GDF: SEQUESTRATE 42MILA ISTANZE RIMBORSO CREDITI IMPOSTA - GUARDIA FINANZA SU RAIUTILE, ARRIVA TG FIAMME GIALLE - MAFIA: LUNEDI' CAMBIO AL VERTICE DELLA DIA - TRAFFICO CUCCIOLI CANE DALL'EST, INCHIESTA GDF BOLOGNA - RIFIUTI: DISCARICA ABUSIVA NEL FERRARES

venerdì 29 luglio 2005

 

GDF: SEQUESTRATE 42MILA ISTANZE RIMBORSO CREDITI IMPOSTA

RICHIESTE DA SOCIETA' ESTERE PER UN TOTALE DI 4,2 MILIARDI

 

   (ANSA) - ROMA, 27 LUG - Sono state sequestrate dal gruppo repressioni frodi del comando nucleo regionale polizia tributaria Lazio della Guardia di Finanza quasi 42 mila istanze di rimborso di crediti di imposta per un totale di oltre 4 miliardi 200 milioni di euro avanzate da soggetti esteri allo stato italiano.

  La Guardia di Finanza, nel corso di una indagine partita circa un'anno fa, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pescara, ha individuato e bloccato un meccanismo di frode ai danni dello stato italiano perpetrata con l'uso strumentale delle disposizioni previste nelle convenzioni internazionali adottate per evitare le doppie imposizioni.

   Il meccanismo fraudolento scoperto si basava sulla richiesta di rimborso del credito d'imposta su dividendi derivanti da azioni, per effetto delle apposite convenzioni bilaterali stipulate dall'Italia con l'Inghilterra e la Francia, avanzate da intermediari esteri.    L'attivita' investigativa delle Fiamme Gialle ha permesso di rilevare che, con l'approssimarsi della data di stacco del dividendo, sui ''conti titoli'' di banche d'affari inglesi e francesi veniva trasferito un'ingente quantitativo di azioni provenienti da soggetti di diverse nazionalita'. Nel periodo immediatamente successivo allo stacco del dividendo, tali titoli rientravano nella disponibilita' degli originari titolari creando in questo modo il presupposto necessario per precostituire lo status di beneficiario e di chiedere il rimborso di crediti d'imposta allo stato italiano. Le azioni in realta' per la maggior parte dell'anno erano di proprieta' di soggetti, soprattutto fondi d'investimento Usa, riconducibili a stati con i quali non risultano stipulate convenzioni che prevedono questo rimborso.

   Il nucleo regionale di polizia tributaria del Lazio ha sequestrato, circa 42 mila istanze di rimborso prodotte da soggetti anglosassoni (36.342 istanze per complessivi euro 2.270.328.259) e francesi (5.636 istanze, per 1.952.254.125 milioni), per un totale di provvedimenti adottati che si aggira ad oltre 4 miliardi 400 milioni di euro.

   Le indagini sono ancora in corso e al momento sono stati segnalati all'autorita' giudiziaria diversi operatori del settore di nazionalita' inglese per truffa aggravata ai danni dello stato e 6 banche d'affari con sede nel Regno Unito e negli Stati Uniti per responsabilita' amministrativa.

   Il Gip del Tribunale di Pescara ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo che ha portato al sequestro delle somme erogate pari a 4 milioni 630 mila euro.

Il Nucleo regionale tributaria Lazio della Guardia di Finanza ha scoperto, tramite un' attivita' di intelligence partita circa un anno fa e denominata ''Idi credit'', che tre banche d' affari statunitensi si procuravano al momento dello stacco dei dividendi sulle azioni acquistate, numerose azioni di societa' italiane di proprieta' di fondi d' investimento Usa, tramite contratti di prestito. Le azioni venivano poi passate a consociate inglesi e francesi che, grazie a convenzioni stipulate con il nostro Paese, potevano richiedere i rimborsi. Una volta chiesto e ottenuto il rimborso dallo Stato italiano, cosi' come previsto dalla normativa, il guadagno rientrava nelle banche statunitensi.

   A fare da intermediari, nel momento in cui le consociate europee chiedevano il rimborso, due banche con sede in Italia che avevano il compito di percepire la quota e riversarla alle banche americane.

   Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Pescara, nella persona del procuratore capo della Repubblica, Nicola Trifuoggi, sono scattate da un' attivita' delle 'fiamme gialle'' nel settore della fiscalita' proprio nel centro operativo dell' Agenzia delle entrate di Pescara, che e' l' unica nel nostro Paese che si occupa delle istanze di rimborso di crediti d' imposta.

