'DANNEGGIATA DA INDAGINI GDF', AZIENDA SANNITA CHIEDE 6 MLN - AMBIENTE: OFFENSIVA NO RADAR CONTRO IMPIANTI NELL'ISOLA
domenica 02 ottobre 2011
'DANNEGGIATA DA INDAGINI GDF', AZIENDA SANNITA CHIEDE 6 MLN
NEL BENEVENTANO OGGI PRIMA UDIENZA CAUSA PER RISARCIMENTO
(ANSA) - BENEVENTO, 1 OTT - Un'azienda vitivinicola sannita
cita ''per cattiva indagine'' la Guardia di Finanza e chiede un
risarcimento di circa sei milioni di euro. Alla sezione civile
del Tribunale di Guardia Sanframondi, nel Beneventano, si e'
tenuta infatti la prima udienza della causa promossa dalla
''Vitivinicola Monte Pugliano S.r.l.'', difesa dall'avvocato
Massimo Scetta, contro la Guardia di Finanza (Avvocatura dello
Stato), e per essa, il Ministero dell'Economia e delle Finanze,
al fine di ottenere il risarcimento dei danni (circa sei milioni
di euro), per una ''cattiva indagine'' condotta nel 2005 dalle
Fiamme Gialle.
Nell'ottobre del 2005 - si legge in una nota - la Guardia di
Finanza di Telese Terme (Benevento), competente per territorio,
esegui' una verifica amministrativa nella Vitivinicola Monte
Pugliano per accertare il corretto impiego dei finanziamenti
pubblici. Al termine dei controlli furono rilevate, a giudizio
della GdF, una serie di presunte irregolarita': fu ritenuto che
la societa', e per essa il legale rappresentante, avesse
dichiarato falsamente al Ministero delle Attivita' Produttive di
Roma e alla banca concessionaria (BNL), di aver corrisposto alle
varie imprese somme maggiori di quelle realmente versate per
ottenere la seconda tranche del contributo economico, con un
totale fittizio dichiarato di oltre 400 mila euro.
Per questo - prosegue la nota - la Guardia di Finanza stilo'
l'informativa di reato per la Procura della Repubblica di
Benevento dando il via a un procedimento penale, a carico del
titolare, per falsita' materiale e tentata truffa in danno dello
Stato. Successivamente, la notizia di reato fu trasferita alla
Procura di Roma, ritenuta competente, dove si instauro' il
procedimento penale. Le indagini, pero', si conclusero con
decreto di archiviazione emesso dal gip del Tribunale di
Benevento che ritenne ''infondata la notizia di reato''. (ANSA).
AMBIENTE: OFFENSIVA NO RADAR CONTRO IMPIANTI NELL'ISOLA
ATTESO VERDETTO TAR, MOBILITAZIONE FINO AL 6 OTTOBTE
(ANSA) - CAGLIARI, 1 OTT - Torna in piazza il popolo dei No
Radar. Sono cinque le iniziative in programma da oggi al 6
ottobre, in vista del pronunciamento del Tar Sardegna sulla
richiesta di sospensiva all'installazione dei radar presentata
dai comitati. Nel giorno del verdetto, il 5 ottobre, a partire
dalle nove del mattino, e' previsto un sit-in di protesta in
piazza del Carmine.
Ma gia' da questa sera alle 18, a Carloforte, e' in programma
una conferenza sulla prevista installazione del radar a Capo
Sandalo: ci saranno Massimo Coraddu, dell'istituto nazionale di
Fisica nucleare di Cagliari, e Graziano Bullegas, segretario
regionale di Italia Nostra. Il dibattito si sposta domenica 2 a
Tresnuraghes, uno dei quattro presidi in piedi da febbraio.
Martedi' 4 in mattinata, a Sant'Antioco, gli studenti del Liceo
scientifico incontreranno invece il giornalista Antonio Mazzeo,
il primo a indagare con le sue inchieste sull'operazione Radar.
Nel pomeriggio e' previsto un incontro sugli impianti da
localizzare a Capo Sandalo, a cui sono stati invitati anche la
Guardia di finanza e Almaviva, la societa' romana vincitrice del
super appalto della Gdf. Si prosegue il 5 pomeriggio nella
facolta' di Scienza politiche di Cagliari, e il giorno
successivo a Fluminimaggiore, sempre alla presenza di Mazzeo.
''Dobbiamo tenere alta l'attenzione sul problema dei radar -
ha sottolineato Graziano Bullegas, annunciando con i Comitati le
prossime iniziative - In Sardegna sono stati installati gia' due
radar dalla Guardia Costiera degli undici programmati, uno a La
Maddalena e un secondo a Sant'Elia, scoperto proprio dai membri
dei comitati No Radar durante un giro di perlustrazione. Siamo
fiduciosi sulla sentenza del Tar: questi impianti infatti - ha
argomentato l'ambientalista - ledono il diritto alla salute
delle persone e del paesaggio''.
Dopo aver incassato l'appoggio del Consiglio regionale, di
numerosi Consigli comunali e di qualche Consiglio provinciale,
ottenuta l'attenzione con interrogazioni e mozioni e con oltre
300 tra articoli e servizi sulla stampa locale e nazionale, ora
il movimento chiede al sindaco di Cagliari Massimo Zedda di dire
la sua in modo formale contro quelle che vengono considerate
nuove servitu' militari. (ANSA).