MILANESE: PM CHIEDE TABULATI, NEL MIRINO 'TALPE' GDF. PM, ACQUISIRE TABULATI PER CAPIRE RAPPORTI CON GDF

martedì 12 luglio 2011

MILANESE: PM CHIEDE TABULATI, NEL MIRINO 'TALPE' GDF
RICHIESTA A CAMERA ANCHE PER CASSETTE, 'DENTRO BENI DELITTUOSI'
(ANSA) - ROMA, 11 LUG - ''Ricostruire i rapporti'' dell'on.
Marco Milanese con ''esponenti della Guardia di Finanza'': e'
questa la ragione per la quale il pubblico ministero di Napoli,
Vincenzo Piscitelli, ha chiesto alla Camera l'autorizzazione ad
acquisire i ''tabulati di utenze telefoniche'' in uso al
parlamentare. I rapporti tra le Fiamme Gialle e il deputato del
Pdl di cui e' stato chiesto l'arresto - a sua volta ufficiale
della Gdf in congedo (dal 2004), prima aiutante di campo e poi
stretto collaboratore del ministro Tremonti - sono del resto
diventati l'oggetto principale dell'inchiesta.
Un'inchiesta che sembra puntare piu' in alto rispetto ai
singoli episodi di corruzione e di rivelazione di segreto
d'ufficio contestati a Milanese nel capo d'imputazione. Non ci
sarebbe, insomma, soltanto il 'caso Viscione' (l'imprenditore
che avrebbe pagato per ottenere i favori di Milanese e che poi,
stufo, e' diventato il suo principale accusatore). Il deputato
indagato, scrive infatti lo stesso gip nell'ordinanza, ''ha
strette e frequenti relazioni'' con i vertici della Gdf che gli
hanno consentito di ''accedere alle notizie coperte da segreto''
in un contesto ''verosimilmente piu' ampio di quello evidenziato
dai rapporti con il Viscione''. Le attivita' di indagine
dovranno quindi ''essere tese ad individuare gli esponenti che
hanno comunicato al Milanese o a persone a lui vicine le notizie
relative alle investigazioni e che hanno poi operato per
rallentare le indagini o manipolarne gli esiti, partecipando
probabilmente alla ripartizione delle somme corrisposte a tal
fine'' dagli imprenditori al parlamentare del Pdl.
Ma non solo. I pm stanno anche indagando sulle presunte
''cordate'' all'interno del Corpo della Gdf, di cui ha parlato
il ministro Giulio Tremonti, sentito dagli inquirenti anche su
un colloquio intercettato (che gli e' stato fatto ascoltare) tra
il premier Silvio Berlusconi e il capo di Stato Maggiore della
Guardia di Finanza, Michele Adinolfi. Secondo Milanese sarebbe
stato proprio il generale Adinolfi - indagato per rivelazione di
segreto d'ufficio e favoreggiamento nell'ambito dell'inchiesta
sulla cosiddetta P4, che si intreccia con questa - a far
arrivare a Luigi Bisignani notizie dell'inchiesta della procura.
Particolare smentito con forza da Adinolfi, anche durante un
drammatico confronto con Milanese.
Proprio in questo contesto va letta la richiesta di
acquisizione dei tabulati di Milanese inoltrata dalla procura di
Napoli alla Camera: due numeri di cellulare, uno Wind e l'altro
Tim, intestati al Ministero dell'Economia e delle finanze, come
risulta da una nota della Digos di Napoli allegata alla
documentazione trasmessa a Montecitorio (nella quale si cita
anche l'utenza di Milanese presso la Camera dei deputati).
Nell' 'Ordine di esibizione e consegna' ai gestori Wind e Tim -
provvedimento sospeso in attesa del via libera della Camera - il
pm ritiene ''necessario'' ''acquisire i tabulati delle
comunicazioni in entrata e in uscita sulle utenze in uso
all'indagato Milanese Marco'' proprio ''al fine di ricostruire i
rapporti dallo stesso intrattenuti con esponenti della Guardia
di Finanza nel periodo 1 gennaio 2010-1 maggio 2011''.
Insieme ai tabulati, la procura di Napoli ha chiesto alla
Camera anche l'autorizzazione a perquisire alcune cassette di
sicurezza in uso a Milanese, che sono gia' state sequestrate
dagli inquirenti, ma non aperte. ''Vi e' fondato motivo di
ritenere che presso le cassette di sicurezza indicate...possano
trovarsi beni e valori di provenienza delittuosa''.
Nel 'decreto di sequestro preventivo' la procura ricorda che
''sono stati gia' accertati piu' episodi corruttivi posti in
essere dal Milanese''. Ma non solo: ''Sono state accertate -
prosegue Piscitelli - disponibilita' da parte del Milanese di
oggetti preziosi ricevuti in corrispettivo di accordi corruttivi
ed altri dei quali non e' confermata l'origine lecita
asseritamente attribuitagli''. L'obiettivo dei magistrati
napoletani e' indicato chiaramente: ''ricercare gli oggetti e i
valori compendio di reato'' ricevuti ''in corrispettivo di
accordi corruttivi'' e che, in quanto tali, ''vanno
sequestrati''. In attesa dell'autorizzazione, la procura di
Napoli ha in ogni caso disposto il sequestro delle cassette:
''vi e' il fondato motivo - scrive Piscitelli - che il Milanese
possa asportare quanto eventualmente ancora contenuto ... e
conseguentemente frustrare le finalita' della perquisizione'.
Nella 'Relazione sui rapporti bancari intrattenuti dal
Milanese' contenuta negli atti, il consulente Evelino Mancini
indica quattro cassette di sicurezza: due presso la sede del
Credito Artigiano a Milano in piazza San Fedele aperte entrambe
il 14 gennaio 2008; una presso la sede di Roma in via Marmorata,
aperta il 18 dicembre 2009 e una presso la 'Sede di Roma' aperta
il 31 luglio 2009. ''E' ovvio - scrive - che sarebbe anche
importante ispezionare le varie cassette di sicurezza''. (ANSA).