   Delle circa 42 mila istanze sequestrate e da esaminare dalla GdF, la meta' sono francesi, l' altra parte inglese. Al momento, circa 700 milioni di euro e' la cifra accertata che riguarda le richieste fatte dalla consociate inglese allo Stato italiano che ha erogato finora, secondo quanto scoperto, intorno ai 250 milioni di euro. Delle 42 mila richieste pervenute sono state, infatti, esaminate il 4,3%.

   Nel registro degli indagati sono finiti esclusivamente i responsabili delle tre banche statunitensi, ancora da identificare. le consociate inglesi e francesi e le banche intermediarie restano fuori dalle indagini.

   Le convenzioni bilaterali contro le doppie imposizioni, tra cui quella stipulata appunto dall' Italia con la Gran Bretagna, prevedono reciprocamente il diritto, per il soggetto residente in uno dei due Stati che riceve un dividendo da un residente dell' altro Stato, di ottenere dall' amministrazione finanziaria del Paese ''della fonte'' il rimborso del credito d' imposta che sarebbe spettato ad un soggetto residente. L'attivita' investigativa della Guardia di finanza ha portato alla individuazione di 6 banche, tre statunitensi e tre inglesi, sulle quali si sono indirizzati i controlli.

  Le banche d'affari Usa sono ''Lehman Brothers Holding Inc.'', ''Goldman Sachs Group Inc.'' e ''JPMorgan Chase and Co.''. Quelle inglesi, invece, ''Lehman Brothers International Europe'',, ''Goldman Sachs International'' e ''JPMorgan Securities Limited''.

   L'operazione del Nucleo regionale polizia tributaria Lazio, e' stato sottolineato nel corso della conferenza stampa, ha permesso di ridimensionare il debito dello Stato italiano nei confronti di investitori stranieri e di recuperare parte dei rimborsi.  (ANSA).

 

GUARDIA FINANZA SU RAIUTILE, ARRIVA TG FIAMME GIALLE

DUE NOTIZIARI QUOTIDIANI DAL LUNEDI' AL VENERDI'

 

   (ANSA) - ROMA, 27 lug - La Guardia di Finanza sbarca su RaiUtile, il canale digitale terrestre della Rai. Ogni giorno, dal lunedi' al venerdi', due collegamenti - alle 10,35 e alle 11,35 - apriranno una finestra sul mondo delle Fiamme Gialle. L'iniziativa e' stata presentata oggi a Viale Mazzini, alla presenza, tra gli altri, del comandante della Guardia di Finanza, generale Roberto Speciale, del consigliere Rai Angelo Maria Petroni, del direttore dei Nuovi Media Rai, Roberto Sergio e del direttore di RaiUtile, Angiolino Lonardi.

''Il digitale terrestre - ha spiegato Petroni - rappresenta la possibilita' di un canale di pubblico servizio che e' la ragione d'essere della Rai, in un mondo sempre piu' commerciale. Abbiamo quindi fatto subito RaiUtile, canale con cui le amministrazioni comunicano con i cittadini. E - ha sottolineato - se c'e' qualcuno al servizio dei cittadini sono proprio le forze armate e di polizia, come la Guardia di Finanza''.

   I brevi notiziari, ha detto da parte sua il generale Speciale, ''si prefiggono lo scopo di informare i cittadini su fatti e questioni, emersi nel corso delle nostre attivita' operative, utili per la vita quotidiana. Ogni giorno, un nostro speaker svolgera' questo compito: in pochi minuti aprira' una finestra sulla Guardia di Finanza esprimendo il nostro punto di vista sui diversi e molteplici settori in cui operiamo. Siamo convinti - ha sottolineato - che cio' contribuira' ad informare meglio i cittadini sulla funzione e sulle attivita' svolte dalla Finanza''.

   L'iniziativa con la Guardia di Finanza, ha poi rivelato Sergio, ''si integra perfettamente e in modo quasi naturale nel palinsesto del canale. L'offerta Rai per il digitale terrestre cresce ogni giorno di piu' e in maniera organica: con questa operazione ampliamo il palinsesto di RaiUtile, stiamo poi per lanciare il nuovo canale RaiFamiglia e stiamo lavorando anche sull'offerta sportiva. Si tratta - ha concluso - di un progetto organico composto da piu' contenuti ma sempre al servizio del telespettatore''.

