MILANESE: LE 'OPACITA' NELLA GDF, PM ALLARGANO INDAGINE - MATRIMONIO BRUNETTA: PROTESTANO POLIZIOTTI E CASSINTEGRATI
lunedì 11 luglio 2011
MILANESE: LE 'OPACITA' NELLA GDF, PM ALLARGANO INDAGINE
TESTA, MIA NOMINA DA TESORO. FS E ALITALIA, NO CONSULENZE
(ANSA) - ROMA, 10 LUG - ''Opacita''. ''Cordate''. Rapporti
diretti tra singoli ufficiali e massimi esponenti di governo.
Comportamenti che rischiano di minare la ''trasparenza e
l'attendibilita'' del Corpo. In attesa che la Camera si pronunci
sulla richiesta d'arresto per Marco Milanese - accusato di aver
ricevuto regali e denaro in cambio delle nomine nelle aziende
controllate dal ministero dell'economia - le indagini del pm
Vincenzo Piscitelli puntano dritto alla Guardia di Finanza.
In sostanza Piscitelli si e' imbattuto nello stesso scenario
che si sono trovati davanti i suoi colleghi Francesco Curcio e
Henry John Woodcock nell'ambito dell'indagine sulla P4: e'
dall'interno della Gdf che e' partita la fuga di notizie. Ed e'
in questa direzione dunque che nei prossimi giorni andranno gli
accertamenti dei magistrati napoletani: un ''approfondimento
d'indagine'' nei confronti di ''esponenti di vertice della Gdf
e/o con persone comunque gravitanti in posizione di
responsabilita' nell'ambiente specifico'' che, secondo il Gip
Amelia Primavera, e' necessario anche per un altro motivo. E
cioe' che le violazioni ai doveri d'ufficio non siano confinate
al solo caso Viscione, l'imprenditore che accusa Milanese.
L'ex consigliere del Pdl, scrive infatti il giudice, ''ha
strette e frequenti relazioni'' con i vertici della Gdf che gli
hanno consentito di ''accedere alle notizie coperte da segreto''
in un contesto ''verosimilmente piu' ampio di quello evidenziato
dai rapporti con il Viscione''. Le attivita' di indagine
dovranno quindi ''essere tese ad individuare gli esponenti che
hanno comunicato al Milanese o a persone a lui vicine le notizie
relative alle investigazioni e che hanno poi operato per
rallentare le indagini o manipolarne gli esiti, partecipando
probabilmente alla ripartizione delle somme corrisposte a tal
fine'' dagli imprenditori al parlamentare del Pdl.
E proprio quello dei soldi e' un altro filone d'indagine
definito interessante, soprattutto per quanto riguarda i conti
all'estero. Su cui secondo gli accertamenti sono transitati
''moltissimi bonifici'' provenienti da conti italiani di
Milanese. Nella relazione sull'analisi dei conti correnti del
parlamentare, il consulente del pm scrive che sono transitati
importi consistenti: quasi 6 milioni di euro in meno di 4 anni.
Ed indica anche alcune voci in entrata da societa' come Alitalia
(164mila euro), Ferrovie dello Stato (245mila euro), Rai
(130mila). Sia la compagnia aerea sia Ferrovie hanno pero'
smentito di aver dato a Milanese consulenze anche se Fs ha
confermato di aver elargito quella cifra ma per l'incarico di
Presidente dell'organismo di Vigilanza delle Fs rivestito da
Milanese fra il 2 dicembre 2004 e il 31 luglio 2008.
