MILANESE: CAPALDO LASCIA INCHIESTA, STOP FANGO SU PROCURA, CON TREMONTI NO PARLATO INDAGINI. RAMMARICO PER 'BASTONATA' CONTRO ME, IN INTERCETTAZIONI SI PARLA DI ATTO GDF PER SPINGERMI A LASCIARE. MARTINI, MAI PARLATO DI 'BASTONATA GDF'

giovedì 04 agosto 2011

MILANESE: CAPALDO LASCIA INCHIESTA, STOP FANGO SU PROCURA
CON TREMONTI NO PARLATO INDAGINI, SI SAPEVA DI'BASTONATA'CONTRO ME
(di Marco Maffettone)
(ANSA) - ROMA, 03 AGO - E' in sedici pagine dattiloscritte
la ''verita''' del Procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo su
cosa avvenne alla cena del dicembre scorso a cui erano presenti
il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti e il suo braccio
destro, Marco Milanese. Per quella vicenda il magistrato romano,
titolare di numerose inchieste importanti, e' oggetto di due
indagini disciplinari da parte del Csm e della Procura generale
della Corte di Cassazione. Capaldo ha rimesso oggi le deleghe
sulle indagini Enav inviando una lettera al procuratore capo di
Roma, Giovanni Ferrara, nella quale spiega i motivi della sua
decisione.
''L'unico motivo che mi spinge a chiedere la remissione del
fascicolo e' l'aggressione che l'intero ufficio della Procura di
Roma ho notato sta subendo", scrive Capaldo. Prendendo in
prestito quanto scritto su questa vicenda da Vittorio Sgarbi, il
magistrato afferma che ''e' stato inventato il reato di cena con
ministro''. E ancora: ''mai avrei immaginato che un incontro con
un ministro della Repubblica potesse esser fatto passare come un
incontro con Toto' Riina".
Per il magistrato non esistono "motivi di opportunita'" che
possano indurre a lasciare il coordinamento delle indagini.
Capaldo si dice vittima di una "aggressione mediatica" di
"insolita violenza". Il procuratore aggiunto fa riferimento poi
ad una intercettazione di circa un anno fa nella quale si
annunciava una ''bastonata'' della Guardia di Finanza contro di
lui per indurlo a lasciare l'inchiesta. "Mi rimane il rammarico
che si realizzi quanto riferito nella telefonata intercettata il
primo luglio 2010 tra Borgogni e Martini, rispettivamente capo
relazioni esterne di Finmeccanica e presidente Enav. In quella
telefonata, trasmessa alla Procura di Perugia, il Martini
informava il Borgogni che a me sarebbe arrivata una bastonata
sui denti dalla Guardia di Finanza per cui sarei stato costretto
a rinunciare alla delega al processo". Tuttavia, se non la
telefonata comunque i contenuti, sono stati in serata smentiti
(Giorgio Martellino, legale del presidente dell'Enav Luigi
Martini, parla di 'assoluta infondatezza del contenuto della
citata telefonata intercorsa tra i dr. Borgogni ed il mio
assistito in quanto non fondata su alcuna notizia o qualsivoglia
indiscrezione come gia' affermato dal mio assistito alle
autorita' inquirenti).
Capaldo, ricostruendo cosa avvenne alla cena ''incriminata''
sottolinea nella missiva che nel corso dell'incontro con
Tremonti non furono affrontati argomenti di carattere giuridico
e tantomeno rispetto ai procedimenti in corso. Ancora Capaldo
nella comunicazione a Ferrara ricorda che l'incontro con il
ministro avvenne per desiderio dello stesso ministro, che aveva
piacere d'incontrarlo.
L'aggiunto spiega poi che Marco Milanese e' stato iscritto sul
registro degli indagati della Procura di Roma, il 5 gennaio del
2011. E dopo le dichiarazioni dell'imprenditore Fabrizio Testa e
del consulente Lorenzo Cola.
In particolare nella nota, Capaldo ricorda che in merito alle
spontanee dichiarazioni di Testa queste furono rese nel
pomeriggio del 13 dicembre 2010. In particolare l'atto
istruttorio comincio' alle 15,45 e Capaldo non vi prese parte.
"Il fatto e' provato dall'assenza della firma in calce al
verbale". Uno dei pubblici ministeri, Paolo Ielo, arrivo' in
ritardo - viene ricordato - e quindi a causa di un precedente
impegno a piazzale Clodio, Capaldo si allontano' dagli uffici di
piazza Adriana dove si stava svolgendo l'interrogatorio''.
Inoltre nessuno avrebbe informato Capaldo che Testa aveva
parlato di Milanese, in merito alla vendita di una barca poi
acquistata in leasing da un altro impreditore. Perche' l'episodio
era apparso del tutto ininfluente. L'attenzione degli inquirenti
sulla vendita del natante si sarebbe avuta solo dopo
l'interrogatorio di Lorenzo Cola del 22 dicembre, e quindi dopo
il pranzo con il ministro Tremonti.
Intanto, sul fronte delle indagini della procura di Napoli,
oggi sono stati aperte due cassette di sicurezza in uso a
Milanese. Una cassetta e' stata trovata vuota, la seconda
conteneva un orologio antico, un braccialetto della figlia, un
orologio swatch di 20 anni fa ed un certificato di garanzia per
una fedina di brillantini da 1,48 carati datata maggio 2005.
(ANSA).

MILANESE:CAPALDO, RAMMARICO PER 'BASTONATA' CONTRO ME
IN INTERCETTAZIONI SI PARLA DI ATTO GDF PER SPINGERMI A LASCIARE
(ANSA) - ROMA, 3 AGO - Nella lettera al capo dell'ufficio
Giovanni Ferrara, il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo
esprime ''rammarico'' perche' si sarebbe cosi' realizzato
''quanto riferito in una telefonata intercettata, e ora agli
atti della Procura di Perugia, nella quale si parlava di ''una
bastonata sui denti'' che sarebbe arrivata al magistrato ''dalla
guardia di Finanza'' per costringerlo a lasciare l'inchiesta.
La telefonata era tra Borgogni e Martini, rispettivamente capo
relazioni esterne di Finmeccanica e presidente Enav. (ANSA).

MILANESE: CAPALDO; MARTINI, MAI PARLATO DI 'BASTONATA GDF'
IN TELEFONATA OVE PER MAGISTRATO SI CHIEDE TOGLIERGLI INCHIESTA
(ANSA) - ROMA, 3 AGO - Attraverso il suo legale Giorgio
Martellino, il presidente dell'Enav Luigi Martini evidenzia come
''assolutamente infondata nel contenuto'' una telefonata tra lui
intercorsa con il capo delle relazioni esterne di Finmeccanica
Lorenzo Borgogni della quale il procuratore aggiunto Pellegrino
Capaldo, interrogato, ha lamentato che vi si annunciasse una
''bastonata'' della Guardia di Finanza contro di lui per indurlo
a lasciare l'inchiesta Enav.
''In relazione alla notizia Ansa pubblicata in data odierna -
scrive il legale per conto di Martini -nell'esprimere la massima
solidarieta' e stima nei confronti dell'ill.mo sig. procuratore
Aggiunto dr. Capaldo, devo tuttavia affermare l'assoluta
infondatezza del contenuto della citata telefonata intercorsa
tra i dr. Borgogni ed il mio assistito nonche' presidente
dell'Enav Luigi Martini, in quanto - non fondata su alcuna
notizia o qualsivoglia indiscrezione, come gia' affermato dal
mio assistito alle Autorita' inquirenti. Devo peraltro
evidenziare come, sia la tempistica (estate 2010) sia i
contenuti della citata telefonata, non avrebbero comunque alcuna
attinenza con i fatti oggetto delle recenti cronache
giudiziarie''.(ANSA).
MILANESE:CAPALDO,UOMO DELLE GRANDI INCHIESTE A ROMA
TITOLARE DI INDAGINI SU P3, SEQUESTRO ORLANDI E FINMECCANICA
(ANSA) - ROMA, 3 AGO - Titolare di inchieste delicate e
complesse. Tra i suoi fascicoli gli scandali della sanita' romana
di Lady Asl, la scomparsa di Emanuela Orlandi, il ricatto ai
danni dell'ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, e
il maxiriciclaggio da due miliardi di euro che ha coinvolto ex
dirigenti di Telecom Italia Sparkle e Fastweb.
Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, nato a Napoli 65
anni fa, e' uno dei magistrati di punta della Procura romana:
responsabile della direzione distrettuale antimafia capitolina
nell'estate scorsa ha guidato il pool di magistrati che si sono
occupati della cosiddetta P3. Indagine che ha coinvolto politici
del calibro del coordinatore del Pdl, Denis Verdini e del
senatore Marcello Dell'Utri. I pm coordinati da Capaldo hanno
lavorato su un presunto intreccio occulto tra alte personalita'
dello stato e altri individui a queste connessi, i quali si
sarebbero riuniti in una à‚«nuova P2à‚» con il fine di condizionare
pezzi delle istituzioni.
Nella sua carriera, prima da pm e poi da procuratore
aggiunto, ha fatto luce anche su scandali e truffe milionarie.
Nel 2006 smaschera lo scandalo sanita' nel Lazio, l'affaire
milionario gestito da Lady Asl. Nel mirino del pm Capaldo ci
sono quasi dieci anni di amministrazione della sanita' nel Lazio
e tre giunte regionali che si sono succedute. Un vicenda
giudiziaria imperniata sulla figura di Lady Asl, al secolo Anna
Iannuzzi, che con le sue dichiarazioni aveva svelato un sistema
di tangenti, che nel corso degli anni, hanno creato un buco di
circa 80 milioni di euro nelle casse della sanita' pubblica del
Lazio.
Al centro dell'attivita' di Capaldo anche uno dei piu' famosi
''cold case'' della recente storia italiana: il presunto
rapimento di Emanuela Orlandi. Un lavoro investigativo che sta
cercando di fare chiarezza su cio' che avvenne il 22 giugno del
1983. Le indagini, tutt'ora in corso, sembrano aver delineato il
quadro in cui avvenne il rapimento e il ruolo, forse
determinante, svolto da personaggi legati alla Banda della
Magliana, in primis Enrico De Pedis detto Renatino.
Da procuratore aggiunto Capaldo e' stato titolare anche
dell'inchiesta su un presunto maxiriciclaggio di due miliardi di
euro che ha portato all'arresto di oltre quaranta persone tra
cui l'ex amministratore delegato di Fastweb, Silvio Scaglia e
personaggi come l'imprenditore Gennaro Mokbel. Proprio da
quest''inchiesta, che ha fatto luce anche sull'elezione dell'ex
senatore del Pdl, Nicola De Girolamo ''ottenuta grazie alla
'Ndrangheta'', sono nati i filoni di indagine sulle presunte
irregolarita' nell'attivita' di Finmeccanica e sugli appalti
dell'Enav.
Insomma una carriera su misura che lo avrebbe potuto portare
a capo dell'ufficio della Procura di Roma. Una carriera che ora
la cena con Tremonti e Milanese rischia di bloccare.
(ANSA).


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