   In nove mesi di attivita' di RaiUtile sono state oltre 700 le ore di diretta tv con circa 3 mila ospiti in studio. Circa 2.600 notizie sul mondo della pubblica amministrazione fornite dal tg di Tele PA e oltre 2 mila le news dal mondo del no profit con Vita Tv; ci sono poi i vigili del fuoco con quasi 700 collegamenti e il Corpo Forestale dello Stato con oltre 180 aggiornamenti, ma anche il Cultural Tg con circa 150 news riguardanti il patrimonio e i beni culturali.(ANSA).

 

MAFIA: LUNEDI' CAMBIO AL VERTICE DELLA DIA

LASCIA DELLO RUSSO, ARRIVA GENERALE SASSO

 

   (ANSA) - ROMA, 28 lug - Lunedi' prossimo cambio al vertice della Direzione investigativa antimafia. Il direttore Achille Dello Russo lascia l' incarico per assumere quello di vicecommissario per la prevenzione ed il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione. Al suo posto e' stato designato il generale della Guardia di finanza, Cosimo Sasso.

   Sotto la guida di Dello Russo, sottolinea la Dia, ''la struttura investigativa interforze ha ottenuto risultati di straordinario livello sia sul fronte dell' aggressione ai patrimoni mafiosi, sia nell' azione di prevenzione e repressione delle infiltrazioni mafiose nei pubblici appalti, con specifico riguardo alle grandi opere''. In particolare, viene rilevato, dal 2002 ad oggi sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di 1,1 miliardi di euro, effettuate confische per 275 milioni di euro, inoltrate 347 proposte di misure di prevenzione, nonche' analizzate 26.885 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette. Sul fronte delle investigazioni giudiziarie sono stati arrestati 1.270 mafiosi e concluse 152 operazioni.

   Per quanto riguarda la vigilanza sugli appalti, sono stati fatti 69 accessi ai cantieri, con il controllo di 4.525 persone fisiche, 1.341 persone giuridiche, e 2.938 mezzi. Sono poi state monitorate 104 imprese impegnate nella realizzazione di grandi opere, con il controllo di 1.608 societa' collegate e 3.600 persone fisiche. In termini piu' ampi, la Dia ha avviato la fase di realizzazione dell' appalto relativo al progetto, finanziato dal Programma operativo 'Sicurezza per il Mezzogiorno', finalizzato alla predisposizione di una struttura tecnologica di supporto nei confronti delle prefetture del Sud, per un ottimale sviluppo dell' attivita' di garanzia della trasparenza ed efficienza del sistema degli appalti pubblici. (ANSA).

 

TRAFFICO CUCCIOLI CANE DALL'EST, INCHIESTA GDF BOLOGNA

SEQUESTRATO UN ALLEVAMENTO, ERANO CURATI CON FARMACI SCADUTI

 

   (ANSA) - BOLOGNA, 20 LUG - Cuccioli di dalmata, husky, labrador o dobermann che si ammalavano appena comprati dai nuovi padroni e, in una decina di casi, morivano: e' partita da qui l'indagine della Guardia di Finanza di Bologna che ha portato alla scoperta di un'associazione per delinquere – questa l'accusa formulata a 18 persone - finalizzata all'illecita importazione di cani dai Paesi dell'est Europa, che poi venivano accolti in un desolante canile di Granarolo Emilia, nel bolognese, dove erano somministrati anche medicinali scaduti.

   Scattato come verifica fiscale, il controllo dei militari della II compagnia del comando provinciale, si e' trovata di fronte a un'importazione illecita di cuccioli di cane: la vendita era coperta con false certificazioni sulla nascita, la genealogia e lo stato di salute degli animali rilasciate in bianco da un veterinaria ''itinerante'' - cosi' c'era scritto sul biglietto da visita - di Bari, che e' fra i denunciati. Quando il titolare dell'allevamento rientrava con i cuccioli da Slovenia, Ungheria o Romania, alla Dogana si giustificava con l'essere andato a fare un'esposizione di animali. Il guadagno era prodotto dalla notevole differenze fra il prezzo di vendita e il costo dei cuccioli nei Paesi dell'est: 1.000 euro contro circa 100-150. I finanzieri hanno infatti evidenziato violazioni alle imposte indirette per circa 1.135.000 euro e all'iva per circa 355.000 euro.

   La Guardia di Finanza ha sequestrato il canile di Granarolo Emilia (dove c'erano anche bovini e uccelli per un totale di 150 animali), le cui vendite avvenivano tramite un negozio di animali a Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna: allo stesso indirizzo faceva capo un altro canile, in realta' inesistente, utilizzato per il traffico illegale dei cuccioli. Secondo gli investigatori all'associazione erano collegati altri tre canili a Reggio Emilia, Bibbiano (Reggio Emilia) e Galzignano Terme (Padova).

