MILANESE IL GIORNO PIU' LUNGO. SVELATI GLI OMISSIS (Il Messaggero)
giovedì 28 luglio 2011
Il Messaggero – 27 luglio 2011
L' I N C H I ESTA
Oggi alla Camera si discute sulla richiesta di arresto per il parlamentare
L' I N C H I ESTA
Oggi alla Camera si discute sulla richiesta di arresto per il parlamentare
MILANESE, IL GIORNO PIU' LUNGO
«IO, PERSEGUITATO DAI PM»
Tremonti pagava in contanti l'affitto per la casa»
Svelati gli omissis
di Massimo Martinelli
ROMA - Ostenta sicurezza e appare documentato. Marco Milanese si difende in ottanta pagine, che stamane presenterà ai membri della Giunta per le Autorizzazioni che deve decidere il suo destino giudiziario: se prendere la via di Poggioreale, come è accaduto ad Alfonso Papa la scorsa settimana, oppure se restare tra i banchi di Montecitorio.
Per convincerli Milanese sceglie di rispondere nel merito, ribattendo punto su punto alle dichiarazioni del suo principale accusatore, Paolo Viscione. Lo stesso che ai pm di Napoli aveva raccontato di avergli pagato orologi prestigiosi, viaggi a New York, persino un'Aston Martin e poi una Ferrari Scaglietti; il tutto in cambio del suo interessamento per bloccare le indagini che lo riguardavano. Milanese risponde a tono, nega di aver mai influito sulle nomine di Stato e chiarisce il dettaglio più suggestivo della sua vicenda giudiziaria: quella casa nel centro di Roma per la quale pagava un canone di affitto da ottomilacinquecento euro al mese, che in realtà era utilizzata dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Per Milanese è l'occasione per spiegare per la prima volta che «il ministro ha corrisposto, quale partecipazione all'affitto dell'immobile, a partire dalla seconda metà del 2008, la somma mensile di circa quattromila euro, corrispostemi settimanalmente». E ancora, che i lavori di ristrutturazione di quell'immobile di pregio che la procura ha valutato in duecentomila euro, in realtà sarebbero costati un quarto: cinquantamila euro.
Per il resto, la difesa dell'ormai ex consigliere politico del Tesoro impostata dai suoi avvocati Franco Coppi e Bruno La Rosa si avvita intorno alle accuse mosse da Viscione. Sarebbe stato lui a convincerlo a comprare la Ferrari, che pagò da solo. E anche la storia degli orologi è falsa, perchà © Viscione - dice Milanese - non è in grado nemmeno di indicarne marche e modelli. E ancora, la casa da un milione di euro comprata a Milano, che secondo la procura potrebbe essere stata pagata con soldi di origine sospetta. E che invece, spiega il parlamentare, «Ã¨ la trasparente operazione dell'acquisto della casa di mia figlia con i soldi provenienti dalla vendita della casa di Cannes e del cambio delle 1000 sterline». Insomma, Milanese si sente vittima di una persecuzione. E per sostenerlo evidenzia come la procura di Napoli lo accusi, da una parte, di fornire notizie agli indagati e, dall'altra, di frequentare i magistrati di rango per ottenere informazioni che lo riguardano. Il riferimento è ovviamente al pranzo con il procuratore Capaldo, in casa dell'avvocato Fischetti e alla presenza del ministro Tremonti: «Si pensi all'alchimia del magistrato il quale da una parte fa leva sui miei rapporti con gli alti vertici della Gdf per carpire notizie riservate, dall'altro invece intende sostenere che avrei bisogno di incontrare magistrati per carpirle». Piuttosto, Milanese invita i pm a fare luce su una conversazione intercettata tra Viscione e un altro imprenditore, in cui fanno riferimento ad un "magistrato" che avrebbe fornito loro notizie di carattere giudiziario. (...).
massimo.martinelli@ilmessaggero.it