INCHIESTA ESCORT: INDAGINI PUNTANO PURE SU PROCURATORE BARI. GEN.BARDI,NON PARTECIPAI A RIUNIONE PM BARI, ENTRAI SOLO ALLA FINE. HO CHIESTO A PM ARCHIVIAZIONE PER P4
venerdì 09 settembre 2011
INCHIESTA ESCORT: INDAGINI PUNTANO PURE SU PROCURATORE BARI
PM INTERROGANO DIFENSORE TARANTINI SU RAPPORTI CON LAUDATI
(di Roberto Buonavoglia)
(ANSA) - BARI, 7 SET - Puntano anche sul procuratore di Bari,
Antonio Laudati, le indagini delle procure di Napoli e Lecce.
Il sospetto dei magistrati, tutto da verificare, e' che il capo
degli inquirenti baresi avrebbe rivelato al legale di Gianpaolo
Tarantini, Nicola Quaranta, notizie riservate sulle indagini in
corso su Gianpi, a cominciare da quella sulle escort portate
dall'imprenditore a casa del premier Silvio Berlusconi. In
questo modo Laudati avrebbe offerto a Gianpi una sorta di
copertura giudiziaria. Finora, pero', dagli accertamenti non
sarebbe emerso nulla di concreto.
Proprio ai rapporti con Laudati e' stata dedicata l'audizione
di ieri sera, a Napoli, dell'avvocato Quaranta, gia' ascoltato
il 2 settembre scorso dopo l'arresto di Tarantini e di sua
moglie per la presunta estorsione a Berlusconi. Al penalista i
pm partenopei e salentini hanno notificato un decreto con il
quale lo hanno sollevato dal segreto professionale. Quindi, gli
hanno chiesto ripetutamente, per due ore, dei rapporti avuti con
Laudati, con i suoi piu' stretti collaboratori e con la polizia
giudiziaria che segue le cinque indagini, tutte in corso da
tempo, a carico dell'imprenditore barese. Quaranta ha detto di
non aver mai ricevuto notizie coperte dal segreto ne' dal
procuratore ne' dagli investigatori e ha documentato in una
memoria di otto pagine i soli tre incontri avuti con Laudati.
Il primo a fine settembre 2009, dopo il fermo per spaccio di
droga di Gianpi, durante il quale il penalista si lamento' per
il provvedimento emesso dalla procura perche' Gianpi stava
collaborando alle indagini. Il secondo incontro risale ad aprile
2010 e riguardo' le proteste di Quaranta per il trattamento
''troppo severo'' che la procura riservata a Tarantini poiche'
esprimeva sempre parere negativo ad ogni istanza, anche a quella
sulle sedute di fisioterapia per la riabilitazione del
ginocchio. L'ultimo incontro e' del giugno 2011 quando Quaranta
contesto' a Laudati il cambio di rotta della procura che aveva
ritirato la proposta di patteggiamento accordata a Gianpi a due
anni e sei mesi chiedendone la condanna in abbreviato a quattro
anni e quattro mesi. Il gup fu di diverso avviso e condanno'
l'imprenditore a soli due anni e due mesi. Insomma, tutti e tre
gli incontri - secondo quanto avrebbe detto ai pm Quaranta -
erano stati caratterizzati dalle sue lamentele per il
trattamento troppo severo che la procura riservata a Gianpi,
''nonostante la piena e proficua collaborazione dell'indagato''.
Ma c'e' un altro aspetto che merita di essere chiarito.
Laudati, il 26 giugno 2009, tenne a Bari una riunione operativa
per coordinare con la Guardia di Finanza le delicate indagini in
corso. Lo ricorda il generale della Guardia di Finanza Vito
Bardi, indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla P4. ''La mia
presenza all'incontro operativo - spiega Bardi - si manifesto'
solo ed esclusivamente al termine dei relativi lavori,
allorquando fui invitato ad unirmi ai presenti. Mi intrattenni
il tempo necessario per poter assicurare la piu' corretta e
piena collaborazione del comando della Guardia di Finanza
interessato alle indagini ed ogni migliore relativo sostegno in
termini di risorse umane''. Dell'incontro parla anche il pm
Giuseppe Scelsi, che per primo indago' sulle prostitute della
scuderia Tarantini, nell'esposto inviato al Csm nel luglio
scorso contro il suo ex capo, Antonio Laudati, accusandolo di
aver rallentato le indagini sulle escort. (ANSA).
INCHIESTA ESCORT: GEN.BARDI,NON PARTECIPAI A RIUNIONE PM BARI
ENTRAI SOLO ALLA FINE. HO CHIESTO A PM ARCHIVIAZIONE PER P4
(ANSA) - ROMA, 7 SET - ''La mia presenza all'incontro
operativo si manifesto' solo ed esclusivamente al termine dei
relativi lavori, allorquando fui invitato ad unirmi ai presenti.
Mi intrattenni il tempo necessario per poter assicurare la piu'
corretta e piena collaborazione del comando della Guardia di
Finanza interessato alle indagini ed ogni migliore relativo
sostegno in termini di risorse umane''. Cosi' il generale Vito
Bardi - indagato a Napoli nell'ambito dell'inchiesta sulla P4 -
ha spiegato la sua partecipazione ad un incontro in procura a
Bari al quale erano presenti il procuratore Antonio Laudati e il
colonnello Salvatore Paglino, l'investigatore che all'epoca
coordinava le indagini su Giampaolo Tarantini e il giro di
escort portate nelle residenze del premier.
Della riunione riferisce oggi 'Il Fatto' affermando che si
tenne nel luglio 2009 e che per la Gdf vi partecipo', appunto,
il comandante interregionale dell'Italia meridionale ma non il
comandante per la Puglia, generale Luciano Inguaggiato. ''In
relazione... ad una riunione tenutasi alla presenza di
magistrati della Procura della Repubblica del capoluogo pugliese
e di Ufficiali della Guardia di Finanza - scrive Bardi in una
nota, dicendosi disposto a chiarire ogni dubbio - corre
l'obbligo di puntualizzare e sottolineare che nello stesso
giorno in cui si tenne la detta riunione, esattamente il 26
giugno 2009, mi trovavo a Bari per ragioni connesse al
programmato impegno di presiedere, a quella sede e quale massima
Autorita' militare, la cerimonia dell'anniversario della
fondazione del Corpo''. Ed in ogni caso ''la mia presenza
all'incontro si manifesto' solo ed esclusivamente al termine dei
relativi lavori''.
Quanto al suo coinvolgimento nell'indagine sulla P4 - per la
procura di Napoli e' una delle 'talpe' che passava le notizie a
Bisignani e Papa - il generale sottolinea di essersi reso
''immediatamente e doverosamente disponibile'' con i pm ''per
fornire ogni piu' leale e proficua cooperazione allo sviluppo e
all'esito delle indagini in corso per la piena emersione della
verita' dei fatti''. Cio', prosegue, ''anche, nella
consapevolezza della ampia e rigorosa dimostrabilita' della mia
assoluta estraneita' agli addebiti originariamente formulati''.
Per questi motivi il generale Bardi afferma di aver presentato
ai magistrati una ''articolata e formale'' richiesta di
archiviazione''.
''Ovviamente - conclude Bardi - provvedero' a tutelare, come
mio diritto, la mia onorabilita' personale e professionale nelle
forme di legge. Cosi' contribuiro' a colpire i tentativi di
creare confusione trattando come un 'giallo' e, peggio, come
proiezione 'all'ombra della P4', la corretta attivita'
istituzionale sempre svolta''. (ANSA).