COCER, L'ANOMALIA DEI PRESIDENTI EX-LEGE - di Giuseppe Fortuna

lunedì 11 luglio 2005

Abbiamo letto su La Stampa che il Presidente del Cocer dei Carabinieri ha affermato, in un recente convegno svoltosi a Roma di fronte a parlamentari e ai vertici militari, che tra i principali problemi che affliggono il personale vi sarebbero: 1) le continue interferenze operative della Polizia di Stato; 2) il fatto che il Capo di Stato maggiore della Difesa provenga dalle altre Forze armate e mai dalla Benemerita; 3) le precedenze nelle parate militari; 4) l'assegnazione di servizi d�onore a reparti di altre forze armate invece che ai Carabinieri . "Tutto ci� - virgoletta il giornalista- sta creando disagio nel personale dell�Arma da tempo abituato a non vivere di solo pane".

Ma sono davvero questi i problemi prioritari degli uomini e donne dell'Arma? Che diamine, certo che no! E' ben evidente, senza bisogno di fare inchieste di sorta, che alla stragrande maggioranza del personale non interessa molto dei servizi dei Lancieri a Palazzo Chigi o dei Capi della Difesa senza alamari. Ben altre sono le cose su cui il popolo con le stellette chiede di intervenire al pi� presto: i diritti elementari non ancora riconosciuti, gli straordinari non pagati, le carriere bloccate, i criteri di assegnazione di incarichi e per i trasferimenti, le difficolt� a pianificare il futuro della propria famiglia e dei propri figli, il mobbing e cos� via.

Ma perch�, allora, ogni tanto i presidenti tirano fuori questi panegirici un po' surreali sui massimi sistemi o su fatti che comunque sembrano interessare soltanto i vertici?

Il motivo, semplicissimo, � che il Cocer E' UN ORGANO GERARCHICO E NON DEMOCRATICO. La funzione essenziale, infatti, quella di presidente, non � decisa con libere elezioni da parte dei componenti dell'organismo, ma � riservata, appunto in ragione del principio gerarchico, all�ufficiale di grado pi� elevato. Quindi, un'investitura ex lege per la quale, almeno teoricamente, il presidente non risponde dei suoi atti e delle sue parole e pu� rimanere in carica anche contro la volont� degli altri delegati.

Inoltre, come noto, per diventare componenti Cocer � necessario passare attraverso tre consecutive tornate elettorali (la base elegge i delegati Cobar, questi eleggono i delegati Coir, che a loro volta eleggono i delegati Cocer), con un meccanismo che restringe via via le basi del consenso fino a ottenere una legittimazione inversamente proporzionale al peso e alla rilevanza politica dei tre diversi consigli. Cos�, le elezioni veramente democratiche sono soltanto quelle degli organismi che poi contano di meno, cio� i Cobar, per i quali bisogna comunque ottenere un numero piuttosto elevato di preferenze. Ma una volta superato questo scoglio, i pi� anziani hanno la strada in discesa visto che per arrivare all'organismo che conta di pi�, il Cocer, pu� bastare loro anche una manciata di voti (a volte anche solo 3 o 4).

Ne scaturisce un risultato assolutamente deludente in termini di democraticit�, con un evidente, immeritato vantaggio per generali e ammiragli che si ritrovano catapultati ai vertici senza aver, quasi mai, alcuna esperienza pregressa e alcuna specifica preparazione per un incarico che li pone in presa diretta con politici e media.

Ecco perch� secondo noi la riforma della legge 382 non potr� non affrontare anche questi nodi essenziali, oltre a quelli altrettanto rilevanti in tema di competenze e di garanzie dei delegati. Solo allora, quando un presidente prender� la parola, potremo essere tutti ragionevolmente sicuri che le sue parole rispecchieranno i convincimenti della maggioranza del personale e non le sue personali, seppur rispettabilissime convinzioni.

GIUSEPPE FORTUNA


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