SICUREZZA: IN CALO OMICIDI E RAPINE. SILP-CGIL, NO TRIONFALISMI SU ANDAMENTO REATI. NAPOLITANO, SICUREZZA PUBBLICA E' IMPERSONATA DAL MINISTRO - LA RUSSA, VIA MILITARI DA STAZIONE CENTRALE MILANO - MATRIMONIO BRUNETTA: SENATORI PD, MARONI RIFERISCA SU PS

martedì 12 luglio 2011

SICUREZZA: IN CALO OMICIDI E RAPINE; MARONI,LAVORO SQUADRA
RAPPORTO ICSA; IN AUMENTO NUMERO DONNE UCCISE, OLTRE 25% VITTIME
(AGGIORNA E SOSTITUISCE SERVIZIO DELLE 11:00)
(ANSA) - ROMA, 11 LUG - Diminuiscono gli omicidi, le rapine i
furti mentre la lotta alle mafie e soprattutto l'aggressione ai
loro patrimoni stanno dando risultati "positivi" e confermano
la "continuita' e l'efficacia" dell'azione dello Stato: dunque
negli ultimi anni le condizioni di sicurezza in Italia sono
"considerevolmente migliorate" tanto che "si potrebbe quasi
parlare di una vera e propria svolta 'silenziosa'".
Il 'Rapporto sulla criminalita' e la sicurezza in Italia -
2010', realizzato dalla Fondazione Icsa e presentato al Viminale
in occasione delle celebrazioni per i cento anni del palazzo che
ospita il ministero dell'Interno, fotografa e conferma quello
che tutti i vertici delle forze di polizia hanno ripetuto piu'
volte negli ultimi anni: la 'percezione' di insicurezza diffusa
in alcune zone del paese non trova riscontro nei dati reali. Il
risultato, si sottolinea nel rapporto (che si basa sull'analisi
dei dati relativi a diversi decenni) e' stato possibile grazie
alla sinergia tra i soggetti istituzionali coinvolti e alla
sempre piu' concreta partecipazione della societa' civile. ''I
lusinghieri risultati - conferma il ministro Maroni - sono il
frutto di un lavoro di squadra''. Ora l'obiettivo e' ''guardare
avanti'' proseguendo su quella che e' la strada gia' intrapresa
in questi anni: un modello di ''sicurezza partecipata che
coinvolga tutti gli attori che hanno un ruolo, con i sindaci in
prima fila''.
MENO OMICIDI MA UNA VITTIMA SU QUATTRO E' DONNA: "Sono
diminuiti gli omicidi e i furti - si legge nel rapporto - mentre
le rapine hanno subito un vero e proprio crollo. E alcuni reati
sono addirittura virtualmente scomparsi, come i sequestri di
persona". Nel 2009 in Italia si sono registrati 586 omicidi,
uno ogni centomila abitanti, un valore molto vicino allo 0,9%
che costituisce il valore piu' basso registrato nel nostro paese
tra il 1965-68 e tra il 1970-71. Il dato negativo, afferma il
rapporto, e' pero' rappresentato dall'aumento del numero delle
donne uccise: nel '91 erano solo l'11% delle vittime, oggi
superano il 25%: in pratica una vittima su quattro e' donna.
VIOLENZE SESSUALI: TOSCANA ED EMILIA IN TESTA: "Sebbene la
divisione centro-nord da una parte e sud e isole dall'altra
denoti una netta prevalenza dei reati violenti nel meridione -
rivela il rapporto - la violenza sessuale ne costituisce una
ferma eccezione". Sono infatti la Toscana e l'Emilia Romagna a
far registrare il tasso piu' elevato raggiungendo valori
superiori alle dieci violenze sessuali per centomila abitanti di
eta' superiore ai 14 anni. Nel 2009 il tasso piu' basso (5,1
violenze ogni centomila persone) lo ha fatto registrare il
Friuli Venezia Giulia. La Toscana e' anche la regione che ha il
tasso piu' elevato di denunce per stalking (13,2) anche se il
fenomeno appare relativamente piu' diffuso nel meridione.
MAFIE PUNTANO A ECONOMIA LEGALE, BENE CONTRASTO: Cosa Nostra,
Ndrangheta e Camorra rimangono organizzazioni criminali
"fortemente ancorate" al controllo del territorio d'origine.
Ma, avverte il rapporto, emerge "una sempre piu' marcata
proiezione ultraregionale attraverso differenziati modelli di
interazione e infiltrazione nei contesti socio economici".
Perche' "l'inquinamento dell'economia legale" consente ai clan
di avere "piena soggettivita'" sia in Italia che all'estero. A
fronte di cio', pero', lo Stato e' riuscito in questi anni ad
esercitare "un'azione di contrasto che consegna un bilancio
senz'altro positivo", mettendo in campo una "risposta
continuativa e massiccia alle pervasive attivita' delle
organizzazioni criminali". Il risultato e' che dal 2006 al 2009
sono stati catturati 8851 latitanti (40 di massima
pericolosita'), tra cui molti elementi di spicco delle cosche.
Altro elemento di "rilevante impatto" nella lotta alle mafie,
dice il rapporto, e' stato il contrasto ai loro patrimoni.
"Un'accelerazione a partire dal 2007 a testimonianza di
un'eccezionale continuita' ed efficacia del modello statale".
Dal 2005 al 2009 sono stati sequestrati beni per oltre 11
miliardi e confiscati beni per un valore superiore ai 2,5
miliardi. Il rapporto sottolinea pero' la necessita' di
intervenire con piu' efficacia nella distribuzione dei patrimoni
sequestrati e di risolvere quei "nuclei di criticita'" in
alcuni contesti e in alcune situazioni economico-professionali
"ad alto rischio di penetrazione mafiosa".
IMMIGRATI CLANDESTINI SI FERMANO CON ACCORDI: Il rapporto
conferma che i risultati ottenuti nel contrasto agli sbarchi nel
2009 e nel 2010 "e' in gran parte da attribuire alla promozione
di accordi bilaterali tra l'Italia e i paesi di provenienza e
transito" dei migranti. Quanto all'introduzione del reato di
clandestinita', introdotto a luglio del 2009, fino ad aprile
2010 sono stati 20mila i migranti denunciati.

