IL GIORNALISTA CARLO BONINI: UNO STATO MAGGIORE GDF CHE DECLINA IL VINCOLO DI FEDELTA' ALLA COSTITUZIONE IN VINCOLO DI FEDELTA' AL GOVERNO (da Repubblica Tv)

domenica 17 luglio 2011

Di seguito la trascrizione delle domande rivolte dalla giornalista di Repubblica Tv Annalisa Cuzzocrea al giornalista Carlo Bonini.

 Da http://tv.repubblica.it/palinsesto/2011-07-08/10249

 ANNALISA CUZZOCREA. Tu scrivevi che in questa storia è implicata la Guardia di finanza che secondo gli investigatori sarebbe addirittura divisa in due fazioni. E per un corpo dello Stato è già  un cosa pericolosa: una più fedele a Berlusconi e una più fedele a Tremonti. E queste fazioni naturalmente maneggiano informazioni, sono quelle che usava Milanese, sono quelle che usava Papa. Ma, nella Guardia di finanza, cosa succede? Nel senso, stanno investigando ovviamente, gli investigatori, i pm i gip, ma non c’è un’indagine interna? Non c’è un desiderio di fare chiarezza, pulizia di fronte a queste indagini?

 CARLO BONINI. Lo ha scritto in modo eccellente Scalfari ormai due settimane fa quando noi abbiamo affacciato le prime notizie che arrivavano dall’inchiesta P4 con l’iscrizione a registro degli indagati del capo di stato maggiore della Guardia di finanza, generale Adinolfi, indicato come il responsabile in questa fase della fuga di notizie, in quel caso, nella vicenda Bisignani. E cioè che la Guardia di finanza dai tempi dello scandalo dei petroli in poi è stata, forse anche per una ragione ovvia, perchà© è un apparato, una polizia molto specializzata, che, si può dire con una battuta, aggredisce gli affetti più cari dell’uomo, cioè il portafoglio…

ANNALISA CUZZOCREA … e poi indaga sui crimini dei colletti bianchi, che sono quelli legati al potere …

CARLO BONINI. Esattamente. Quindi è sempre stata una polizia molto corteggiata, ovviamente dal potere. Questo che in qualche modo è anche fisiologico nel tempo è diventato un problema genetico di quel corpo, che infatti non riesce ad autocorreggersi, da questo punto di vista. C’era stata una grande occasione appena due anni e mezzo, tre anni fa, la vicenda Speciale, anche questa probabilmente i nostri ascoltatori la ricorderanno bene, quando esattamente si posero e vennero poste queste questioni. E cioè di uno stato maggiore, di una testa del corpo, troppo rivolta, ormai definitivamente rivolta a creare un rapporto, a declinare il vincolo di fedeltà  alla costituzione al vincolo di fedeltà  al vincolo di governo, che evidentemente non è la stessa cosa. Problema che nella vicenda Speciale pose Visco, che era ministro subentrante rispetto a un quinquennio di centrodestra e che oggi, paradossalmente, nel suo verbale di interrogatorio pone il ministro Tremonti. Ma paradossalmente fino a un certo punto, visto che lo stesso Tremonti nell’interrogatorio del 17 giugno dice: sì ritengo che sia stata cosa buona dare alla Guardia di finanza un comandante generale che proviene dai ranghi della Guardia di finanza, però più volte mi è capitato di dire che i generali della Guardia di finanza dovrebbero frequentare di meno i salotti ed occuparsi di più delle consegne delle caserme. Ora, detto da un ministro dell’economia, che peraltro è il vertice politico-funzionale della Guardia di finanza, beh, detto soprattutto da un ministro esponente del centrodestra (quello che pensava Visco di questa cosa lo abbiamo visto ai tempi del caso Speciale) dimostra che questo problema è grande quanto un a casa. Ed è forse venuto il momento di affrontarlo, perchà© è evidente che si ripropone una situazione che non si è in alcun modo risolta.


Tua email:   Invia a: