MANOVRA: TECNICI SENATO, DECRETO DA SOLO NON BASTA A PAREGGIO. PER AZZERARE DEFICIT SERVE DELEGA, MA MANCA IL TESTO. DAL 2014 POSSIBILI TICKET SU RICOVERI. PARTITE IVA INATTIVE, 90 GIORNI PER CHIUDERE

martedì 12 luglio 2011

MANOVRA: TECNICI SENATO,DECRETO DA SOLO NON BASTA A PAREGGIO
PER AZZERARE DEFICIT SERVE DELEGA, MA MANCA IL TESTO
(ANSA) - ROMA, 11 LUG - Per raggiungere il pareggio di
Bilancio nel 2014 la manovra da sola non basta: lo sottolineano
i tecnici del Senato nella loro analisi del decreto di
aggiustamento dei Conti pubblici, lamentando il fatto che non si
conosce ancora il testo della delega da cui dovrebbero arrivare
gli altri fondi.
Il Servizio Bilancio di Palazzo Madama ricorda che
l'obiettivo di pareggio di Bilancio nel 2014 era contenuto del
Documento di Economia e Finanza. Viene poi fatta una analisi dei
dati macroeconomici tendenziali e quelli raggiunti con la
manovra.
''Nel biennio 2011-2012 - osservano i tecnici del Senato -
l'entita' limitata della manovra netta implicherebbe un saldo
sostanzialmente stabile allineato ai valori tendenziali (in
termini di PIL, -3,9 nel 2011 e -2,7 nel 2012), mentre nel 2013
e 2014 gli effetti del Decreto farebbero registrare un netto
miglioramento del saldo primario e dell'indebitamento netto.
Quest'ultimo scenderebbe al -1,6 nel 2013 e si posizionerebbe a
-1,2 per cento nel 2014. Il saldo primario migliorerebbe
progressivamente fino a raggiungere nel 2014 il 4,4 per cento''.
Dopo una serie di tabelle, il Dossier evidenzia che ''il
Decreto produce una parte significativa degli effetti finanziari
necessari ad allineare l'andamento tendenziale agli obiettivi
programmatici, ma che per gli esercizi 2013 e 2014 la manovra
non colma la distanza rispetto ai target indicati nel Documento
di Economia e Finanza''. Si ricorda poi che nel Comunicato
Stampa del 6 luglio 2011 il Ministero dell'economia ''indica che
l'azione di contenimento derivante dal decreto-legge in esame
verra' integrata dal disegno di legge delega, da cui deriveranno
2,2 miliardi nel 2013 e 14,7 miliardi nel 2014''. E' vero che il
Consiglio dei ministri ha approvato ''contestualmente al decreto
una delega per la riforma fiscale e assistenziale'', ma,
concludono i tecnici, ''il testo non e', ad oggi,
disponibile''.(ANSA).

MANOVRA: SANITA'; DAL 2014 POSSIBILI TICKET SU RICOVERI
(ANSA) - ROMA, 11 LUG - I nuovi ticket sanitari previsti dal
2014 dalla manovra economica potrebbero riguardare varie
prestazioni del Servizio sanitario nazionale (Ssn) tra le quali,
secondo quanto si apprende, anche i ricoveri ospedalieri
ordinari o in day hospital.
Nella manovra economica si fa infatti riferimento
all'introduzione di nuovi ticket sulle prestazioni sanitarie dal
2014: specificamente, secondo quanto si apprende da fonti
qualificate, i nuovi ticket potrebbero riguardare l'assistenza
farmaceutica ma anche altre prestazioni oggi non assoggettate a
ticket, come ad esempio i ricoveri ospedalieri ordinari o in day
hospital. I nuovi ticket potrebbero anche portare
all'inasprimento di ticket gia' vigenti, ad esempio
sull'assistenza specialistica ambulatoriale o sulle cure
termali.(segue).

