COBAR GDF E COIR GUARDIA COSTIERA SUL DISASTRO AMBIENTALE A TARANTO: A GRAVISSIMO RISCHIO LA SALUTE DI FINANZIERI E MARINAI, SI INTERVENGA IMMEDIATAMENTE - di Antonello Ciavarelli

mercoledì 27 luglio 2011

Di seguito, il comunicato diffuso oggi dal 1° Maresciallo Antonello CIAVARELLI, delegato Cocer Marina Militare, sulla gravissima situazione di Finanzieri e Marinai in servizio, in particolare, nella zona del porto di Taranto.

 

L’elevatissimo rischio di contrarre malattie gravi a causa degli agenti inquinanti è stata posta all’attenzione delle rispettive linee gerarchiche e dei Cocer con le due delibere allegate: una del Cobar della Guardia di finanza della Puglia, l’altra del Coir della Marina Militare.

 

Impressionanti le immagini dello stato dell’aria pubblicate dai media locali, che pure si allegano.

 

 

 

COMUNICATO DEL DELEGATO COCER MARINA

ANTONELLO CIAVARELLI

 

Disastro ambientale e sanitario a Taranto: sconcerto anche tra i militari

 

Taranto è probabilmente la città  italiana con la maggior densità  di cittadini militari. Ma è senza dubbio anche la città  più inquinata d’Europa e quella dalla quale viene prodotto il 90% della diossina italiana. Basta questo per creare sconcerto fra i militari che svolgono servizio a Taranto in particolare nell’area portuale, che è di fatto all’interno della zona industriale. I Consigli della Rappresentanza Militare a livello di Base della Guardia di Finanza e a livello nazionale della Guardia Costiera, attraverso specifiche delibere, hanno espresso “la loro preoccupazione per l’allarmante situazione ambientale” e le sue conseguenze.

 

I due Consigli di Rappresentanza chiedono ai loro rispettivi vertici, di avviare “indagini cliniche, nonchà© ambientali, più specifiche in modo tale da poter disporre di uno screaning sullo stato di salute dei militari che prestano servizio nell’ambito dell’area portuale”. In  particolare, sulla spinta della prima delibera della Guardia di Finanza, è intervenuto anche il Consiglio della  Rappresenta militare a livello nazionale della Guardia Costiera al fine di chiedere all’ARPA Puglia e Enti locali, attraverso i propri Vertici militari, il “monitoraggio in continuo” in merito alla presenza nell’aria dei pericolosi agenti cancerogeni. Il personale in servizio durante le notti, avverte un forte senso di bruciore agli occhi e alla gola. Solo per spirito di servizio i militari rimangono al proprio posto di lavoro e non ricorrono agli immediati accertamenti medici. Questo non vuol dire rimanere passivi. Gli orribili fumi  che si vedono e che si respirano, anche filmati e fotografati reperibili su internet e le strade di color rosso, non sono certo frutto dell’immaginazione. Questi militari sono esposti costantemente a rischio di inalazione anche delle polveri, scaricate giorno e notte, quale materia prima per il funzionamento degli altiforni dell’Ilva.

 

In considerazione che ormai da anni la questione si presenta sugli organi di informazione come un gravissimo caso ambientale e sanitario di portata nazionale, il personale della Guardia Costiera, in qualità  di “uomini di stato”, rivendica verso le Istituzioni il preciso diritto di sapere il livello di inquinamento presente nell’aria che si respira durante i servizi svolti.

 

I militari della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera di Taranto come tutti i loro colleghi italiani in divisa, sono educati a svolgere attività  di Polizia come “Forze” per proteggere i cittadini da chi commette atti di violenza, ciò fino all’estremo sacrificio. Anche in questo caso sono pronti a donare la propria vita, per difendere i cittadini, le loro famiglie e se stessi.

 

… .. . Ma come, da chi e da che cosa?

 

Eppure, qualcosa da cui difendersi e qualche modo per difendersi sicuramente ci sarà …..!

 

ANTONELLO CIAVARELLI

Delegato del Co.Ce.R.

antonellociavarelli@libero.it


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