ADUNANZA PLENARIA, DOCUMENTO COBAR LOMBARDIA: L'AQUILA RIFERIMENTO IRRINUNCIABILE, MA IMPEGNAMOCI TUTTI INSIEME PER CONVINCERE POLITICA E ISTITUZIONI A FAR PROGREDIRE LA GDF
Di seguito, l’attento documento del Cobar Gdf della Lombardia preparato per l’Adunanza plenaria che si aprirà  martedì 25 ottobre p.v. a Castelporziano.
Si tratta di un eccellente contributo per il dibattito, che invita i delegati a rimanere uniti e coesi, riconoscendo, giustamente, come dopo l’Aquila non sia stato un sufficiente l'impegno, da parte dei delegati, per cercare di convincere la politica e le istituzioni a trovare soluzioni davvero innovative per un moderno ed evoluto sistema di tutele individuali e collettive del personale militare e, segnatamente, dei professionisti della Guardia di finanza.
Allegato 1 Delibera 01/102^/X del Co.Ba.R. Lombardia datata 20 ottobre 2011 (votato all'unanimità  - 20 delegati )
DOCUMENTO DEL CO.BA.R. LOMBARDIA
“Ragione e consapevolezza: per crescere insieme”
Gentili Delegati,
il Cobar Lombardia saluta il Comandante Generale ed esprime il proprio apprezzamento per l’apertura al dialogo e al confronto manifestata con l’autorizzazione della presente assemblea plenaria. Grazie al confronto sereno e leale della Rappresentanza “affiancata al Comando” si costruiscono gli scenari di crescita necessari ad offrire all’esterno una compagine forte e solida.
Come noto, il Cobar Lombardia ha accolto con particolare soddisfazione la nomina di un Comandante Generale proveniente dal Corpo, perchà ©, ne siamo certi, contribuirà  alla valorizzazione della specificità  del Corpo nel contesto militare, potenziando la capacità  della nostra amministrazione di raggiungere gli obbiettivi istituzionali.
Il gravoso complesso di funzioni, di compiti, di facoltà  e di doveri fanno del Corpo un organismo del tutto particolare al quale è stata attribuita l’indipendenza necessaria affinchà © il peso della sua attività  operativa sia indirizzata al solo fine della giustizia e sia sottratta alle influenze di ogni genere. A fronte di ciò, al fine di garantire il sereno svolgimento delle delicate funzioni di polizia economica, è necessario ed indispensabile garantire ai colleghi rappresentati adeguati profili di tutela per porli al riparo dalle molteplici forme di condizionamento esterno o interno.
Appare, quindi, indispensabile l’intervento di una rappresentanza che sappia proporsi autorevolmente all’esterno nel solo interesse di tutela dei finanzieri, senza coinvolgere l’Istituzione in se o le delicate funzione dell’Organo di Vertice. Appare, inoltre, imprescindibile in seno alla nostra amministrazione la giusta ed equilibrata applicazione del diritto e la più ampia valorizzazione del merito, che una rappresentanza qualificata potrebbe facilitare.
Il concetto di militarità  tratteggiato in più occasioni dal Cobar Lombardia deve rappresentare un “quid pluris”, il reale valore aggiunto all’onorabilità  ed alla dedizione degli appartenenti al Corpo, fugando qualsiasi dubbio circa i possibili condizionamenti che lo strumento militare, ex se, potrebbe generare.
Pertanto un arretramento ulteriore dei diritti dei militari, non solo in ambito di rappresentanza, è ritenuto da questo Consiglio inconciliabile con le delicate funzioni svolte dal Corpo.
Le considerazioni enunciate dal Cobar Lombardia, formalmente espresse nel documento esposto all’Assise aquilana e consegnato al Cocer, sollecitano l’adozione di una Rappresentanza Militare unitaria avente un adeguato grado d’indipendenza dalle gerarchie. Un’indipendenza tale da conferire piene attribuzioni ed adeguata autonomia ai Consigli ed alle segreterie permanenti che a questi sono funzionali, rispettando il pluralismo presente nel mondo militare attraverso la rivalutazione del diritto di associazione per i militari.
Per l’assunto riportato nel precedente paragrafo, rilanciamo l’attualità  del documento unitario approvato per acclamazione il 23 gennaio
Allo stesso modo sorge ogni giorno più chiara la necessità  , già  affermata con forza in quel documento unitario, di un sempre crescente confronto della Sezione Cocer della GdF con il nostro Ministro di riferimento, lasciando al Cocer Interforze le problematiche specificatamente legate al contesto della Difesa.
Per quanto concerne la valutazione del documento aquilano; documento che ha dato corpo e struttura agli impegni assunti da ciascuno di noi durante l’Assise plenaria, ove sono state meritoriamente sintetizzate le diverse posizioni, dobbiamo necessariamente evidenziarne anche la debolezza addebitabile ai tempi necessariamente contenuti di un’assemblea plenaria.
Se è vero che in quella circostanza
I tratti fondamentali della Rappresentanza che il Cobar Lombardia immagina vanno oltre il sindacato, oltre la frammentazione, oltre le derive e le contrapposizioni ideologiche. Tratti emancipati dai concetti arcaici oggetto di studio nella storia della sociologia e delle contrapposizioni ideologiche che trovano cittadinanza soltanto nei libri di storia.
Il Co.Ba.R. Lombardia crede in un progetto evolutivo che conduca questa Rappresentanza ad approdi più avanzati in grado di coniugare gli aspetti migliori dell’attuale modello di sindacalizzazione con i principi etici, storici e morali, consolidatisi nel corso di generazioni, che costituiscono il patrimonio fondante della nostra cultura ed esaltano l’esperienza sin qui maturata dalla Rappresentanza Militare.