MANOVRA: SANITA'; DAL 2014 POSSIBILI TICKET SU RICOVERI (2)
(ANSA) - ROMA, 11 LUG - La natura ''aggiuntiva'' dei nuovi
ticket implica che le Regioni che abbiano gia' introdotto
autonomamente un ticket su queste prestazioni (ad esempio, tutte
le Regioni con Piano di rientro hanno gia' introdotto ticket sui
farmaci, ma non solo loro) dovranno sommare tali nuovi ticket a
quelli gia' in vigore.
I nuovi ticket (definiti nel testo della manovra ''misure di
compartecipazione sull'assistenza farmaceutica e sulle altre
prestazioni erogate dal Ssn'') dovrebbero garantire il 40% dei
risparmi. Nella manovra si specifica tuttavia che ''le Regioni
possono adottare provvedimenti di riduzione delle predette
misure di compartecipazione, purche' assicurino comunque, con
misure alternative, l'equilibrio economico-finanziario''.(ANSA).

MANOVRA: PARTITE IVA INATTIVE, 90 GIORNI PER CHIUDERE
VADEMECUM AG.ENTRATE,CHI NON LO FA RISCHIA MULTA FINO 2.065 EURO
(ANSA) - ROMA, 11 LUG - Addio agevolato per i circa 2 milioni
di partite Iva non utilizzate, con sanzioni ridotte e un
percorso semplificato. I contribuenti che, pur essendo titolari
di una partita Iva, non presentano la relativa dichiarazione da
almeno tre anni oppure non svolgono alcuna attivita' hanno
novanta giorni per chiudere la propria posizione, pagando solo
una sanzione minima di 129 euro. L'Agenzia delle Entrate ha
diffuso le istruzioni per l'operazione che, prevista dal decreto
della manovra, portera' in cassa con la relativa sanatoria circa
80 milioni di euro.
Mettersi - spiega l'Agenzia - in regola e' facile: basta
pagare spontaneamente con il modello F24 ''elementi
identificativi'', indicando il codice tributo 8110, la partita
Iva da chiudere e l'anno di cessazione dell'attivita'. Chi non
si avvale di questa misura rischia una sanzione che puo'
arrivare fino a 2.065 euro. La posizione va regolarizzata entro
novanta giorni, calcolati a partire dal 6 luglio 2011, data di
entrata in vigore del decreto legge n. 98/2011. Va ricordato che
la norma di favore si applica a condizione che la violazione non
sia stata gia' contestata con atto portato a conoscenza del
contribuente.
Nel dettaglio, dunque, i titolari di partita Iva che, sebbene
obbligati, abbiano dimenticato di comunicare la cessazione della
propria attivita', entro i 30 giorni prescritti dalla norma -
articolo 35, comma 4, del Dpr 633/1972 - possono ora sanare la
violazione versando spontaneamente, entro novanta giorni dalla
data di entrata in vigore del decreto legge n. 98/2011, un
importo pari a 129 euro, somma che equivale al 25 per cento,
cioe' un quarto, della sanzione minima dovuta secondo la norma
vigente.
In pratica, per aderire alla norma di favore e' sufficiente
provvedere al versamento tramite F24, entro 90 giorni dalla data
di entrata in vigore della legge, dell'importo di 129 euro,
indicando il codice tributo 8110, la partita Iva da chiudere, e
l'anno di cessazione dell'attivita'. Nell'ottica della
semplificazione non e' necessario presentare anche la
dichiarazione di cessazione attivita', con il mod. AA7 (previsto
per i soggetti diversi dalle persone fisiche) od il mod. AA9
(previsto per le imprese individuali e lavoratori autonomi),
perche' la chiusura della partita Iva verra' effettuata
dall'Agenzia sulla base dei dati desunti dal modello F24
presentato.
Per i contribuenti che, benche' obbligati, hanno omesso di
presentare a suo tempo la dichiarazione di cessazione attivita'
e non colgono l'opportunita' che il decreto legge 98/2011 ora
concede, l'Agenzia puo' procedere alla chiusura d'ufficio della
partita Iva, irrogando nel contempo una sanzione fino al
massimo di 2.065 euro.(ANSA).


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