ADINOLFI AL CONTRATTACCO: SONO STATO CALUNNIATO. PRONTA LA DENUNCIA PER MILANESE E SPAZIANTE (Il Messaggero)

sabato 16 luglio 2011



Il Messaggero – 16 luglio 2011

L'INCHIESTA
 

I legali del generale: pronta la denuncia per Milanese e Spaziante

ADINOLFI AL CONTRATTACCO: SONO STATO CALUNNIATO


P4, il Riesame conferma i domiciliaci per Bisignani

di Valentina Errante


ROMA - Resta ai domiciliari Luigi Bisignani. Il Tribunale del Riesame di Napoli ha confermato la misura cautelare per l'uomo chiave della P4, accusato di associazione per delinquere e violazione del segreto istruttorio. I giudici hanno bocciato anche le richieste dei legali del maresciallo dei carabinieri Enrico Lamonica, ancora latitante.
Intanto l'inchiesta milanese, con gli accertamenti su una presunta violazione del segreto istruttorio per l'annunciata perquisizione della Finanza a Mediolanum, apre un nuovo fronte nello scontro interno alla Gdf. Il capo di Stato maggiore Michele Adinolfi, indagato a Napoli come presunta talpa di Bisignani sulla base delle accuse del parlamentare Marco Milanese, sta valutando con il suo legale, Enzo Musco, l'ipotesi di denunciare per calunnia non soltanto Milanese, ma anche il generale Emilio Spaziante, comandante interregionale del Centro Italia. àˆ stato Milanese a indicare davanti ai pm napoletani Adinolfi come l'uomo che avrebbe annunciato la perquisizione in un'importante società , sostenendo poi di averlo appreso da Spaziante. E Spaziante, convocato dai pm, senza fare riferimento al collega, si è limitato a confermare la circostanza della fuga di notizie riferendo di un appunto trovato negli uffici di Mediolanum durante la perquisizione. Dal foglietto emergeva che il blitz era stato annunciato. Ma a verbale il generale ha raccontato di «una voce» e rinviato al colonnello Vincenzo Tomei, capo del nucleo tributario di Milano, responsabile delle verifiche fiscali. Veleni e accuse sulle quali l'avvocato Musco solleva dubbi: «Nessuno si chiede perchà© Spaziante, venuto a conoscenza di una violazione del segreto istruttorio, abbia preferito rivolgersi al braccio destro del ministro Tremonti invece di informare il Comando generale della Finanza o l'autorità  giudiziaria?».
I verbali di Napoli sono già  stati trasmessi a Milano. E nel clima avvelenato da accuse e sospetti è il procuratore Edmondo Bruti Liberati a intervenire per arginare lo scontro: «Non c'è alcun collegamento con l'indagine sulla P4, c'è un'indagine per una fuga di notizie». Ma soprattutto il numero uno dei pm milanesi sottolinea: «Abbiamo piena fiducia nella Guardia di Finanza di Milano. L'indagine, affidata al procuratore aggiunto Alfredo Robledo, è stata delegata al Nucleo Polizia Tributaria di Milano delle Fiamme gialle, lo stesso che ebbe ad effettuare a suo tempo la verifica, segnalando già  nel marzo scorso alcune criticità ». Quattro mesi fa Tomei aveva consegnato una relazione di servizio per denunciare che nel corso della verifica a Mediolanum era stato trovato un documento, una mail tra dipendenti, che si chiedevano come comportarsi quando fosse arrivata la Finanza.
A fornire argomenti per una possibile querela ad Adinolfi c'è anche la nota diffusa da Mediolanum, che precisa di non essere mai stata avvisata dell'ispezione e che la mail trovata dagli uomini delle fiamme gialle rientrava nella corrispondenza interna ufficiale. Secondo l'azienda si trattava della corrispondenza tra un dirigente della banca e il fiscalista, al quale si chiedevano domandava come procedere riguardo a una richiesta, «relativa a un accertamento finanziario nei confronti di un cliente , che la stessa Finanza aveva inviato telematicamente il 18 agosto. Il 15 settembre sarebbe anche arrivata la risposta. «La Banca - assicura Mediolanum - ha già  fornito alla procura adeguati chiarimenti». Ma le indagini sono ancora in corso. E sul fronte delle polemiche la tregua sembra lontana.
 

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