INCHIESTA P4 E FUTURO DELLA GDF, INVITIAMO SOCI E SIMPATIZZANTI FICIESSE A LEGGERE L'IMPORTANTISSIMO RESOCONTO DEL COCER DEL CORPO SULLA VISITA DEL COMANDANTE GENERALE DI PAOLO DEL 21 LUGLIO 2011. DOMANI UN NOSTRO EDITORIALE
Di seguito e in allegato il resoconto analitico diffuso dal Cocer della Guardia di finanza sulla visita del Comandante Generale Nino Di Paolo del giorno 21 luglio 2011.
Si tratta di un documento di eccezionale importanza che ci sembra segni una svolta di rilievo per il Corpo e per il suo Personale, specialmente con riferimento a quanto si appreso dai media nelle scorse settimane sul caso della cosiddetta “inchiesta P4”.
Le sottolineature sono della Redazione del sito per evidenziare i passaggi che saranno oggetto di un apposito editoriale del direttore del sito che pubblicheremo domani.
RESOCONTO DELLA VISITA
DEL COMANDANTE GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA
GEN. NINO DI PAOLO
AL COCER DEL CORPO
Il 21 u.s. il Comandante Generale ha incontrato il Consiglio Centrale di rappresentanza al fine di informarlo sulle vicende che stanno riguardando alcune figure di vertice del Corpo.
Il Comandante, innovando la prassi sin qui seguita nei rapporti fra l’Autorità  di vertice e il Consiglio, si è recato presso la sede dell’Organismo e vi si è trattenuto per oltre sette ore, volendo così instaurare un confronto ampio e adeguato rispetto alla rilevanza del tema in discussione.
In apertura del dibattito il Consiglio ha rappresentato la domanda di chiarimenti che viene dal personale con riguardo alle notizie via via diffuse dagli organi di informazione. Su questo punto si è preso atto che il coinvolgimento di alcuni generali in ordine alla possibile violazione del segreto sulle indagini deriva dalle dichiarazioni rese da persone indagate. Si tratta, indubbiamente, di una vicenda molto complessa che però non deve essere utilizzata in alcun modo per denigrare l’Istituzione e soprattutto le tante persone che con estremo senso dello Stato quotidianamente vi lavorano e che nulla hanno a che fare con i fatti contestati. Non è competenza del Comandante o del Consiglio entrare nel merito, le eventuali responsabilità  dei singoli dovranno essere accertate in sede giudiziaria dalla magistratura. Nel contempo, è indubbio che tutti continueranno a lavorare con il massimo impegno, come hanno sempre fatto, coscienti del proprio ruolo.
Di seguito, il Comandante ha illustrato i provvedimenti di impiego disposti con riferimento ai generali di corpo d’armata precisando che la manovra ha seguito una logica equilibrata, nel rispetto del quadro giuridico di riferimento. La stessa, dunque, nel rispondere ad un’effettiva esigenza di mobilità  , tiene conto del contesto che si è venuto a determinare, pone l’Amministrazione in condizione di poter bene operare e sarebbe assolutamente sbagliata la posizione di chi volesse leggerla come una preventiva azione sanzionatoria.
Il Comandante ha poi evidenziato come la fissazione di specifici criteri di impiego per i dirigenti sia ben più importante, in un’ottica generale, dei singoli provvedimenti. Questi criteri consistono nel fatto che chi ha comandato un nucleo di polizia tributaria, un comando provinciale o un comando regionale non potrà  assumere l’incarico superiore alla stessa sede.
Al riguardo, il Consiglio ha:
· preso atto dei provvedimenti d’impiego e dei criteri fissati per il futuro;
· ribadito l’assoluta necessità  che tutti i provvedimenti che vengono assunti nei confronti del personale devono sempre rispondere ad un criterio di equilibrio ed equità  a prescindere dal grado rivestito dalle persone che ne sono destinatarie.
Sempre in ordine a quanto appreso dalla stampa, il Consiglio ha rappresentato l’esigenza di verificare l’eventuale sussistenza di anomalie nell’utilizzo delle foresterie e dei mezzi del Corpo. In proposito, il Comandante ha reso noto di avere già  diramato ordini, richiamando anche l’assoluto rispetto delle disposizioni in vigore. Il Consiglio ha anche rammentato l’opportunità  di verificare l’attualità  dell’impiego di personale del Corpo posto a disposizione di Autorità  o Enti esterni.
