LETTERA A REPUBBLICA (NON PUBBLICATA) DEL SEGRETARIO GENERALE FICIESSE: LE REGOLE MILITARI VIETANO LE "LOBBIES": SI STANNO AVVIANDO O NO PROCEDIMENTI DISCIPLINARI PER QUEI GENERALI GDF? - di Giuseppe Fortuna
Di seguito e in allegato, la lettera inviata a Eugenio Scalfari, fondatore de La Repubblica, in merito all’editoriale pubblicato dal quotidiano domenica 18 settembre 2011.
La lettera non è stata pubblicata dal giornale.
LETTERA DEL SEGRETARIO GENERALE
DELL’ASSOCIAZIONE FINANZIERI CITTADINI E SOLIDARIETA' - FICIESSE A EUGENIO SCALFARI
Roma 19 settembre 2011
Gentile Direttore Scalfari,
condividiamo le osservazioni preoccupate da Lei espresse nell’editoriale di domenica scorsa per il ricorrere nelle recenti cronache giudiziarie e giornalistiche dei nomi di alcuni altissimi ufficiali della Guardia di finanza.
Non siamo d’accordo con Lei soltanto su un punto, cioè sul fatto che sia normale che dei generali, anche se del massimo grado, possano essere divisi in “lobbies” contrapposte, una facente capo al ministro dell’economia e una al presidente del consiglio.
Tali rapporti non sono assolutamente “dovuti”, visto che stiamo parlando non del comandante generale ma di numeri 2 e numeri 3 della scala gerarchica, ma sono anzi espressamente vietati da una lunghissima serie di disposizioni del regolamento di disciplina militare e del codice deontologico del Corpo, oltre che dai chiarissimi principi etici che devono informare il comportamento di qualunque militare, figuriamoci se di grado così elevato.
Ma c’è un’altra cosa del tutto inaccettabile.
E' che i vertici politico e dirigenziale della Guardia di finanza, di fronte a tali (probabili) gravi violazioni, non sembra abbiano avviato i dovuti procedimenti disciplinari per chiarirne l’effettività , ma abbiano, addirittura e concordemente, destinato i due generali a delicatissimi incarichi di comando a Roma e a Firenze.
Ma il punto centrale che anche quest’ultima vicenda richiama, e sul quale auspichiamo che finalmente media, forze politiche e cittadini comincino a dedicare la necessaria attenzione, è che o il corpo militare della Guardia di finanza si decide a diventare davvero trasparente, moderno e affidabile, oppure si deve procedere alla sua definitiva smilitarizzazione, trasformandolo in un organismo civile di polizia alle dipendenze del ministro dell’economia.
D’altra parte, le continue delicatissime inchieste su fatti di criminalità economica, tutte puntualmente condotte dalla Guardia di finanza, non lasciano dubbi sul fatto che i finanzieri siano un patrimonio irrinunciabile per la nazione. Ma non è possibile che molti di loro siano oggi ancora una volta lasciati nell’imbarazzo di trovarsi subordinati a generali che sono sospettati – ci auguriamo, a torto – di essere coinvolti in quelli che Lei ha giustamente definito inquietanti “maneggi”.
Con preghiera di pubblicazione
Cordialmente
GIUSEPPE FORTUNA
Segretario generale
Associazione Finanzieri Cittadini e SolidarietÃ
g.fortuna@ficiesse.it
+393402813453