SICUREZZA: SILP-CGIL, NO TRIONFALISMI SU ANDAMENTO REATI
SU MODIFICA LEGGE 121 GOVERNO ASCOLTI APPELLO NAPOLITANO
(ANSA) - ROMA, 11 LUG - Sull'andamento dei reati nel nostro
paese ''sono ingiustificati i toni trionfalistici del governo''.
E' quanto afferma il segretario del Silp-Cgil Claudio Giardullo
commentando il Rapporto sullo stato della sicurezza presentato
dalla Fondazione Icsa.
''Non ci sembrano giustificati i toni usati dal governo alla
luce di quanto sta emergendo sulla presenza delle mafie a Roma e
in diverse regioni del centro-nord - dice Giardullo - Dopo
un'interminabile discussione su uno strumento inutile e
pericoloso come le ronde, dopo il tentativo, ancora non cessato,
di annullare uno strumento fondamentale per il controllo di
legalita' come le intercettazioni, pensiamo che il governo
farebbe bene a investire seriamente nella sicurezza, anziche'
smantellare, manovra dopo manovra, il sistema delle forze di
polizia nel nostro paese''.
Il sindacato auspica poi che sulla riforma della legge 121,
la norma istitutiva della polizia, ''il Governo non faccia finta
di non sentire e ascolti il monito del presidente Napolitano
sull'esigenza di aggiornare alcuni aspetti della legge, senza
stravolgerne l'impianto''.(ANSA).

NAPOLITANO, SICUREZZA PUBBLICA E' IMPERSONATA DAL MINISTRO
A LIVELLO PROVINCIALE DA COMITATI E PREFETTI
(ANSA) - ROMA, 11 LUG - ''L'autorita' di pubblica sicurezza
e' impersonata dal ministro dell'Interno e, al livello
provinciale, dai prefetti e dai comitati provinciali per
l'ordine pubblico, e con lungimiranza, hanno realizzato il
coinvolgimento dei sindaci e delle istituzioni locali'', ha
detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al
Viminale, sottolineando che questi sono alcuni ''pilastri''
della legge sulla polizia di Stato del 1981, pilastri non devono
essere toccati dalla riforma di quella legge che e' in cantiere
e che il capo dello Stato ritiene opportuno per procedere ad una
revisione e aggiornamento dei contenuti.
Altri pilastri da mantenere, ha aggiunto Napolitano, sono
''il coordinamento effettivo di tutti gli organi di polizia
mantenendo la pluralita' delle forze di polizia e l'unitarieta'
della loro passione''.
La polizia italiana, ha detto il Capo dello Stato, ha ''una
impronta civile e democratica che e' stata rafforzata dalla
legge di riforma del 1981''. Di quella legge ha citato
l'articolo 24, quello che fissa i compiti della pubblica
sicurezza e mette al primo posto ''la tutela dell'esercizio
delle liberte e dei diritti dei cittadini''. ''Cio' che e'
scritto qui - ha commentato - e' in scritto in modo mirabile.
Quanto ai compiti della polizia forse ne puo' essere aggiunto
qualcuno, ma quelli fissati in questo articolo non vanno
toccati. Questa e' la polizia in Italia nonostante tendenze a
letture riduttive e denigratorie''.(ANSA).