MILANESE: PM, ACQUISIRE TABULATI PER CAPIRE RAPPORTI CON GDF
(ANSA) - ROMA, 11 LUG - ''Ricostruire i rapporti'' dell'on.
Marco Milanese con ''esponenti della Guardia di Finanza'': e'
questa la ragione principale per la quale il pubblico ministero
di Napoli, Vincenzo Piscitelli, ha chiesto alla Camera
l'autorizzazione ad acquisire i ''tabulati di utenze
telefoniche'' in uso al parlamentare. (segue).

MILANESE: PM, ACQUISIRE TABULATI PER CAPIRE RAPPORTI CON GDF (2)
(ANSA) - ROMA, 11 LUG - Nel decreto inviato a Montecitorio,
il pubblico ministero sottolinea che ''nel corso delle indagini
si e' accertata la disponibilita' e l'uso di piu' utenze
cellulari in uso a Milanese'': si tratta, in particolare, di due
numeri di cellulare, uno Wind e l'altro Tim, intestati al
Ministero dell'Economia e delle finanze, secondo quanto si
evince da una nota della Digos di Napoli allegata alla
documentazione (nella quale si cita anche l'utenza di Milanese
presso la Camera dei deputati).
Nell' 'Ordine di esibizione e consegna' ai gestori Wind e Tim
dei tabulati telefonici - provvedimento sospeso in attesa del
via libera della Camera - il pm ritiene ''necessario''
''acquisire i tabulati delle comunicazioni in entrata e in
uscita sulle utenze in uso all'indagato Milanese Marco'' proprio
''al fine di ricostruire i rapporti dallo stesso intrattenuti
con esponenti della Guardia di Finanza nel periodo 1 gennaio
2010-1 maggio 2011''.
Secondo l'accusa, infatti, il deputato del Pdl avrebbe
commesso vari reati di corruzione ''in concorso con ufficiali
della Guardia di Finanza allo stato non identificati''. Ma non
solo. I pm stanno anche indagando sulle presunte ''cordate''
all'interno del Corpo della Gdf, di cui ha parlato il ministro
Giulio Tremonti sentito dagli inquirenti, e sulla fuga di
notizie che sarebbe partita sempre dalle Fiamme gialle.(ANSA).


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