«PER FERMARE LA GUERRA NELLE FIAMME GIALLE SI TORNI AD AFFIDARE IL COMANDO A UN ESTERNO». (Intervista a Pier Ferdinando Casini sul Sole 24 Ore)

venerdì 15 luglio 2011


Il Sole 24 Ore – 15 luglio 2011 - Intervista a Pier Ferdinano Casini, leader UDC

L`INCENDIO NON E` SPENTO, ORA RESPONSABILITA`.

INCHIESTA SU MILANESE E GDF «Per fermare la guerra nelle Fiamme gialle si torni ad affidare il comando a un esterno»

UNA SCELTA OBBLIGATA «La manovra non ci piace, impoverisce le famiglie ma non potevamo spingere l`Italia nel baratro»

di Barbara Fiammeri

«II primo, imperdonabile errore sarebbe pensare che l'incendio sia spento». Torna alla metafora concui nei giorni scorsi spiegò il via libera dell'opposizione allo sprint per il varo di una manovra, che, anche se continua a non piacergli, rappresenta al momento l`unico estintore disponibile. Pier Ferdinando Casini è convinto che siamo ancora in stato di massima allerta e le parole pronunciate in mattinata da Giorgio Napolitano, la certezza del Capo dello Stato che «per il prossimo futuro occorreranno altre prove di coesione» ne sono la conferma. «Noi abbiamo allontanato il problema, che il Governo ha dimostrato di essere incapace di risolvere», ammonisce il leader dell`Udc, che lancia un avvertimento: «Se la maggioranza, passata la festa e gabbato lu santu, si rinchiude nell`autosufficienza allora la situazione è destinata a precipitare».

E la via d`uscita è il Governo di responsabilità  nazionale?

Guardiamo i fatti. Tre anni fa noi ci definimmo opposizione repubblicana. Una linea sulla quale poi si è fondata l`alleanza con il presidente Fini e gli amici del terzo Polo e sulla quale però ci sono oggi anche Bersani e Di Pietro, che hanno abbandonato la strada dell`antiberlusconismo ideologico.

Presidente lei nei giorni scorsi ha definito il premier superato, ma Berlusconi è sempre là , di fare passi indietro non ci pensa proprio e i numeri in Parlamento ogni volta gli danno ragione...

Ripeto: stiamo ai fatti. Venerdì è stato sferrato il primo attacco dei mercati all`Italia, lunedì c'è stato l`affondo, seguito dall`appello alla coesione di Napolitano a cui l`opposizione ha immediatamente risposto, dando il via libera ad approvare a tempo di record la manovra. In tutto questo Silvio Berlusconi risulta non pervenuto, se si esclude quella nota scritta in cui ha faticato a citare l`opposizione. In sintesi: formalmente il Governo c'è, ma se pensano di andare avanti con i numeri acquistati in Parlamento sarà  un`agonia per il governo e per l`Italia.

Ma non teme che, pur votando contro, aver consentito il varo di una manovra «sbagliata» possa produrre effetti negativi anche sui partiti dell`opposizione?

Prima c`è l`Italia e gli italiani, poi il resto. Se noi non avessimo scelto la strada della responsabilità , saremmo precipitati nel baratro. Noi non abbiamo fatto un favore a Berlusconi, abbiamo deciso di servire il Paese. Il giudizio su questa manovra resta profondamente negativo. La correzione dei conti è stata improvvisata. Ma soprattutto si è tagliato dove era più facile. Si è scelto ancora una volta il taglio lineare, che applicato alle agevolazioni fiscali non potrà  che produrre un effetto pesantemente regressivo. Questo significa che pagheranno le famiglie e i ceti più deboli in generale, che devono sopportare anche la diminuzione di servizi provocata dai mancati trasferimenti agli enti locali.
Avrebbe preferito la patrimoniale?
Noi siamo favorevoli a introdurre un contributo di solidarietà  dei redditi più alti. Crediamo che chi ha di più, i grandi patrimoni, i redditi alti, debba dare di più. E invece oggi i ricchi sono diventati sempre più ricchi e c'è una fascia di ceto medio, di famiglie che sta pericolosamente scivolando verso la povertà .

Cosa ne pensa della levata di scudi degli avvocati della maggioranza contro la liberalizzazione delle professioni?
In Italia gli ordini professionali hanno svolto un ruolo importante ma ritenere che si possa bloccare tutto in eterno in difesa di interessi corporativi è un errore enorme. La rivolta dei parlamentari, anche fossero dell`Udc, è sbagliata e autolesionista nonchà© contraria alla linea dell`Ue. Ma questo vale anche per la sinistra, che sul referendum sull`acqua è andata avanti con una campagna statalista di cui pagheranno le conseguenze i cittadini. Per non parlare degli attacchi al Berlusconi cementificatore e privatizzatore.

Non li condivide?

Magari il premier avesse avviato quell`opera di privatizzazioni e di infrastrutturazione promessa ma mai realizzata. Ero convinto che stavolta ce l`avrebbe fatta, visto che si era liberato di coloro che glielo impedivano ovvero Casini, l`Udc, e poi Fini. Non c`è solo la difesa degli ordini professionali ma anche degli interessi della cosiddetta casta ovvero di voi politici... Il taglio delle Province, l`accorpamento dei piccoli Comuni, la riduzione dei vitalizi parlamentari sono misure che andavano prese. Se la classe politica pensa di sopravvivere difendendo i privilegi di casta e le mele marce finirà  molto male.

Quanto pesa l`indebolimento di Tremonti nell`attacco speculativo?
Le superficialità  di Tremonti sono sotto gli occhi di tutti ma certo in questi mesi non è stato il ministro dell`Economia ad aumentare i rischi per il Paese: in presenza di un governo immobile, incapace di rilanciare l`economia, Tremonti ha fatto l`unica cosa - pur sbagliata nei contenuti - che ci ha permesso di restare in piedi.

Non crede che sia difficile per il ministro dell`Economia rimanere al suo posto, visto il coinvolgimento in un'inchiesta giudiziaria del suo ex braccio destro e di alcuni dei maggiori esponenti della Guardia di Finanza?

Come minimo occorre un sistema di controllo più chiaro e trasparente. E forse è il caso di ripensare anche la norma che consente a un componente interno al Corpo di accedere al vertice. Una riflessione che s`impone, alla luce di quanto sta emergendo sulle presunte guerre interne alle Fiamme gialle. Ma senza dimenticare che oggi alla guida della Gdf c`è il generale Nino Di Paolo, un autentico galantuomo.

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