in via XX settembre e' - secondo i magistrati - un
immobile di via Campo Marzio n. 24 che Tremonti occupa a Roma.
La casa - hanno accertato i magistrati - e' di proprieta' del
Pio Sodalizio dei Piceni, che l'ha data in affitto a Milanese,
il quale paga un canone di 8.500 euro al mese.
   ''La mia unica abitazione e' a Pavia - ha replicato Tremonti
- non ho mai avuto casa a Roma. Per le tre sere a settimana che
normalmente, da piu' di quindici anni, trascorro a Roma, ho
sempre avuto soluzioni temporanee, prevalentemente in albergo e
come ministro in caserma. Poi ho accettato l'offerta fattami
dall'on. Milanese, per l'utilizzo temporaneo di parte
dell'immobile nella sua piena disponibilita' e utilizzo. Apprese
oggi le notizie giudiziarie relative all'immobile - ha detto il
ministro - gia' da stasera per ovvi motivi di opportunita'
cambiero' sistemazione".
   Ma il gip di Napoli Amelia Primavera definisce
''assolutamente poco chiari'' i rapporti finanziari tra Tremonti
e Milanese e, a proposito della locazione dell'immobile, ne
spiega le ragione. ''Milanese paga mensilmente'' per quella casa
''un canone molto alto, il cui complessivo ammontare rispetto
alle rate gia' pagate  risulta di oltre centomila euro'';
aggiunge che un consulente, incaricato di verificare alcuni
conti, ''non ha rinvenuto'', a titolo di rimborso, ''assegni o
bonifici provenienti da Tremonti''. Quanto ad un assegno di
8.000 euro emesso dal ministro, nel febbraio 2008, in favore di
Milanese, esso - secondo il gip - ''attiene evidentemente ad
altra partita economica tra i due, essendo isolato nel tempo''
ed essendo stato emesso ''un anno prima della nascita del
rapporto contrattuale con il Pio Sodalizio dei Piceni''. ''Ne
discende - scrive il gip, parlando del pericolo di inquinamento
probatorio - la permanenza'', nonostante le dimissioni di
Milanese dalla carica di consigliere politico del ministro,
''uno stretto ed attuale rapporto fiduciario tra i due esponenti
politici che prescinde, evidentemente dal ruolo istituzionale
rivestito dal Milanese''.
   Poi c'e' il capitolo Guardia di Finanza. Marco Milanese e'
''tuttora in stretto contatto'' con i vertici delle Fiamme
Gialle, dice il gip Amelia Primavera, riportando quanto riferito
dal ministro dell'economia Giulio Tremonti nel corso di un
interrogatorio, in qualita' di persona informata sui
fatti, avvenuto il 17 giugno scorso nell'inchiesta sulla P4. In
quell'interrogatorio - scrive il gip - il ministro ha riferito
della ''esistenza di 'cordate''' all'interno della Guardia di
Finanza ''costituitesi in vista della prossima nomina del
Comandante Generale, precisando come alcuni rappresentanti di
quel Corpo siano in stretto contatto con il presidente del
Consiglio'' Silvio Berlusconi. Ma soprattutto Tremonti ha
riferito come 00Milanese - scrive il gip - sia tuttora in
stretto contatto con quei vertici''. Circostanza ancora piu'
allarmante allarmante - secondo il gip - anche per ''l'accertata
vicinanza'' di Milanese al ministro Tremonti.
(ANSA).

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