CRISI:PREMIER PUNTA SU FISCO,IPOTESI ANTICIPO DELEGA RIFORMA
giovedì 04 agosto 2011
BERLUSCONI MONITORA MERCATI,ACCELERA SU RIFORMA FISCO
MINISTRI ALLERTATI CDM AGOSTO;P.CHIGI SMENTISCE ANTICIPO MANOVRA
(di Federico Garimberti)
(ANSA) - ROMA, 3 AGO - Il dado e' tratto ed ora a Silvio
Berlusconi non resta che attendere il responso dei mercati.
Anche se il premier non si fa troppe illusioni visto che a suo
giudizio gli speculatori seguono regole che poco hanno a che
vedere con l'economia politica, ''come dimostra il caso di
Obama'', ha ripetuto lui stesso ai piu' stretti collaboratori.
Dunque, ai mercati e al differenziale fra titoli italiani e
tedeschi, il Cavaliere (e, raccontano, anche Giulio Tremonti)
guarda si' con preoccupazione, ma senza farsi troppo
condizionare.
L'obiettivo, comunque, e' quello di dimostrarsi 'sul pezzo',
pronti ad intervenire in qualunque momento. Ecco perche' i
ministri sono stati ''allertati'', copyright di Ignazio La
Russa, per un possibile Consiglio dei ministri l'11 di agosto.
Lo stesso Berlusconi, ha assicurato i deputati di voler
restare nei paraggi, riducendo a meno di una settimana la sua
permanenza in Sardegna. Anche se nella maggioranza si e' sparsa
la voce di una possibile 'puntata' in Russia, dall'amico
Vladimir Putin. ''Dobbiamo far vedere che il governo c'e', che
siamo pronti ad intervenire'', spiega un fedelissimo del
premier.
Ma come? Con un'ulteriore stretta rigorista? L'accenno nel
suo intervento alla necessita' di ''azzerare'' il fabbisogno a
fine anno ha fatto pensare a qualcuno che sia in programma una
anticipazione della manovra, nella parte dei tagli, prevista per
i prossimi anni. O addirittura, di una manovra correttiva.
Ipotesi fermamente smentita da palazzo Chigi, che bolla
l'ipotesi come pura ''follia'' agostana.
Eppure, qualcosa Berlusconi ha davvero in mente di
anticipare, ma e' la legge delega per la riforma fiscale. Fra le
righe, lo ha detto lui stesso davanti a deputati e senatori:
''E' essenziale che Governo e Parlamento attuino in tempi brevi
la delega fiscale e assistenziale''. Ma quello che Silvio
Berlusconi non ha chiarito esplicitamente e' che l'Esecutivo, di
fronte alla crisi, punta proprio sull'accorciamento dei tempi
della riforma. Il tutto, pero', passando per il confronto con le
parti sociali alle quali, assicurano autorevoli fonti di
governo, il progetto sara' illustrato proprio domani. La
speranza e' che il confronto possa agevolare un compito non
facile: stabilire tempi e modalita' delle sforbiciate alla
giungla di agevolazioni assistenziali che attualmente affollano
il sistema fiscale, per un valore di oltre 25 miliardi di euro
nel solo bienni 2013-2014.
Perche' altrimenti, come prevede la 'clausola di
salvaguardia' voluta da Tremonti, la mannaia dei tagli si
abbattera' indistintamente su tutti. L'obiettivo, come ha
precisato lo stesso Berlusconi in Aula, e' quello di definire
''un regime di tassazione che sia piu' favorevole alle famiglie,
al lavoro e all'impresa''. Ed e' questa, confermano un po' tutti
nel governo, l'unica carta veramente spendibile in questa fase
congiunturale. Perche', come spiega un ministro, non esiste un
'piano B'. ''In questa fase e' la crescita che deve essere
stimolata, mentre ulteriore rigore rischia di ucciderla'', gli
fa eco un altro membro del governo. ''Se dai antibiotici ad un
malato gli fanno bene, se raddoppi la dose lo mandi al
creatore'', ripete come un mantra Renato Brunetta. Stesso
concetto sostenuto dal portavoce del premier, Paolo Bonaiuti,
che ammonisce: ''Sarebbe una gelata sulla ripresa economica''. E
il Quirinale, ricorda un altro membro del governo, ''ha parlato
di crescita, non di rigore''.
Anche le altre ipotesi circolate in questi giorni, quindi,
sembrano perdere vigore. Accelerare le privatizzazioni?
''Vorrebbe dire svendere i gioielli di Stato'', spiega un
ministro. Una patrimoniale? ''Sarebbe folle''. Insomma, e' la
riforma fiscale il 'jolly' su cui punta il premier.
Che pero' dovra' convincere le parti sociali, compresi gli
industriali. Impresa non facile, come confermano le parole di
Sergio Marchionne che, pur se precisate in serata,
materializzano la preoccupazione del Cavaliere: avere sempre
meno alleati.
(ANSA).
CRISI:PREMIER PUNTA SU FISCO,IPOTESI ANTICIPO DELEGA RIFORMA
(ANSA) - ROMA, 3 AGO - Fra le righe, lo ha detto lui stesso
davanti a deputati e senatori: ''E' essenziale che Governo e
Parlamento attuino in tempi brevi la delega fiscale e
assistenziale''. Ma quello che Silvio Berlusconi non ha chiarito
esplicitamente e' che il governo, di fronte alla crisi, punta
molto sull'accorciamento dei tempi della legge delega.
L'obiettivo, come ha precisato Berlusconi, e' quello di
definire ''un regime di tassazione che sia piu' favorevole alle
famiglie, al lavoro e all'impresa''. E' questa, riferiscono
autorevoli fonti della maggioranza, l'unica carta veramente
spendibile, anche di fronte alle parti sociali, per rilanciare
la crescita.
Attualmente la manovra prevede un apporto derivante dal
taglio delle agevolazioni fiscali di 5 miliardi nel 2013 e 20
miliardi nel 2014. Cio' sempre che il governo non decida di
esercitare la delega entro il 2013, stabilendo lui come e dove
effettuare i tagli e come rimodulare i pesi fiscali. Era la
cosiddetta ''clausola di salvaguardia'' pretesa da Giulio
Tremonti a garanzia del pareggio di bilancio nel 2014.
La proposta di anticipare la legge delega, sarebbe dunque la
proposta che il governo, si ragiona in ambienti della
maggioranza, intenderebbe sottoporre alle parti sociali. (ANSA).