Se si vuole davvero raggiungere l’unità  della rappresentanza per evidenziare l’urgenza del mutamento, suscitando l’interesse e l’attenzione della politica, dobbiamo remare tutti in un’unica direzione, accettando la fatica di un confronto che ci permetta di crescere nella consapevolezza dei propri mezzi. Mai come ora
Confronto dunque, che superi l’alternatività  , se non la dicotomia tra i modelli proposti e li ponga in posizione prospettica veramente unitaria e non parallela. In altre parole tutti, partendo dall’analisi e, quindi, dall’accettazione in astratto di uno dei modelli proposti, dobbiamo essere pronti a valutarne la forza e la debolezza per superarne insieme il limite. Confronto che superi i tempi contingentati di una pur eccezionale Assise plenaria.
In un’epoca caratterizzata dalla perfezione dei mezzi e la confusione negli obiettivi dobbiamo metterci d’accordo sul punto di partenza, scegliere una direzione e provare a tracciare un percorso comune.
Consapevoli del fatto che l’attuale modello di rappresentanza è inadeguato e che la nostra Istituzione e l’intera comunità  nazionale hanno bisogno di far crescere la rappresentanza militare nella Guardia di finanza, dobbiamo porlo come punto di partenza del nostro dibattito. Sappiamo, di contro, che non tutto è sbagliato e che le effettive potenzialità  del suo modello non sono state pienamente sfruttate.
Già  dal documento “Oltre il sindacato”, presentato nel 2008, ove è tracciato un bilancio di quel modello, si rileva, in positivo, l’unitarietà  delle posizioni rappresentate plasticamente dalle maggioranze consiliari e la minore permeabilità  delle strutture di rappresentanza rispetto alle infiltrazioni ideologiche o politiche che permeano strutturalmente e statutariamente le diverse organizzazioni sindacali.
Ciò che più di tutto è da salvare di quel modello è il concetto stesso di “rappresentanza affiancata”. Ovvero il superamento della contrapposizione classista e degli interessi di parte, per la valorizzazione piena e definitiva del “bene comune” come armonizzazione e, quindi, integrazione del bene dei singoli.
In definitiva se tanta parte dei delegati propendono per un’evoluzione sindacale della rappresentanza, il Cobar Lombardia non si contrappone a tale assunto aprioristicamente ma vuole, in un confronto sereno e costruttivo, discernere gli aspetti apprezzabili e di valore di quel modello chiedendo a tutti di elaborare insieme proposte che possano superare le criticità  già  palesate da quel modello in 30 anni di esperienza della Polizia di Stato. In altre parole, si chiede di massimizzare il così detto “vantaggio dell’arretratezza”, ovvero la possibilità  di scegliere facendo tesoro non solo delle esperienze proprie ma soprattutto di quelle degli altri che già  hanno sperimentato modelli più avanzati.
Certo, è indispensabile essere pragmatici. A distanza di poco più di 3 anni dall’assise de L’Aquila, i risultati apprezzabili sono stati scarsi se non praticamente nulli. Soprattutto sul piano politico ed istituzionale le proposte giacenti in Parlamento sono addirittura ritenute da questo Consiglio di Base assolutamente involutive ed in sintonia con quelle avanzate dagli Stati Maggiori.
Il vero risultato apprezzabile dell’assise aquilana è insito nella crescita di consapevolezza che tale evento ha suscitato nei singoli delegati e negli organismi.
E’ questa la strada maestra. Oggi non c’è il tempo e non ci sono le condizioni per lasciarsi cullare dalle “illusioni” o lasciarsi andare ad “impazienze rivoluzionarie”. Il cambiamento non potrà  che essere frutto di aggiustamenti ed evoluzioni progressive. Non si riscontrano nei fatti, come si diceva, disponibilità  politiche che lascino presagire sufficienti spazi di manovra per una radicale riforma della rappresentanza militare.
Deve anche aggiungersi che non sono trascurabili gli effetti delle attuali convergenze economiche negative che implicano, quale principale effetto, l’ulteriore attenuazione della sensibilità  della politica e dei mass-media alle nostre legittime rivendicazioni.
Di contro se nelle attuali condizioni dal confronto politico non si può attendere alcun beneficio economico è questo il momento di puntare tutto sui diritti, per altro sarebbe l’unica riforma a costo zero per il nostro comparto.
In conclusione il Cobar Lombardia propone di istituire un tavolo tecnico partecipato dai Coir e da rappresentanze dei Cobar per una evoluzione comparativa della rappresentanza che approdi ad una più profonda e reale unità  di intenti circa l’adozione di un modello avanzato di rappresentanza e accresca la consapevolezza di tutta la rappresentanza del Corpo.
Nell’immediato, in una visione congiunturale, si ritiene di dover indicare gli elementi evolutivi necessari per condurre l’attuale modello della 382/78 a standard minimi di rappresentanza adeguati ai compiti affidati dall’Ordinamento alla Guardia di finanza:
1. l’istituzione della categoria Sovrintendenti all’interno dei Consigli;
2. la rieleggibilità  piena dei delegati di base che conferisca alla rappresentanza un adeguato livello di consapevolezza e preparazione, limitando a due mandati consecutivi la sola permanenza nel Consiglio Centrale;
3. il riconoscimento delle associazioni tra militari esterne all’Amministrazione che possano rappresentare le diverse sensibilità  in quanto a principi e valori degli appartenenti al Corpo.
4. la contrattazione di secondo livello;
Grazie per il tempo che avete dedicato al nostro Organismo e buon lavoro. Viva
I DELEGATI DEL CO.BA.R. LOMBARDIA