TREMONTI SPIATO? AL VIA INCHIESTA,MINISTRO SARA' SENTITO. FASCICOLO SENZA IPOTESI REATO, LO SEGUIRA' PROCURATORE ROMA. MILANESE, AULA DECIDE SU TABULATI E CASSETTE.

martedì 02 agosto 2011

TREMONTI SPIATO? AL VIA INCHIESTA,MINISTRO SARA' SENTITO
FASCICOLO SENZA IPOTESI REATO, LO SEGUIRA' PROCURATORE ROMA
(Di Francesco Tamburro)
(ANSA) - ROMA, 1 AGO - La cartellina e' stata aperta in
mattinata. ''Atti relativi a'' l'intestazione, che sottintende
l'assenza, per il momento, di ipotesi di reato. Il caso
sollevato dalle dichiarazioni del ministro dell'Economia Giulio
Tremonti (''ho avuto la sensazione di essere spiato,
controllato, pedinato'') approda ufficialmente a piazzale
Clodio.
Il procuratore Giovanni Ferrara ha deciso di seguire
personalmente il caso. Il fascicolo e' ora costituito dagli
articoli di stampa nei quali sono riportate le parole di
Tremonti. Il primo passo degli accertamenti sara' rappresentato
dalla convocazione del titolare del dicastero di via XX
settembre per spiegare il senso delle sue dichiarazioni fatte
nei giorni scorsi, quando e' intervenuto a proposito della sua
presenza nella prestigiosa abitazione (200 metri quadri) di via
del Campo Marzio, nel centro di Roma, affittata dall'ex braccio
destro Marco Milanese e per la quale sarebbe stato pagato un
affitto di 8.500 euro mensili.
Non e' invece programmata, secondo quanto trapelato in
ambienti giudiziari, l'audizione degli uomini della scorta del
ministro Tremonti.
Il tutto ha preso spunto dal colloquio dell'esponente di
governo con alcuni organi di informazione. ''Lo riconosco - ha
dichiarato a proposito della sua presenza in quell'immobile -
ho fatto una stupidata. E di questo mi rammarico e mi assumo
tutte le responsabilita'. In quella casa non ci sono andato per
banale leggerezza, il fatto e' che prima ero in caserma, ma non
mi sentivo piu' tranquillo''.
L'indomani Tremonti e' tornato sull'argomento per
sottolineare la ''profonda stima e fiducia nella scorta della
Guardia di Finanza'' che lo segue da tanti anni. Sentimenti - ha
aggiunto - per la Guardia di Finanza ''a partire dal suo
comandante generale''. Poi, in vista dell'imminente apertura di
un fascicolo processuale da parte della procura di Roma, ha
sottolineato: ''Tutto quanto a mia conoscenza l'ho rappresentato
alcune settimane fa alla magistratura. Lo confermo. Il resto
sono state ipotesi e forzature giornalistiche''. In malafede,
per il ministro, e' chi, a proposito della vicenda, ha parlato
di ''evasione fiscale''. ''Questa accusa - sono state le sue
parole - non la posso accettare. Sono in grado di dimostrare in
modo tecnicamente indiscutibile l'assoluta regolarita' del mio
comportamento e del mio contributo alle spese di
quell'affitto''. (ANSA).

MILANESE, DOMANI AULA DECIDE SU TABULATI E CASSETTE
SI PRONUNCIA ANCHE SU INTERCETTAZIONI VERDINI;RIPENSAMENTO LEGA
(di Anna Laura Bussa)
(ANSA) - ROMA, 1 AGO - L'Aula di Montecitorio domani dovra'
esprimersi sul caso di Marco Milanese e su quello di Denis
Verdini. Per quanto riguarda l'ex braccio destro di Tremonti, i
deputati dovranno pronunciarsi sulla decisione presa il 28
luglio all' unanimita' dalla Giunta per le Autorizzazioni della
Camera di dire 'si' all' utilizzo dei tabulati telefonici e
all'apertura delle cassette di sicurezza sequestrate al
deputato. Del coordinatore del Pdl si dovra' decidere invece se
dire si' o no alla richiesta di usare le intercettazioni
telefoniche che lo riguardano: quelle effettuate nell'ambito
delle indagini sul G8 e gli appalti post-terremoto dell'Aquila.
La Giunta, per Verdini, ha detto 'no' ai magistrati.
Sul voto di domani non dovrebbero esserci sorprese.
L' Assemblea, secondo quanto si apprende, dovrebbe rispettare
il duplice verdetto della Giunta e dire 'si' per Milanese e 'no'
su Verdini. Eppure il capogruppo della Lega, Marco Reguzzoni,
sul punto, il 12 luglio scorso, era stato chiarissimo: ''Da
questo momento in poi'', aveva detto alla vigilia del voto su
Alfonso Papa, il deputato del Pdl ora agli arresti a Poggio
Reale, ''votera' sempre 'si' ad ogni richiesta che verra'
avanzata dai magistrati alla Camera per l'uso delle
intercettazioni o per tutto cio' che riguarda la fase delle
indagini''. Solo per quanto riguarda l'arresto, aveva ribadito
l'esponente leghista, il Carroccio si riservera' di decidere di
volta in volta.
Sul perche' la Lega, nel caso di Denis Verdini, abbia deciso
di 'rivedere' il proprio atteggiamento, nel Pdl si da' un'
interpretazione tutta 'politica'. Prima di tutto e' da giorni
che il 'passa parola' nel partito di Bossi e' quello di non
sollevare polveroni fino a settembre. Facciamo passare questo
periodo di vacanza tranquillo, si dice, poi alla ripresa si
vedra'. Tanto che sul 'processo lungo' nessun leghista si e'
messo di traverso, nonostante, a microfoni spenti, si
assicurasse che alla Camera il ddl ''dovra' essere riscritto per
intero''.
Ma poi ci sarebbe anche un' altra 'lettura': dicendo 'si'
all'arresto di Papa i maroniani volevano dare un segnale preciso
a Giulio Tremonti. Lo si voleva avvertire cioe' che per Marco
Milanese l'intenzione sarebbe stata quella di dire 'si' alla
custodia cautelare chiesta dai Pm di Napoli. E che pertanto un
passo indietro nell'eventuale ipotesi di un governo di fine
legislatura sarebbe stato auspicabile.
Su Verdini, invece, il Carroccio non vuole arrivare ora ad
inutili frizioni con il Pdl. Pertanto 'torna' sui propri passi,
rispetto alle dichiarazioni di Reguzzoni, e, cosi' come ha detto
'no' in Giunta, e' probabile che ripeta il proprio 'no' in Aula
domani.
Ma, proprio sul caso Verdini, e' l'opposizione che stavolta
potrebbe dividersi: nell'organismo presieduto da Pierluigi
Castagnetti, sempre il 28 luglio, il radicale del Pd Maurizio
Turco voto' insieme alla maggioranza contro l'utilizzo delle
intercettazioni. Una posizione questa, si 'maligna' nell'
opposizione, che mal si concilierebbe con l'''operazione
trasparenza'' che sta portando avanti la sua collega radicale
Rita Bernardini in Parlamento. (ANSA).

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