   Gli uomini del colonnello Gaetano Barberi, comandante provinciale, hanno ricevuto i complimenti della Lav (Lega antivivisezine): ''L'operazione della Guardia di Finanza – ha detto Ciro Troiano, responsabile Lav sos Maltrattamenti e osservatorio nazionale zoomafia - e' la conferma dell'esistenza di una tratta di cani, importati in particolare dall'Ungheria, Romania, Slovenia e Croazia, che riguarda ogni anno circa 100.000 esemplari, acquistati per pochissimi euro nei mercatini dei Paesi d'origine, trasportati in condizioni pietose, ammassati uno sull'altro e imbottiti di farmaci per curare le numerose patologie di cui sono affetti e contrastare il contagio''. E' la prima volta - ha sottolineato la Lav – che viene contestato un reato del genere da quando e' in vigore la nuova legge sul maltrattamento degli animali. (ANSA).

 

RIFIUTI: DISCARICA ABUSIVA NEL FERRARESE, DUE DENUNCIATI

GDF TROVA CENTRO RACCOLTA CON 1.000 TONNELLATE DI PNEUMATICI

 

   (ANSA) - FERRARA, 22 LUG - Un centro di raccolta abusivo con oltre 1.000 tonnellate di pneumatici e' stato scoperto dalla Guardia di Finanza a Formignana, ed e' la seconda 'bomba ecologica' venuta alla luce in pochi mesi nella zona dopo la scoperta di un altro sito di stoccaggio in cui erano raccolte 12.000 tonnellate di pneumatici nella zona artigianale di Ferrara, a pochi chilometri dalla citta'. Si tratta della dodicesima discarica non autorizzata sequestrata nel Ferrarese dall'inizio dell'anno dalle Fiamme Gialle.

   La discarica e' stata individuata e fotografata dall'alto grazie all'intervento degli elicotteri del reparto operativo aeronavale della Gdf di Rimini. Alla fine sono stati denunciati due imprenditori, in concorso fra loro: F.M., 50enne di Bondeno e R.C, 35 enne. Il primo e' il titolare della discarica di Formignana, ma e' ritenuto dagli inquirenti un prestanome per il secondo, titolare della prima discarica scoperta a Ferrara.

   Ieri mattina, i finanzieri hanno messo sotto sequestro l'area assieme agli ispettori dell'Arpa, su ordine della Procura ferrarese. L'area sequestrata si estende su una superficie di circa 5.000 mq, sulla quale sono state stoccate oltre 1.000 tonnellate di pneumatici usati. La societa' operava, ovviamente, senza alcuna autorizzazione.

   Pochi mesi fa, F.M. aveva avviato le prime procedure per richiedere le autorizzazioni alla Provincia. Ma l'imprenditore, di fronte alla richiesta di una cauzione di 120.000 euro, aveva subito sospeso le pratiche, senza interrompere, nonostante le varie diffide, la propria attivita'. Le indagini hanno permesso di accertare, fra l'altro, che l'impianto e' privo di qualsiasi autorizzazione di prevenzione incendi che deve essere richiesta, per tali attivita', ai Vigili del Fuoco.

   Il decreto Ronchi prevede poi che per effettuare lo smaltimento ed il recupero venga individuata ed attrezzata un'apposita area e che l'impianto industriale sia dotato di tutti i macchinari idonei al riciclaggio. Di fatto pero' il responsabile dell'impianto non effettuava lo smaltimento, dedicandosi esclusivamente alla raccolta. Lo scopo era incassare 70 euro per ogni tonnellata di rifiuto speciale conferito. L'illecito giro d'affari ammonterebbe a circa 100.000 euro.

   Il guadagno, secondo gli obiettivi dell'imprenditore, doveva essere il piu' alto possibile, senza sostenere spese aggiuntive di gestione. Per questo non aveva esitato a cercare sul mercato manodopera clandestina a bassissimo costo che veniva impiegata nella discarica. All'interno di una roulotte nell'area sequestrata sono stati infatti trovati due cittadini extracomunitari clandestini di origine brasiliana. Per loro e' stata disposta l' espulsione.

   Ora l'imprenditore verra' denunciato non solo per violazione al Decreto Ronchi ma anche per violazione alla Bossi-Fini. Per il reato ambientale i due responsabili, F.M. e R.C., rischiano l'arresto da sei mesi a due anni e l'ammenda da 2.500 a 25.000, mentre il solo F.M. rischia anche la pena dell'arresto da tre mesi ad un anno e l'ammenda di 10.000, per aver occupato alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno. (ANSA).

 


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