SICUREZZA: LA RUSSA, VIA MILITARI DA STAZIONE CENTRALE MILANO
(ANSA) - MILANOA, 11 LUG - Se le pattuglie dei militari in
citta' ''non piacciono al sindaco di Milano, alla prossima
riunione proporro' a Maroni di accontentarlo e quindi di
ritirare le pattuglie nei luoghi piu' difficili come ad esempio
la stazione Centrale'': cosi' il ministro della Difesa Ignazio
La Russa, a margine di un incontro nel capoluogo lombardo,
ritorna sulla polemica a proposito dell'uso degli uomini in
mimetica sul territorio che lo ha visto contrapposto nei giorni
scorsi al primo cittadino Giuliano Pisapia.
''Non ho mai fatto polemica ma semmai ho solo fatto domande
insistenti - ha ricordato La Russa - e invece che risposte dal
sindaco ho avuto prese di posizioni ideologiche e
antimilitariste a prescindere da parte della sua maggioranza''.
Per questo motivo il titolare della Difesa ha espresso
l'intenzione di proporre al collega agli Interni di ritirare i
militari dalle strade meneghine, lasciandoli, come richiesto dal
sindaco, solo a difesa di obiettivi sensibili. Questo
significherebbe anche, come spiegato da La Russa, ''il ritiro
delle pattuglie dalla stazione Centrale, che non e' un obiettivo
sensibile e questi non li puo' scegliere Pisapia quali sono,
dove prima che arrivassero i militari i reati contro le donne ad
esempio erano all'ordine del giorno''. (ANSA).

MATRIMONIO BRUNETTA: SENATORI PD, MARONI RIFERISCA SU PS
(ANSA) - ROMA, 11 LUG - ''Usare donne e uomini della Polizia
come fossero comparse di un set cinematografico e' vergognoso e
rivela lo scarso rispetto del governo per le Forze dell'Ordine.
Nel momento in cui la politica ha il dovere di abbattere i suoi
costi, ci domandiamo a quale capitolo del bilancio dello Stato
si dovrebbero iscrivere i costi di questa bizzarra messa in
scena. Chiediamo al Ministro dell'interno Roberto Maroni di
rispondere al piu' presto in Senato sulla scandalosa messa in
scena cui Polizia e Forze dell'ordine sono state ieri costrette
nel corso del 'non' matrimonio del ministro Brunetta''. Lo
affermano i senatori del Pd Francesco Sanna e Marilena Adamo
annunciando un'interrogazione al Ministro Maroni in merito alla
notizia secondo cui le Forze dell'Ordine sarebbero state
mobilitate contro la protesta dei precari nonostante le nozze
del Ministro Brunetta fossero state anticipate e non vi fosse,
quindi, piu' alcuna necessita'.
''Il Ministro Maroni deve fare al piu' presto chiarezza su
quel che e' avvenuto ieri a Ravello. Deve spiegare, in
Parlamento, perche' le Forze dell'Ordine hanno preso parte al
teatrino messo in piedi da Brunetta e come e' stato possibile un
simile spreco di risorse umane ed economiche senza che si
ravvisasse alcuna necessita'. La sicurezza e' una questione
seria e spesso non sufficientemente garantita ai cittadini a
causa dell'inadeguatezza delle risorse economiche ad essa
destinate o per la carenza di personale specializzato''.
Concludono i senatori del Pd: ''Quel che e' accaduto ieri,
peraltro in una regione difficile come la Campania, deve essere
spiegato al piu' presto in Parlamento''. (ANSA).


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