MERCE IRREGOLARE E COPIE MARCHIO 'CE' SEQUESTRATI A CATANIA - TANGENTI: INCHIESTA PINEIDER; SETTE INDAGATI PER CORRUZIONE

lunedì 11 luglio 2005

 

 

MERCE IRREGOLARE E COPIE MARCHIO 'CE' SEQUESTRATI A CATANIA

MATERIALE ERA DESTINATO A COMMERCIANTE CINESE

 

   (ANSA) - CATANIA, 6 LUG - Oltre 30mila pezzi di articoli introdotti illegalmente in Italia, nascosti all' interno del container di un Tir che doveva essere consegnato a un commerciante cinese, sono stati scoperti e sequestrati dalla guardia di finanza di Catania. Durante l' operazione i baschi verdi delle Fiamme gialle hanno trovato anche migliaia di targhette adesive che riproducevano falsamente il marchio 'CE' e quello di una ditta romana di import e export.

   Secondo gli investigatori i giocattoli, i prodotti tessili, i contenitori per alimenti, il materiale elettrico e gli dispositivi per la sicurezza individuali sequestrati, realizzati senza i controlli dell' Unione europea, sarebbe stati resi apparentemente legali con l' applicazione degli adesivi 'CE' falsificati.

    Il cinese titolare del deposito e responsabile del carico del container e' stato denunciato alla Procura della Repubblica di Catania.  (ANSA).

 

TANGENTI: INCHIESTA PINEIDER; SETTE INDAGATI PER CORRUZIONE

STRALCIATA POSIZIONE GNUTTI, CHIUSE INDAGINI PRELIMINARI

 

   (ANSA) - FIRENZE, 6 LUG - Si sono concluse le indagini preliminari dell'inchiesta condotta dal pm fiorentino Pietro Suchan su una presunta promessa di una tangente da 240 milioni di lire ad alcuni militari della Guardia di Finanza per ammorbidire una verifica fiscale alla Pineider, storica cartoleria di lusso fiorentina, acquisita nel 2000 da Hopa, la holding di partecipazioni aziendali di Emilio Gnutti.  Nell'inchiesta figurano sette imputati, fra sottufficiali della finanza e commercialisti, indagati per tentata corruzione, mentre la posizione di Gnutti e' stata stralciata.

   L'inchiesta sulla Pineider, condotta dalla stessa Gdf, era partita quattro anni fa da Milano, spostandosi poi a Firenze perche', per l'accusa, la promessa di tangente si sarebbe concretizzata nel corso di una cena all'Hotel Sheraton del capoluogo toscano, nel dicembre 2001. Il versamento della tangente, secondo la procura non si sarebbe poi verificato perche' il maresciallo delle Fiamme gialle Antonio Barbato, uno degli indagati, si sarebbe accorto di un intensa attenzione investigativa, anche tramite intercettazioni, sull'acquisto di Pineider da parte di Hopa. Oltre a Barbato, capo della pattuglia che si stava occupando della verifica all'azienda, sono indagati i sottufficiali della finanza Giuseppe Zappitelli e Fausto Mazzucchelli e i commercialisti Diego Rivetti, Paolo Vavassori - che da tempo lavoravano per Gnutti - Claudio Massaroli e Maria Vitaliano Noventa, che avrebbe fatto da tramite fra Massaroli e Mazzucchelli.

   L'accordo per ammorbidire le verifiche fiscali, secondo gli inquirenti, avrebbero dovuto impedire che si conoscessero delle operazioni ritenute poco chiare, fra cui, secondo gli investigatori, anche fatture per eventuali operazioni inesistenti, allo scopo di produrre una sopravvalutazione dell'attivo di bilancio.

   Gnutti era stato iscritto nel registro degli indagati in quanto la procura sospettava che fosse a conoscenza dell'accordo per ammorbidire la verifica fiscale. Sentito dal pm fiorentino Suchan a Vigevano nel marzo scorso, il finanziere si era dichiarato assolutamente estraneo alla vicenda. (ANSA).

 


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