Ma per capire quale sia stato in questi anni il ruolo di
Milanese, e il suo rapporto con la Gdf, torna utile anche
un'intervista che l'ex responsabile della security di Telecom,
Giuliano Tavaroli, rilascio' a 'Repubblica' nel 2008. Tavoroli
racconta di quando l'allora Ad di Telecom Carlo Buora lo chiamo'
perche' ''Tremonti soffia ai banchieri che Telecom e' prossima
al fallimento''. E dunque era necessario al piu' presto un
incontro tra il ministro e Tronchetti. ''Decido di mettermi in
contatto con il capo della sua segreteria - disse Tavaroli al
quotidiano - un ufficiale della Gdf, Marco Milanese, che poi
lascera' le Fiamme Gialle per lavorare direttamente nello studio
di Tremonti. Contattare Milanese proprio lui e non altri, e' un
modo per dire a Tremonti: conosco i tuoi metodi, conosco il tuo
sistema, chi lo agisce e interpreta, da dove possono venire le
informazioni, vere o false, che possono danneggiare la mia
azienda. Non c'e' bisogno di molte parole. Quelle cose li' si
capiscono al volo nel nostro mondo''. E conclude: ''Tronchetti e
Tremonti si incontrano. I problemi si risolvono. Nessuno
parlera' piu' di fallimento con i banchieri''.
Dunque a sentire Tavaroli, gia' all'epoca del precedente
governo Berlusconi, Milanese aveva un ruolo tutt'altro che
marginale. Ruolo che viene confermato anche dagli interrogatori
di altri due personaggi finiti nell'inchiesta: Fabrizio Testa e
Gianni Sidoti. Il primo e' l'ex consigliere d'amministrazione
dell'Enav che fece da intermediario per la vendita della barca
di Milanese e che proprio per questo 'favore' - secondo gli
inquirenti - divenne presidente di Tecnosky; il secondo e' un
imprenditore amico di Paolo Viscione. Sentito il 13 dicembre dai
magistrati romani ''riferiva la propria nomina a componente del
Cda di Enav (cosi' come quella degli altri consiglieri) alla
lottizzazione politica, asserendo di esser stato nominato 'da
parte del ministero del Tesoro in una quota politica riferibile
alla destra sociale'''. E poi aggiunge: ''quello, deputato del
Pdl, era incaricato dal ministero del Tesoro per le nomine del
management delle societa' partecipate''. Una conferma che arriva
anche da Sidoti. ''Milanese fu determinante per quella nomina''.
(ANSA).
MATRIMONIO BRUNETTA: PROTESTANO POLIZIOTTI E CASSINTEGRATI
IN PIAZZA A RAVELLO SAGOME DI CARTONE AGENTI 'PUGNALATI'
(ANSA) - RAVELLO (SALERNO), 10 LUG - Una quindicina di
poliziotti aderenti al sindacato Coisp hanno fatto il loro
ingresso nella piazza del Duomo di Ravello dove alle 19.30
verra' celebrato il matrimonio del ministro della Funzione
pubblica Renato Brunetta. I poliziotti, una delegazione campana,
hanno esposto tra i tavolini dei bar della piazza, tre sagome a
grandezza naturale che riproducono poliziotti in divisa
accoltellati con la scritta ''ci hanno pugnalato alle spalle'' e
protestano contro i tagli al settore.
''Questo governo - ha detto il segretario regionale del
Coisp, Giuseppe Raimondi - continua a pugnalarci alle spalle con
i continui tagli orizzontali che apporta con evidenti danni per
la sicurezza dei cittadini. Facciamo gli auguri al nostro
ministro in particolare perche' si mostri piu' sensibile nei
confronti delle forze dell'ordine. Il nostro stipendio - ha
proseguito - di 1.200 euro e' troppo basso per subire ulteriori
tagli. Noi - ha concluso l'esponente del sindacato di polizia -
non gli diamo del cretino come ha fatto qualcun altro, ma gli
chiediamo di essere piu' sensibile nei nostri confronti''. Con i
poliziotti hanno portato la loro protesta in piazza anche alcuni
cassintegrati della Irisbus, azienda del gruppo Fiat-Iveco con
sede in Flumeri (Avellino) dove a causa dell'avvenuta cessione
dell'azienda ci sono 700 posti di lavoro a rischio. La piazza e'
stata transennata e i manifestanti sono tenuti a distanza di una
cinquantina di metri da Villa Rufolo dove e' previsto l'arrivo
degli sposi e dei numerosi ospiti e invitati vip. (ANSA).