CORRIERE.IT: "TERRORISMO, SCOPERTA POLIZIA PARALLELA. LA STRUTTURA TROVATA INDAGANDO SU QUATTROCCHI. COINVOLTI DECINE DI AGENTI DELLE FORZE DELL'ORDINE"

giovedì 30 giugno 2005

Indagini della Procura di Genova in nove regioni. Al vertice della struttura, detta Dssa, Saya e Sindoca: arrestati.

GENOVA - Aver creato all'interno del Dipartimento studi strategici antiterrorismo (Dssa) una sorta di «polizia» parallela nel settore della lotta al terrorismo: questa l'ipotesi di reato che ha portato la Digos della questura di Genova ad arrestare due persone e a compiere nelle prime ore di venerdì oltre 25 perquisizioni in dieci regioni. Gli indagati sono 24, di cui dodici appartenenti a forze dell'ordine. Gaetano Saya e Riccardo Sindoca, presunti capi della Dssa e personaggi legati alla massoneria, alla destra extraparlamentare e ai servizi segreti, sono stati posti agli arresti domiciliari: il primo a Firenze e il secondo a Pavia.

Alla scoperta della struttura si è arrivati nell'ambito delle indagini sulla morte di Fabrizio Quattrocchi, la guardia del corpo uccisa in Iraq nel 2004. Il procuratore capo Giuseppe Lalla, il questore Salvatore Presenti e il capo della Digos di Genova Giuseppe Gonan hanno escluso qualsiasi coinvolgimento di Quattrocchi nella Dssa, nonostante quanto scritto nel maggio scorso da un periodico. Sono state escluse anche connessioni politiche con la vicenda. È probabile che anche il nome di Quattrocchi sia stato adoperato dall'organizzazione per accreditarsi come servizio segreto parallelo. Indagando sul fenomeno delle body guard operanti all'estero, gli agenti diretti da Gonan si sono imbattuti nelle investigazioni illegali della Dssa: pedinamenti, indagini, uso illecito di distintivi e di palette in uso alle forze dell'ordine. Con la complicità degli appartenenti alle forze dell'ordine venivano anche attinte notizie riservate dalle banche dati interne.

Non sono emerse sinora attività eversive in senso stretto della Dssa, ma l'impressione è che obiettivo dell'inchiesta della questura di Genova sia stato anche quello di prevenire ulteriori deviazioni dell'organizzazione, nonché di fare pulizia tra gli appartenenti alle forze dell'ordine coinvolti, forse in buona fede, dai falsi agenti segreti.
A Saya e Sindoca sono stati contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata all'usurpazione di funzioni pubbliche in materia di prevenzione e repressione dei reati. In sostanza, gli inquirenti ritengono che lo scopo della Dssa (non riconosciuta legalmente) fosse quello di usufruire di finanziamenti da parte di organismi nazionali e internazionali.

Quattro carabine, pistole elettriche, un coltello, sciabole e un machete, oltre a decine di kit di sopravvivenza, tesserini, placche di riconoscimento e palette. È quanto ritrovato dagli uomini della Digos di Firenze nel corso delle sette perquisizioni effettuate nel capoluogo toscano nei confronti di altrettanti presunti appartenenti al Dssa, il Dipartimento di studi strategici antiterrorismo al centro di un'inchiesta della procura di Genova. Fra i sette perquisiti anche Gaetano Saya, finito agli arresti domiciliari nella sua abitazione vicina al centro di Firenze e in cui, secondo accertamenti della polizia, si sarebbero svolte periodicamente le riunioni del Dssa. Nell'elenco dei perquisiti a Firenze figurano un sottufficiale della guardia di finanza in servizio nel capoluogo toscano, due agenti della polizia penitenziaria e tre civili fra i quali un imprenditore e un intermediatore di affari.
Nel proprio sito internet (oscurato pochi minuti dopo la diffusione della notizia degli arresti), la Dssa così si definisce: «Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo istituito come Ente di Diritto Pubblico dalle Interforze di Polizia della Repubblica Italiana, offre un supporto d’indagine e ricerca, altamente specialistico, per tutti coloro che appartengono a organizzazioni potenzialmente a rischio di aggressione da parte del terrorismo».
A Saya e Sindoca sono stati contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata all'usurpazione di funzioni pubbliche in materia di prevenzione e repressione dei reati. In sostanza, gli inquirenti ritengono che lo scopo della Dssa (non riconosciuta legalmente) fosse quello di usufruire di finanziamenti da parte di organismi nazionali e internazionali.

Gaetano Saya e Riccardo Sindoca risultano, tra l'altro fondatori di un'organizzazione politica denominata Destra Nazionale - Nuovo Msi ed ex appartenenti, a loro dire, all'organizzazione Gladio. Sul sito internet del movimento politico si legge che «il male sceso tra noi trova in uomini come George Bush in America Gaetano Saya in Italia un baluardo inespugnabile. Uomini timorati di Dio, uomini duri e puri che illuminati per volontà Divina, sono scesi nella valle oscura della morte per difendere la Fede Giudeo Cristiana e l'Occidente. Il bene che questi uomini rappresentano sconfiggerà l'Anticristo. Dio è con loro». Nel sito Saya afferma di essere stato iscritto alla massoneria in una loggia riservata (la P2) e inoltre nel novembre 1997 di essere stato «citato come principale teste d'accusa della procura della Repubblica di Palermo nel processo contro Giulio Andreotti», dove ha accusato «Andreotti di essere il mandante dell'omicidio del generale Dalla Chiesa; verità rivelatagli dal generale e amico fraterno Giuseppe Santovito» (piduista direttore allora dei servizi segreti deviati del Sismi).
01 luglio 2005

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