Successivamente ci si è soffermati sul più generale tema della ripetitività  di alcune situazioni che oscurano l’immagine del Corpo, condividendo la visione per cui l’espletamento dei compiti istituzionali porta naturalmente a sviluppare attività  che incidono su importanti interessi e che possono giungere anche a investire i rapporti fra politica ed economia, così come continuamente avviene per importanti indagini delegate dalla magistratura. In questa prospettiva, il Consiglio ha fatto notare come non di rado le criticità  che l’Amministrazione si trova ad affrontare siano il riflesso di contrasti che si sviluppano in ambito politico e che finiscono per riverberare i loro effetti anche sul Corpo. Con riguardo al profilo interno, in considerazione dell’intervenuta riforma sulla nomina del Comandante Generale, il Consiglio ha espresso l’auspicio che le legittime aspirazioni a rivestire il grado vertice possano dispiegarsi correttamente, in modo da evitare ogni forma di strumentalizzazione o speculazione che possa compromettere quello che sicuramente deve essere considerato come un importante passo in avanti per l’evoluzione dell’Istituzione.
Altresì, il Consiglio ha richiamato la necessità  che siano costantemente assicurate corrette relazioni istituzionali fra l’Amministrazione, il Cocer e l’Autorità  politica, che si svolgano nelle sedi e con gli interlocutori previsti, secondo una tempistica adeguata rispetto alla risoluzione dei problemi da affrontare, evitando, come in passato, situazioni che non hanno permesso il dispiegarsi di un confronto aperto e costruttivo.
Infine, il Consiglio ha posto la necessità  , nell’interesse dei singoli e dell’Amministrazione, di rivedere in senso attuale le forme di tutela degli interessi del personale. In particolare, ha ribadito la validità  delle posizioni espresse in modo unanime da tutti i rappresentanti nel corso dell’assise plenaria de L’Aquila del 2008 che, come noto, prevede l’introduzione di organismi esterni ed autonomi dall’Amministrazione. Inoltre, ha preannunciato che porterà  con forza tali tematiche nell’ambito dei lavori della commissione nominata dal Ministro Maroni per studiare le ipotesi di riforma della legge n. 121/1981. Sul punto, il Consiglio ha chiesto al Comandante di sostenere tale posizione. Al riguardo, nel prendere atto della richiesta il Comandante si è dimostrato disponibile ad aprire un confronto sul piano tecnico. Il Consiglio ha ulteriormente ribadito che la messa a punto di un moderno ed efficace sistema di tutele può significativamente contribuire a innalzare il livello di trasparenza e quindi a prevenire ed affrontare situazioni di criticità  come quella attuale.
Di seguito all’incontro, il Consiglio ha sviluppato un’approfondita analisi delle risultanze emerse al termine della quale è giunto alla conclusione che, al di là  delle iniziative già  attuate, è opportuno avviare una più ampia riflessione per affrontare nel suo insieme la complessità  del sistema e pervenire a definire linee evolutive organiche, capaci di fornire risposte innovative per migliorare ulteriormente la capacità  dell’organizzazione di corrispondere alle esigenze dei cittadini e dei finanzieri.
I nodi da affrontare - tra i quali si possono elencare l’impiego, l’avanzamento, la mobilità  , la riforma degli strumenti di tutela del personale - sono sicuramente complessi anche per la presenza di vincoli giuridici e rigidità  organizzative. Peraltro, è un percorso già  seguito in passato in altri momenti di criticità  , ma che sicuramente ha contribuito a far evolvere l’Istituzione.
In questo contesto, il Consiglio ritiene decisivo continuare nello spirito di confronto avviato con l’incontro con il Comandante Generale, coinvolgendo anche l’Autorità  politica di riferimento e ascoltando tutto il personale. A tal riguardo, per supportare adeguatamente il processo decisionale, il Consiglio richiede l’attivazione di forme dirette di consultazione dello stesso, ricorrendo, come in passato, anche alla somministrazione di questionari.
Il presente documento viene approvato all’unanimità  (11 votanti) in data 27 luglio 2011.
IL COCER DELLA GUARDIA DI FINANZA