MANOVRA: VERSO MODIFICHE RIFORMA GIUSTIZIA TRIBUTARIA - MISSIONI: CAFORIO (IDV), GOVERNO SENZA POLITICA ESTERA

venerdì 22 luglio 2011

MANOVRA: VERSO MODIFICHE RIFORMA GIUSTIZIA TRIBUTARIA
LEO(PDL) ANNUNCIA DECRETO CORRETTIVO IMMEDIATAMENTE DOPO RIENTRO
(ANSA) - ROMA, 21 LUG - Potrebbero arrivare entro l'estate
correttivi alla manovra per quanto riguarda il processo
tributario. Lo ha annunciato il deputato del Pdl e presidente
della commissione bicamerale sull'Anagrafe Tributaria, Maurizio
Leo, alla tavola rotonda ''Il riordino della Giustizia
Tributaria''.
''Un decreto correttivo e' sicuramente nelle intenzioni del
Governo - ha detto Leo - non so se riusciremo adesso o se sara'
immediatamente dopo il rientro. E' necessario correggere
anomalie evidenti che minacciano il sistema''. Tra gli elementi
al centro delle modifiche ci sono le incompatibilita' dei
giudici, ma anche l'istituto del reclamo e la disciplina delle
liti pendenti.(SEGUE).


MANOVRA: VERSO MODIFICHE RIFORMA GIUSTIZIA TRIBUTARIA (2)
LEO(PDL) ANNUNCIA DECRETO CORRETTIVO IMMEDIATAMENTE DOPO RIENTRO
(ANSA) - ROMA, 21 LUG - Sono a rischio di decadenza per
incompatibilita' circa 3 mila giudici tributari su
3.731, oltre il 75%, ''con la possibilita' di una totale
paralisi della giustizia tributaria per molti anni'', come ha
ricordato il consigliere del Consiglio di presidenza della
giustizia tributaria (Cpdp), Giorgio Fiorenza.
La volonta' di intervenire sul decreto legge ha riunito
rappresentanti della maggioranza, come Leo, e dell'opposizione
come Antonino Lo Presti (Fl) e Sandro Brandolini (Pd), dei
giudici fiscali, come la presidente del Cpdp Daniela Gobbi, dei
professionisti, come il presidente dell'Ordine dei
commercialisti di Roma Gerardo Longobardi, e dei consumatori,
come il presidente del Codacons Carlo Rienzi. Un loro documento
comune sara' inviato in serata alla Presidenza della Repubblica.
Li unisce l'intenzione di studiare entro fine dell'anno una
nuova normativa che consenta di rafforzare un sistema. Nel
merito di quali siano le modifiche necessarie, pero', le
posizioni sono diverse. I giudici tributari considerano
inammissibile un regime di incompatibilita' che esclude tutti
gli iscritti agli ordini professionali e ''richiede di
verificare le parentele dai bisnonni ai pronipoti'', come spiega
Gobbi. Mentre la maggioranza, per bocca di Leo, giudica ''fuor
di dubbio che si dovesse intervenire sulle incompatibilita',
anche se la sinergia tra il giudice togato e il professionista
apporta un valore aggiunto al processo tributario''.
L'opposizione, inoltre, contesta il ''condono mascherato per
le liti di valore inferiore ai 20 mila euro'', con le parole di
Baldassarri. E i consumatori temono che la riduzione dei giudici
non togati possa rendere i giudizi piu' severi per i
contribuenti. Nelle circa 250 mila cause del 2010, la pubblica
amministrazione ha vinto solo nel 41% dei casi.(ANSA).

MISSIONI: CAFORIO (IDV), GOVERNO SENZA POLITICA ESTERA
(ANSA) - ROMA, 21 LUG - ''Il Governo ha inserito nel decreto
proroga missioni tutto e il contrario di tutto: mentre siamo
chiamati ad esprimerci sull'impegno militare all'estero,
troviamo in questo canovaccio interventi costosi che distraggono
i fondi dall'impegno nelle missioni di cooperazione
internazionale e fanno slittare il voto dell'Aula''. Lo afferma
Giuseppe Caforio, capogruppo IdV in commissione Difesa al
Senato. ''Su quel minimo di contenuti omogenei che rimane nel
provvedimento, la spaccatura tra Pdl e Lega conferma - aggiunge
Caforio - un fatto gravissimo: l'esecutivo non e' in grado di
esprimere alcuna politica estera''.
''Nel decreto - sottolinea il senatore - sono stati inseriti
balzelli e tasse, tributi da assegnare al bilancio del Ministero
dei Trasporti, norme sulle commissioni di valutazione dei
vertici della Guardia di Finanza: tutto cio' non c'entra nulla
con la proroga delle missioni, la realta' e' che,
vergognosamente, la maggioranza non riesce a trovare alcun tipo
di sintesi sull'impegno dei nostri militari. La Lega si muove al
traino delle nostre posizioni, l'Italia dei Valori con coerenza
si e' sempre opposta all'intervento italiano in una missione di
guerra come quella afghana. Ora il Carroccio - conclude Caforio
- passi dalle parole roboanti ai fatti concreti e bocci il
decreto, altrimenti le clamorose prese di posizioni avranno lo
stesso effetto nullo di un raduno di Pontida''. (ANSA).


Tua email:   Invia a: