MANOVRA: SENATO SALVA 1 MAGGIO; TREMONTI, NO A CONDONI. STATALI,NON SLITTA 13/A

sabato 03 settembre 2011

MANOVRA: SENATO SALVA 1 MAGGIO; TREMONTI, NO A CONDONI
GOVERNO SOTTO SU 1 EMENDAMENTO FORZA SUD;STATALI,NON SLITTA 13/A
(di Manuela Tulli)
(ANSA) - ROMA, 2 SET - Salve le tre feste laiche che non
saranno rinviate alla domenica. Il Senato mantiene Primo Maggio,
25 aprile e 2 giugno. Per le feste patronali invece niente da
fare; resta salvaguardata solo quella di Roma, Santi Pietro e
Paolo, che e' nel Concordato. E' una delle principali novita' di
una giornata al ralenti in Commissione Bilancio del Senato. Nel
corso dei lavori il governo e' stato anche battuto su un
emendamento che impone alle pubbliche amministrazioni la
certificazione dei debiti delle pubbliche amministrazioni nei
confronti delle imprese. Il governo aveva dato parere contrario
ma Forza del Sud ha votato con l'opposizione e l'emendamento e'
passato. Domani si dovrebbe chiudere in Commissione e la manovra
approdera' in Aula martedi'.
Salve le feste laiche ma anche i mini-enti della ricerca e
cultura, esclusi dalla soppressione che riguarda tutte le
istituzioni con meno di 70 dipendenti. Novita' positive anche
per gli statali, nel caso di mancati risparmi dei ministeri. Non
saranno i dipendenti a pagare con un rinvio della tredicesima ma
i dirigenti responsabili con un taglio del 30% dei premi di
risultato. Salvi anche i Fas regionali, non pagheranno al posto
dei dicasteri che non risparmieranno.
La manovra ''e' totalmente solida nei saldi di copertura'',
ha affermato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti mettendo
in risalto che ''in Italia l'evasione fiscale e contributiva e'
enorme'' e che il testo in discussione prevede ''un radicale
cambiamento nella strategia di contrasto all'evasione fiscale''
consente un recupero di circa 700 milioni nel 2012 e di 1,6
miliardi nel 2013. Tremonti ha anche chiarito che in manovra non
ci sara' nessuna misura di condono perche' sarebbe un intervento
''una tantum''. E ancora: per il ministro dell'Economia nella
manovra non c'e' un eccessivo squilibrio della componente
fiscale rispetto ai tagli alla spesa. Il ministro ha
sottolineato come ''non possano essere condivisi i rilievi
formulati nei confronti della manovra circa un eccessivo
squilibrio della componente fiscale rispetto alla decurtazione
della spesa''. Tremonti ha anche indicato che il ricorso alla
spending review (previsto da un emendamento del Pd) per una
corretta definizione delle necessita' di spesa pubblica, ''sia
una via da approfondire e percorrere''.
Intanto oggi e' scoppiato il caso coop: il segretario di
Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, ha criticato la
stretta sulle agevolazioni. ''Mi sembra - ha detto Bertone - che
il mondo virtuoso delle cooperative, un mondo da apprezzare e
che in tempi di crisi ha dato segni straordinari di lavoro e
solidarieta', meriti un trattamento migliore di quello che gli
e' stato riservato nella recente manovra economica''. Il
ministro del lavoro Maurizio Sacconi ha spiegato: ''Abbiamo
ulteriormente riordinato e credo definitivamente il prelievo
fiscale per le societa' cooperative''. Questo, ha aggiunto,
''nella consapevolezza che ci sono le cooperative a prevalente
scopo mutualistico ed altre che questa prevalenza non la hanno,
che hanno caratteristiche merceologiche diverse tra di loro''.
Sulle cooperative si e' messa in moto anche la macchina degli
emendamenti al Senato e sia il Pdl che la Lega hanno presentato
un sub-emendamento fotocopia all'emendamento fiscale di
Tremonti-Azzollini per salvaguardare dalla stretta sulle
agevolazioni almeno le banche del credito cooperativo. In cambio
si chiede un imposta di bollo sulle rimesse all'estero,
salvaguardando le persone fisiche, e quindi i lavoratori
immigrati in Italia. La proposta dovrebbe essere esaminata dalla
Commissione domani.(ANSA).



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